Sud, Provenzano, pronti quarantatré miliardi di Fondi Ue - QdS

Sud, Provenzano, pronti quarantatré miliardi di Fondi Ue

redazione web

Sud, Provenzano, pronti quarantatré miliardi di Fondi Ue

mercoledì 30 Dicembre 2020

Il Ministro, "un pacchetto senza precedenti". Al via la programmazione 2021-27. L'importanza del Piano Sud 2030 e il nodo dell'efficienza della Pa per una buona programmazione. I sindacati, più Investimenti, il 34% non basta

“Una buona programmazione è la premessa di una buona attuazione. Un partenariato efficace, da questo punto di vista, ne costituisce una componente essenziale”.

Così il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano ha concluso ieri sera la riunione di partenariato sulla programmazione 2021-2027 dei Fondi strutturali europei organizzata dall’Agenzia per la Coesione territoriale e dal Dipartimento per le Politiche di Coesione.

L’incontro – spiega una nota del ministero – ha visto una partecipazione molto ampia, dalle istituzioni coinvolte alle realtà associative e del terzo settore, dai sindacati alle associazioni di categoria.

Nel corso della riunione sono state esaminate le principali novità regolamentari introdotte al termine del negoziato europeo, le dimensioni complessive del nuovo pacchetto finanziario, e gli effetti per il nostro Paese, che disporrà di risorse Ue per la coesione per il 2021-27 per oltre 43 miliardi di euro a prezzi correnti, a cui si sommano le risorse per il cofinanziamento nazionale.

Tra i temi toccati, ampio spazio è stato dedicato all’efficienza della pubblica amministrazione e alla semplificazione procedurale, al tema dell’occupazione e dell’empowerment femminile, alla rigenerazione urbana, al turismo nel quadro della economia post-covid, al tema della decarbonizzazione e di una politica industriale improntata alla sostenibilità, il ruolo della cittadinanza attiva nelle monitoraggio dell’attuazione degli investimenti.

Diversi interventi – spiega la nota – hanno evidenziato l’urgenza di attivazione di React Eu, sia per assicurare continuità alle misure emergenziali sia per consentire la prosecuzione dei progetti sul territorio.

Nelle sue conclusioni, il ministro Provenzano ha sottolineato la grande opportunità costituita dal futuro ciclo di programmazione, che mette a disposizione dei territori, a partire da quelli del Mezzogiorno, un pacchetto di stimolo senza precedenti, e l’esigenza di assicurare una effettiva complementarietà tra le diverse fonti finanziarie europee e nazionali che sosterranno gli investimenti sul territorio, al fine di garantire una effettiva addizionalità della politica di coesione.

Il Ministro ha evidenziato l’importanza del Piano Sud 2030 come matrice di fondo della nuova programmazione, e l’importanza della riprogrammazione dei PO 2014-20 sia rispetto al recupero di credibilità delle politiche di coesione sia rispetto al metodo utilizzato.

Provenzano ha riassunto i principali criteri metodologici che si intende adottare per l’allocazione delle risorse della programmazione 2021-27, con un incremento della quota di risorse assegnate al livello regionale, una sostanziale riduzione del numero dei Programmi Operativi, lo sforzo per assicurare un effettivo incremento delle risorse a disposizione per tutte le categorie di regione, il rafforzamento della dimensione territoriale, a partire dal potenziamento del Pon Metro, l’esigenza di concentrare l’azione su iniziative capaci rispondere alle esigenze dei territori e rendere visibili i cambiamenti ai cittadini.

Il Ministro ha sottolineato la sfida decisiva costituita dalla rigenerazione amministrativa, che già vede nel Disegno di Legge di Bilancio un primo passaggio fondamentale con l’avvio del reclutamento delle prime 2800 unità di personale per le amministrazioni, a tutti i livelli e prima di tutto a livello locale, necessarie a una efficace attuazione della politica di coesione.

