Stromboli, notte tranquilla, piccole scosse ma nessun danno - QdS

Stromboli, notte tranquilla, piccole scosse ma nessun danno

redazione

Stromboli, notte tranquilla, piccole scosse ma nessun danno

giovedì 04 Luglio 2019

Chi era Massimo Imbesi, l'uomo morto ieri a Ginostra. La frazione coperta da pomice nera. Grazie ai canadair incendi sotto controllo. Un centinaio di turisti fuggiti. Il fenomeno sarebbe ormai esaurito, ma il vulcano è in "disequilibrio"

Notte relativamente tranquilla a Stromboli, dove la situazione sta tornando lentamente alla normalità dopo le due violente esplosioni delle 16:46 di ieri che hanno causato la morte di Massimo Imbesi, di 35 anni, di Milazzo, allievo ufficiale di coperta.

Stromboli in disequilibrio

Ma nonostante le parole rassicuranti di ieri sera, per gli esperti “Lo Stromboli è ancora in disequilibrio” e i “tremori registrati nei condotti magmatici interni nella notte sono saliti su livelli alti”, la “Protezione civile nazionale ha elevato l’allerta a ‘giallo'” e per precauzione il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, ha disposto il divieto di escursioni.

Lo ha affermato Eugenio Privitera direttore dell’Osservatorio etneo e dell’Ingv di Catania, aggiungendo che “il vulcano resta sorvegliato e che ci sono state altre esplosioni ed è presente una colata lavica nella Sciara del fuoco”.

Ieri sera Privitera aveva detto che il fenomeno esplosivo dello
Stromboli si poteva considerare “sostanzialmente concluso”,
sottolineando però che “Sono fenomeni imprevedibili, di conseguenza non
si possono fare scenari”

Le prime ipotesi sulle cause della morte

Forse Imbesi non è stato ucciso dal materiale piroclastico espulso dal cratere, anche se l’amico che era con lui ha parlato di “pioggia di fuoco”

La magistratura, che ha fatto restituire il corpo alla famiglia, ha ritenuto evidentemente sufficiente l’esame esterno da parte del medico legale, che ha rilevato un grosso ematoma sul torace della vittima.

Si pensa che Imbesi se lo sarebbe procurato cadendo violentemente su spuntoni di pietra lavica mentre correva per mettersi in salvo.

Maggiori particolari sulla dinamica della morte potranno venire da un amico sudamericano, Thiago Takeuti, il ragazzo brasiliano di 35 anni, che era con lui, ma è ancora in stato di choc.

Chi era la vittima del vulcano

“Finalmente il mare, di nuovo il mare… quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della Spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa….”.

Così Massimo Imbesi, allievo ufficiale di coperta, 35 anni, scriveva un anno fa su Facebook commentando la foto del proprio attestato conseguito come allievo ufficiale di coperta.

Amava il mare e i vulcani l’uomo che ieri ha perso la vita a Stromboli. La sua passione era Stromboli.

“Ieri mattina – ha raccontato uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè – l’ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione”.

Tre feriti non gravi

Ci sono stati anche tre feriti non gravi – uno è l’amico brasiliano della vittima – nella frazione di Ginostra e tanta paura tra abitanti e turisti che erano sull’isola.

Nel corso della notte sono state registrate dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania alcune scosse di piccola energia, sotto magnitudo 2, che non hanno creato danni ma fatto sussultare chi è a Stromboli.

L’isola coperta di detriti di pomice

L’isola è coperta da detriti di pomice nera, uno strato alto alcuni centimetri.

La zona maggiormente colpita è la frazione di Ginostra.

“Adesso – dice uno degli abitanti, Gianluca Giuffrè – noi siamo già al lavoro per spalare, ma ci vogliono aiuti e braccia forti”.

Ancora al lavoro i Vigili del fuoco

Alle otto del mattino erano ancora al lavoro vigili del fuoco e Canadair sullo Stromboli per spegnere gli ultimi focolai provocati dalla violenta eruzione del vulcano con il lancio di lapilli lavici incandescenti che hanno innescato il fuoco tra la vegetazione e i canneti.

Gli aerei stanno operano sulle zone meno accessibili dell’isola dell’arcipelago delle Eolie.

Gli incendi su Ginostra sono stati spenti, ma sono ancora attivi quelli sul lato di Stromboli.

Cento persone fuggite, “ma tornano”

Sono 98 le persone che hanno lasciato Stromboli per la paura nata dopo la violenta esplosione vulcanica.

Il direttore della società di aliscafi “Liberty Lines” Nunzio Formica ha ospitato in un albergo di Milazzo una coppia di turisti toscani andati via da Ginostra e che nella fretta di lasciare l’isola hanno dimenticato nel piccolo borgo marinaro di Stromboli anche documenti e trolley.

“Qualcuno di loro – ha rivelato però il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni – sta già ritornando per continuare a trascorre le vacanze alle Eolie”.

I danni maggiori, ha spiegato il Sindaco, sono stati a Ginostra: “ricoperta da una spessa coltre di pomice, sembra uno scenario post bellico, ma tutto sta tornando alla normalità, anche se non sono state smaltite del tutto paura e preoccupazione”.

“A Ginostra e in gran parte dell’isola – ha affermato il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni – è stata riallacciata la fornitura elettrica. I tecnici dell’Enel hanno lavorato anche di notte riuscendo a fare ‘ripartire’ la centrale”.

In zona una motonave per l’evacuazione

A Stromboli, dunque, sono rimasti molti residenti e pochi turisti.

In zona c’è anche la motonave Helga della Caronte & Tourist Isole Minori inviata dalla Regione Siciliana come misura precauzionale nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità di allontanamento della popolazione presente sull’Isola.
Scenario al momento escluso.

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