PALERMO – Niente Durc, il documento di regolarità contributiva, per poter ricevere sostegni o contributi di vario genere dalla Regione. Questo “pezzo di carta” non sarà più necessario secondo quanto ha stabilito l’Ars, l’assemblea regionale siciliana, che ha approvato un emendamento nei giorni scorsi con cui per l’appunto si elimina questo adempimento.
Esultano le associazioni di categoria di Federnoleggio Confesercenti Sicilia e Anat, l’associazione noleggiatori autobus turistici, che avevano avviato da tempo una serrata interlocuzione con la politica facendo presenti le difficoltà delle attività di settore a poter aver accesso a questi aiuti. Le due associazioni esprimono la loro soddisfazione per l’approvazione di questo emendamento che considerano un obiettivo “fortemente voluto e richiesto da entrambe le sigle”.
In questo modo si consente l’erogazione di contributi e sussidi alle aziende e ditte di noleggio autovetture e bus con conducente senza la presentazione del Durc: “La richiesta del Durc come condizione per poter ricevere i fondi – spiegano il presidente di Federnoleggio Giuseppe Contrafatto e il presidente di Anat Antonio Russo – avrebbe arrecato ancora maggiori danni alle imprese del settore già duramente colpite dal crollo totale del fatturato dovuto dall’emergenza Covid 19. La mancanza di turismo, soprattutto straniero, infatti, ha esposto le aziende nel 2020 ad un calo di fatturato senza precedenti malgrado non siano stati imposti obblighi di chiusura per la nostra categoria. Potere accedere agli aiuti previsti dalla Regione per le imprese colpite dalla pandemia, permette di tirare un piccolo sospiro di sollievo”.
L’approvazione dell’emendamento è frutto di una lunga concertazione con l’assessorato alle Infrastrutture e Mobilità: “Abbiamo apprezzato – aggiugono Contrafatto e Russo – l’impegno in prima persona dell’assessore Marco Falcone che ha capito da subito le difficoltà del comparto poco o nulla supportato da interventi statali. Vogliamo ringraziare inoltre gli onorevoli Zitelli e Tamajo per il supporto dimostrato. La via del dialogo e della mediazione con le Istituzioni ha portato ancora una volta a dei risultati tangibili per l’intera categoria,ed è anche frutto della crescente credibilità di chi porta avanti le istanze e gli interessi collettivi”.
Da considerare che nel maggio l’Ars, nella manovra della Finanziaria più attesa per effetto proprio degli attesi aiuti per la crisi covid, era stata inserita una ben precisa misura. Dieci milioni sono stati infatti destinati a sostenere l’attività dei soggetti titolari di attività di servizio pubblico da trasporto non di linea in servizio di piazza, di servizio noleggio con conducente, di noleggio natanti e di trasporti marittimi di passeggeri.
Durante il primo lockdown fu evidenziato quanto questo settore in Sicilia e più in generale nel resto d’Italia fosse entrato in crisi. Il tutto messo in evidenza dal rapporto di Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità (noleggio veicoli a lungo termine, rent-a-car, car sharing, fleet management, servizi di digital automotive e assistenza nell’automotive).
L’impatto dell’emergenza covid-19 sulla mobilità a noleggio e in sharing è stato pesante. La crisi economica innescata dalla pandemia, il telelavoro e la sospensione dei flussi turistici in ingresso i tutta Italia hanno bloccato la spinta innovativa della new mobility pay-per-use, che nel 2019 aveva visto crescere la propria flotta di auto e veicoli commerciali leggeri fino a 1,2 milioni di unità, raggiungendo il 25% dell’immatricolato nazionale.