Ha quindi riassunto le prossime tappe che devono portare alla definizione di una versione finale e condivisa dell’Accordo all’inizio del nuovo anno, al termine dei necessari passaggi istituzionali con la Conferenza delle Regioni, e a un confronto anche sulle altre fonti finanziarie, a partire da React Eu e Jtf.

Investimenti al Sud, il 34% non basta

Intanto Ivana Veronese, segretaria Confederale Uil, ha commentato positivamente il confronto dei giorni scorsi con il ministro Provenzano: “È stato sicuramente un incontro proficuo per affrontare i temi legati allo sviluppo del Mezzogiorno e all’impiego dei Fondi comunitari per la programmazione 2021-2027, che ammontano, tra risorse europee e cofinanziamento nazionale, a circa 80 miliardi di euro. Il Mezzogiorno sta pagando un prezzo salato alla crisi economica dovuta alla pandemia e il rischio concreto è quello di allargare il divario con il resto del Paese”.

Nel corso della riunione con il ministro i sindacati hanno avanzato una serie di richieste: “Abbiamo fatto presente al ministro – ha aggiunto Veronese – come vada aggiornato, implementato e attuato concretamente il Piano Sud 2030, che non può essere esaustivo delle misure, pur condivisibili, messe in campo con la Legge di Bilancio per il 2021, quali la fiscalità di vantaggio produttiva, la proroga del credito di imposta-investimenti e le assunzioni di 2.800 giovani nella pubblica amministrazione. Al Sud occorrono urgenti e massicci investimenti in infrastrutture materiali, digitali, sociali e sanitarie, oltreché per potenziare la medicina territoriale, per ammodernare il patrimonio sanitario pubblico ormai vetusto, per digitalizzare i servizi e diffondere la telemedicina”.

Cgil, Cisl e Uil hanno fatto presente a Provenzano l’insufficienza delle azioni previste per la sanità (piano della Next Generation Eu e quelle previste dall’Accordo di Partenariato per la programmazione delle risorse comunitarie 2021-2027), se non si attivano anche le risorse del Mes. “Vanno implementate inoltre – hanno aggiunto i rappresentanti sindacali – le azioni e gli investimenti per far ripartire la filiera del turismo e della cultura e, inoltre, per rafforzare le misure a favore dell’occupazione giovanile e femminile”. Veronese ha ribadito che occorre rendere resiliente il tessuto produttivo attraverso una rinnovata politica industriale che miri alla capitalizzazione ed internazionalizzazione delle imprese. “Urge un grande piano di rigenerazione amministrativa con assunzioni ben oltre il turn over ed un programma straordinario di formazione e aggiornamento del personale attualmente impiegato”.

“Bisogna spendere presto e bene tutte le risorse europee e nazionali dedicate alla coesione con programmi coerenti e complementari tra le varie fonti di spesa. Infine – conclude la sindacalista – abbiamo sollecitato il Ministro affinché le risorse della Next Generation Eu destinate al Mezzogiorno non si limitino soltanto a rispettare la clausola del 34%, ma si vada oltre tale percentuale, perché la riduzione dei divari territoriali è la priorità del Paese”.

Intanto, a proposito di Sud, la manovra di bilancio nazionale, a detta del centrodestra non soddisfa l’esigenza di un rilancio del Mezzogiorno. Per Matilde Siracusano di Forza Italia il Governo nella legge di bilancio il governo ha completamente dimenticato il Mezzogiorno. “L’esecutivo ha previsto, a parole, la decontribuzione per le assunzioni di giovani e donne, ma la verità è che questa misura sarà effettiva solo fino al 30 giugno 2021, per i mesi successivi manca infatti l’autorizzazione dell’Unione europea”.Una finestra temporale per Siracusano troppo limitata che metterà in difficoltà gli imprenditori, senza una legislazione certa e che provocherà una ondata di licenziamenti.

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