Stromboli, nuova esplosione, ma niente danni - QdS

Stromboli, nuova esplosione, ma niente danni

redazione

Stromboli, nuova esplosione, ma niente danni

mercoledì 28 Agosto 2019

L'Ingv, come a luglio evento non prevedibile, con ricaduta di materiale piroclastico. Un testimone, "Forte boato, poi il cielo nero". Musumeci, "Tutto sotto controllo". I turisti si rifugiano in chiesa

“Le nostre reti di monitoraggio hanno registrato una esplosione di forte intensità sullo Stromboli alle 12:17”.

Lo comunica l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

“L’esplosione – spiega l’Ingv – ha interessato l’area centro- meridionale della terrazza craterica del vulcano. I prodotti generati dall’esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la sciara del fuoco, rotolando sino a raggiungere la linea di costa”.

Altissima colonna di fumo visibile a chilometri

Un’altissima colonna di fumo è visibile anche a diversi chilometri di distanza. La fuoriuscita di lapilli e altro materiale incandescente ha provocato un incendio sulla zona sommitale del vulcano e in contrada Forgia Vecchia, sul versante dell’abitato di Stromboli. Altri piccoli focolai si registrano nella zona di Ginostra.

Evento simile a quello del tre luglio che causò una vittima

Le autorità hanno chiesto alla popolazione di restare al riparo per sicurezza, a causa della pioggia di materiale vulcanico. Al momento non sono segnalati danni a persone o cose, tranne piccoli focali d’incendio sul versante di Ginostra del Vulcano.

“Si è trattato di un evento con caratteristiche analoghe a quello del 3 luglio. Un evento con forte energia che genera la ricaduta di prodotti piroclastici sui fianchi del vulcano”, ha spiegato Stefano Branca, dell’Osservatorio Etneo dell’Ingv.

“Stiamo analizzando i dati ed è ancora presto per averne i dettagli”, ha aggiunto. “Quello che possiamo dire è che si è trattato di un evento esplosivo non prevedibile, che non dà segnali precursori. La differenza rispetto al precedente di inizio luglio è che l’area interessata era interdetta alla navigazione e all’accesso, per disposizione delle autorità di protezione civile, per mitigare i rischi all’indomani dell’evento del 3 luglio”.

Un testimone, “Forte boato, poi il cielo nero”

“L’esplosione è stata violentissima, forse di intensità maggiore a quella del 3 luglio scorso. Per fortuna i danni sono stati limitati e non si registrano grossi problemi, a parte quelli causati dalla cenere e dal materiale lavico che si è depositato sui tetti delle case e sulle strade oltre che sulla costa, dove una coltre grigia ricopre il mare”.

A fare la cronaca in “diretta” dell’ennesima eruzione dello Stromboli è Gianluca Giuffrè, 40 anni, giornalista pubblicista e titolare di un supermarket a Ginostra, la minuscola frazione dell’isola raggiungibile solo via mare.

Giuffrè, uno dei 35 abitanti del borgo insieme alla moglie e alle sue due gemelline che hanno compiuto due anni proprio il 3 luglio scorso, di eruzioni ne ha visto tante e quindi parla con cognizione di causa.
“Poco dopo mezzogiorno abbiamo sentito un boato fortissimo – racconta – e subito dopo abbiamo visto il cielo oscurarsi a causa della nube altissima di fumo che si è alzata”.

I turisti, spaventati, si rifugiano in chiesa

“I turisti – aggiunge – che si trovavano in quel momento a Ginostra, circa un centinaio, hanno avuto paura ma noi li abbiamo rassicurati radunandoli dentro la chiesetta del paese”.

Il testimone spiega che tutto si è svolto in modo ordinato, anche perchè questa volta la caduta di lapilli e altro materiale incandescente è avvenuta in particolare sull’altro versante del vulcano, verso Stromboli: “Un incendio si è sviluppato sulla zona sommitale del vulcano e in contrada Forgia vecchia – spiega Giuffrè – mentre su questo versante ci sono stati piccoli focolai subito spenti. Nulla a che vedere con l’esplosione del 3 luglio, quando Ginostra era stata ‘bombardata’ da lapilli e altro materiale vulcanico causando il panico tra turisti e residenti, costretti a rifugiarsi in casa o a tuffarsi in mare per sfuggire a quella pioggia incandescente”.

L’eruzione aveva causato in quell’occasione anche una vittima: Massimo Imbesi, 35 anni, di Milazzo, appassionato di fotografia, che stava compiendo una escursione sul vulcano insieme a un amico brasiliano suo coetaneo, Thiago Takeuti. I due erano stati sorpresi dall’eruzione mentre percorrevano un sentiero sul versante di Ginostra.

“Correndo tra le pietre e i lapilli – aveva raccontato Takeuti – siamo caduti a terra. Siamo rimasti intossicati dal fumo, lui respirava sempre piu’ affannosamente. Ho provato a rianimarlo ma non c’era piu’ niente da fare…”.

Il governatore Musumeci, “Situazione sotto controllo”

“Seguo costantemente l’evoluzione della situazione dello Stromboli dopo l’esplosione di stamane. Ho già sentito il sindaco di Lipari. La macchina della Protezione civile e del Corpo forestale regionali, delle Forze dell’ordine e dei volontari si è già messa in moto. Per fortuna non ci sono stati danni a persone o cose. Nelle prossime ore avremo maggiori notizie dagli strumenti di rilevazione dell’attività vulcanica”.

Lo dice, in una nota il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“In modo precauzionale – prosegue il governatore – abbiamo concordato con il sindaco, di interdire, per alcune ore, l’ormeggio ai natanti non di linea. Ovviamente, lo Stromboli fa il suo mestiere e non possiamo rimproverargli nulla. Dipende da noi cercare di rendere compatibile la nostra presenza sull’isola”.

Il sindaco, nessun danno a persone o cose

“Non è stato registrato – conferma il sindaco di Lipari Marco Giorgianni – alcun danno a cose né a persone. Tutto il sistema di Protezione civile è stato attivato e la Capitaneria ha dato ordine tassativo di non sbarcare passeggeri dai barconi e dalle barche da diporto”.

I Vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere gli incendi di vegetazione conseguenti all’eruzione: impegnato anche un Canadair della flotta aerea del Corpo.

“Sono attivi, presenti sul territorio, i volontari della Protezione Civile Comunale, il Vis di Stromboli, il gruppo ormeggiatori e la Croce Rossa – puntualizza il sindaco – che presidiano le aree sensibili anche al fine di tranquillizzare la popolazione”.

Il divieto di accesso al vulcano è garantito dalle guide. Esclusivamente in via precauzionale è stata emessa un’ordinanza sindacale di interdizione per i mezzi navali non di linea (barconi e minicrociere), al fine, anche, di facilitare tutte le operazioni necessarie sull’isola, sino alla completa normalizzazione della situazione.

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