Sud, Provenzano, “non consideratelo una causa persa, la vera novità del Piano sta nel metodo” - QdS

Sud, Provenzano, “non consideratelo una causa persa, la vera novità del Piano sta nel metodo”

Pietro Crisafulli

Sud, Provenzano, “non consideratelo una causa persa, la vera novità del Piano sta nel metodo”

lunedì 17 Febbraio 2020

Dopo le agghiaccianti cifre fornite da Eurispes sul furto di risorse dal Nord al Meridione (quarantasette miliardi di euro ogni anno), il Ministro per il Mezzogiorno lancia la sua ricetta: una task force per consentire di spendere in fretta e bene agli Enti meridionali senza risorse umane perché impoveriti dal Federalismo fiscale imposto dalla Lega Nord. Il programma prevede un investimento consistente, ossia centoventitré miliardi di euro in dieci anni. Si scommette su scuola e imprese. "La maggioranza si unisca contro la destra che odia il Sud"

“La vera sfida del Piano per il Sud non è stanziare le risorse ma spenderle e spenderle bene”.

Ha parlato a tutto campo, ieri, Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e siciliano di Caltanissetta.

Ha parlato sui giornali, in tv, sulle agenzie, sui social.

E quel che ha detto ha fatto crescere una sempre maggior fiducia di ampie fasce di popolazione nel Mezzogiorno per il Piano per il Sud del governo, presentato per San Valentino a Gioia Tauro con il premier Conte e con la ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina (anche lei siciliana, ma di Siracusa).

Al centro di ogni discorso di Provenzano resta sempre il metodo: spendere le risorse e farlo bene, come ha detto , quel Piano per il Sud che sta facendo discutere, per una volta in positivo.

Il Piano per il Sud in slide

Eurispes, 840 miliardi di euro sottratti al Sud

Certo, il problema delle risorse esiste, se, leggendo il Rapporto Italia 2020 dell’Eurispes, diffuso due settimane fa, relativo al periodo 2000-2017, scopriamo che il Centro-Nord ha sottratto al Sud una fetta di spesa pubblica, alla quale il Mezzogiorno avrebbe avuto diritto in percentuale alle popolazione, che ammonta a una cifra spaventosa: oltre 840 miliardi di euro, ossia quasi quarantasette miliardi di euro ogni anno.

“Quel Sud – ha detto con durezza Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, presentando il rapporto – descritto come la sanguisuga d’Italia, luogo di malaffare, ricovero di nullafacenti, freno alla crescita economica e civile del Paese, attende ancora giustizia. E un’autocritica da pezzi di classe dirigente, anche meridionale, e da tutto il sistema dell’informazione, che hanno alimentato questa deriva”.

Come sottolinea Fara, nonostante il settentrione sia stato invaso dalla mafia, grazie alla Lega, continua a ricevere massicci investimenti. E certi giornali, di destra e del nord, continuano a spargere falsità sul Mezzogiorno il Qds.it si è recentemente occupato.

I numeri agghiaccianti del rapporto Eurispes

I numeri, come detto, sono agghiaccianti: nel 2016, complice anche quel Federalismo fiscale voluto dalla Lega Nord, ciascun cittadino meridionale ha ricevuto in media 3.022 euro in meno rispetto a un suo connazionale residente al Centro-Nord. E nel 2017 c’è stata un’ulteriore diminuzione (-0,8%) della spesa pubblica nel Mezzogiorno, aumentata invece nel Centro-Nord (+1,6%).

Nel frattempo i leghisti e quotidiani collegati a Salvibi continuano a parlare di un Sud inondato di risorse pubbliche “sprecate”, di meridionali che non vogliono lavorare, che rubano, che evadono le tasse.

“All’interno di questo Rapporto – ha aggiunto Gian Maria Fara – si trova una descrizione della vicenda meridionale ricca di dati e di informazioni prodotti dalle più autorevoli agenzie nazionali e internazionali che certificano come siamo di fronte ad una situazione letteralmente capovolta rispetto a quanto comunemente creduto”.

