Stromboli, la Regione dichiara lo Stato di calamità - QdS

Stromboli, la Regione dichiara lo Stato di calamità

redazione

Stromboli, la Regione dichiara lo Stato di calamità

sabato 13 Luglio 2019

Venti milioni di euro per i danni causati dalle esplosioni vulcaniche sull'isoletta. Per tutta la notte attività stromboliana intensa. Anche una campagna di marketing dall'Assessorato regionale al Turismo

Stato di calamità naturale per i danni causati dalle esplosioni del vulcano sull’isola di Stromboli lo scorso tre luglio.

Lo ha deciso il governo regionale preseduto da Nello Musumeci, riunito ieri sera a Catania, avanzando alla presidenza del Consiglio dei ministri, la richiesta per la dichiarazione di emergenza.

Venti milioni di euro per l’emergenza

Danni e opere di messa in sicurezza sono stati quantificati dal dipartimento della Protezione civile della presidenza della Regione Siciliana, diretto da Calogero Foti, in venti milioni di euro.

“Come promesso durante il sopralluogo a Ginostra – ha detto Musumeci – stiamo intervenendo tempestivamente per riportare serenità tra gli abitanti e salvaguardare la loro incolumità e quella di tutti i turisti che frequentano l’isola delle Eolie. La relazione trasmessa a Roma fotografa puntualmente le prime, indispensabili, necessità finanziarie. E al di là della rimozione della notevole coltre di cenere, occorre avviare subito le opere necessarie per proteggere l’abitato, considerati i devastanti effetti sulla stabilità del territorio che l’eruzione ha provocato”.

Anche una campagna di marketing dall’Assessorato al Turismo

“Abbiamo votato in Giunta regionale – ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina – lo Stato di calamità per l’isola di Stromboli e come assessorato al Turismo abbiamo già messo a disposizione le risorse economiche per una campagna marketing che consenta la ripresa delle normali attività turistiche dell’isola”.

Il dissesto idrogeologico a Ginostra

Intanto, secondo la Protezione civile siciliana, il rischio idrogeologico a causa delle condizioni in cui si presentano vaste porzioni di territorio devastate dagli incendi.

In particolare, maggiormente in pericolo è il versante sovrastante l’abitato di Ginostra che, in caso di piogge intense, potrebbe essere investito da una notevole massa di detriti, con ulteriore grave rischio per l’incolumità pubblica e privata.

Musumeci, “Cinque milioni di euro per la sistemazione idrogeologica”

“Nello specifico, stando alla stima dei costi, almeno cinque milioni di euro – ha aggiunto il presidente della Regione – dovranno servire alla pulizia di tutti gli impluvi naturali, alla ricostruzione dei muretti a secco a sostegno degli antichi terrazzamenti, al consolidamento dei costoni e delle scogliere fronte mare che sovrastano lo scalo e alla piantumazione della vegetazione distrutta”.

“Altri due milioni – ha spiegato – dovranno essere destinati al perfetto ripristino dei servizi essenziali come impianti elettrici e telefonici compromessi dagli incendi, mentre la maggior parte delle risorse occorrerà impegnarla per la messa in sicurezza dei versanti incombenti il porto e per garantire la possibile fruizione del pontile che a breve sarà interessato da lavori destinati a migliorarne la funzionalità”.

Il porto d’attracco come via di fuga

“Si tratta del punto d’attracco – ha sottolineato il Governatore – ed è a tutti gli effetti l’unica possibile via di fuga dall’isola e, per tale ragione, dovrà essere messo necessariamente al riparo da qualsiasi evento che ne possa compromettere un uso regolare”.

“Per il resto – ha concluso Musumeci – non sono stati rilevati danni all’acquedotto comunale e l’attività vulcanica dello Stromboli, costantemente monitorata da tutti i centri di competenza, in atto non costituisce un pericolo imminente per la popolazione. Ma adesso occorre che anche il governo centrale, così come ha fatto la Regione, faccia sentire concretamente la propria presenza sull’isola, concedendo senza indugi le risorse che servono a rasserenare il presente e il futuro di questa magnifica perla dell’arcipelago eoliano”.

Vulcano ancora sotto sorveglianza

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le osservazioni effettuate attraverso le telecamere di sorveglianza e la visione diretta di personale dell’Ingv, indicano che per tutta la notte è proseguita l’attività esplosiva e i trabocchi lavici dalla terrazza craterica.

In particolare, l’attività esplosiva è stata molto intensa dal settore Nord della terrazza craterica dove sono state attive almeno 5 bocche esplosive.

I due flussi lavici tracimati nella notte dall’area craterica Nord sono rimasti confinati nell’alto settore nord della Sciara del Fuoco e stamattina appaiono in raffreddamento.

I flussi lavici tracimati dall’area Centro-Sud della terrazza craterica si sono riversati sul settore medio-alto della Sciara.

Nella notte franato materiale caldo

Nel corso della notte da tutti i fronti lavici è franato materiale caldo che, rotolando sul ripido pendio della Sciara del Fuoco, ha
raggiunto la linea di costa.

Per quanto riguarda l’andamento temporale dell’ampiezza media del tremore vulcanico, non si segnalano variazioni significative nelle ultime 24 ore.

I ringraziamenti degli abitanti

“Ringrazio vivamente, anche a nome degli abitanti di Ginostra, con le lacrime agli occhi, il presidente Musumeci, per essersi attivato celermente e per aver riacceso nei nostri cuori, con le determinazioni di oggi, la speranza di un futuro su quest’isola che amiamo molto” ha affermato Gianluca Giuffrè, giornalista e proprietario di un bazar a Ginostra, il quale aveva invitato il Governatore con una lettera.

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