Provenzano, “cambiamo metodo, spendiamo subito e bene”

“L’idea di fondo – ha detto Provenzano – è che il Sud non è una causa persa”.

E il Piano per il Sud prevede un investimento consistente anche se non proprio colossale, ossia centoventitré miliardi di euro in dieci anni, di cui trentatré per infrastrutture e ventuno in questo triennio.

E il discorso del ministro, come detto, convince: “puntiamo a un nuovo metodo, spendiamo subito e bene: abbiamo rafforzato il presidio centrale ma lo mettiamo a servizio degli enti locali”.

Sì, perché è anche questo il nodo: il Federalismo fiscale leghista ha talmente impoverito i Comuni meridionali che questi non sono quasi più in grado di funzionare.

Pa bloccata al Sud perché svuotata di competenze

“Non si spende – ha spiegato Provenzano – perché non ci sono progetti cantierabili. E questo accade anche perché la Pubblica amministrazione si è svuotata di competenze che c’erano: oggi abbiamo l’amministrazione più vecchia e povera di competenze. Creeremo dunque un fondo di progettazione per gli enti locali che accompagneremo, garantendo di portare a termine l’intero processo e la sua legalità”.

La scommessa della Scuola, “aperta al pomeriggio anche al Sud dal 2021”

Il ministro Provenzano ha sottolineato come il piano sia “il frutto di un lavoro condiviso del Governo e noi pensiamo si debba iniziare dai giovani e dall’istruzione”.

“Così – ha dichiarato – in attesa di estendere il tempo pieno in tutte le scuole meridionali, già dal prossimo anno scolastico vogliamo aprire le scuole il pomeriggio, estendendo alcuni progetti europei, che in alcuni territori già funzionano, per attività extracurriculari. Inoltre nel Piano è stata inserita la proposta delle Sardine sull’Erasmus. Se i giovani meridionali non credono più nel fatto che con l’istruzione possa trovarsi un lavoro adeguato, il nostro Piano vuole far cadere questo pregiudizio, che vorrebbe il Sud destinato a essere tagliato fuori dalla storia.”.

Secondo Provenzano bisogna poi “liberare il potenziale delle donne anche sul fronte del lavoro: vogliamo accompagnare con un incentivo l’assunzione almeno per tre anni, incentivando così l’occupazione femminile”.

La situazione a Termini Imerese e Taranto

Parlando di lavoro, il Ministro per il Sud ha ricordato come la crisi di Termini Imerese, complicata adesso anche da vicende giudiziarie, sia “la più lunga e dimenticata”.

“Attualmente – ha aggiunto – la crisi che ci preoccupa di più è quella dell’Ilva di Taranto, ma c’è un tavolo che spero possa definitivamente raggiungere un accordo che salvi l’occupazione e l’ambiente”.

Secondo Provenzano, così come per il presidente di Eurispes Fara, occorre lottare contro il luogo comune che il Mezzogiorno sia “un deserto industriale”.

“Il contributo del Piano per il Sud – ha dichiarato – è proprio questo: lo Stato ci crede, il Piano è pieno di strumenti per le imprese, per creare un clima attraverso il quale investire nel Mezzogiorno, che può tornare a essere una terra che attira investimenti, non soltanto un luogo in cui passare le vacanze in estate”.

“La maggioranza sia unita per arginare la destra che odia il Sud”

Provenzano ha anche parlato di elezioni, puntando il dito contro la “destra sovranista che odia il Sud”.

“Sono convinto – ha detto, intervistato da Lucia Annunziata sulla Rai – che al Sud la maggioranza debba presentarsi insieme: il problema di arginare la destra è grave. C’è una destra che ha sempre odiato il Sud ed è una destra sovranista. Rispetto la discussione nel M5S, ma anche loro devono decidere da che parte stare”.

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