Un aprile da record, quello appena conclusosi, per il turismo taorminese. I visitatori sono tornati ad affollare la Perla dello Ionio a tal punto da far registrare quasi l’80% di occupazione media nelle strutture alberghiere, come se il Covid non fosse mai esistito.
Una spinta fondamentale è stata certamente data dalle festività pasquali, arrivate quest’anno con un po’ di ritardo e a ridosso degli altri due weekend di punta, del 25 aprile e dell’1 maggio. Chi ha avuto modo di passeggiare tra le strade di Taormina negli ultimi fine settimana si sarà sicuramente reso conto che lockdown, chiusure e strade deserte degli ultimi due anni possono considerarsi ormai uno spiacevole ricordo. I livelli di presenze registrati dalle strutture ricettive, in questo primo scorcio di stagione, hanno confermato difatti un trend simile ai numeri di pre-pandemia, con previsioni nei mesi a venire che addirittura sembrerebbero superare il 2019, soprattutto sul lungo periodo, con settembre e ottobre a farla da padrone.
Tolto l’obbligo di mascherine e green pass – a eccezione di trasporti, cinema, teatri e ospedali – sembra insomma che il viaggiatore medio non vedesse l’ora di ripartire, scegliendo la Sicilia e Taormina come destinazione di punta, per ricominciare a viaggiare. Un altro segnale positivo arriva infatti, dalla nazionalità dei turisti che sono tornati a pernottare nella capitale del turismo siciliano, con americani e inglesi in testa, seguiti da tedeschi, canadesi e australiani, che sono la fetta storica del mercato internazionale taorminese, ma soprattutto protagonisti di quel “turismo del lusso” decisamente mancato a causa del Covid, ma vitale per l’economia del comprensorio. Ed è su questo punto che si continua a giocare la partita delle scelte politiche locali in funzione turistica, perché accanto al viaggiatore residenziale d’élite, non mancano i flussi di massa del turismo di prossimità, che sono tornati a mettere in forte difficoltà la viabilità e il decoro urbano.
Guerra e Covid permettendo, se Taormina dovesse confermare il trend positivo di aprile, dovrà necessariamente adottare alcuni accorgimenti viari fin ora rimandati. Il riferimento è principalmente all’introduzione di una Zona a traffico limitato integrale, che non si limiti all’attuale senso unico di marcia intorno al centro storico, ma che punti definitivamente alla chiusura del traffico dei non residenti, con il posizionamento dei varchi elettronici nei punti cardine della cintura cittadina, dal parcheggio di Porta Catania, a via Dionisio e all’arco di Via Cappuccini.
Per l’Amministrazione del sindaco Mario Bolognari è impensabile infatti non ripetere quanto successo nei mesi di luglio e agosto dello scorso anno, quando il centro storico era quotidianamente invaso e bloccato dall’accesso incondizionato di auto dei cosiddetti passanti “mordi e fuggi”, e dalla loro sosta selvaggia nelle principali arterie attigue al corso Umberto.
Palazzo dei Giurati ha già stanziato, nei mesi scorsi, la somma di 40 mila euro proprio per “implementare il sistema integrato di controllo Ztl”, per migliorare la pedonalizzazione del centro storico, la circolazione dei mezzi pubblici e anche per ridurre l’inquinamento acustico e ambientale. Risorse che sono andate a disposizione della Polizia locale il cui vice comandante, Daniele Lo Presti, in qualità di Rup, era stato chiamato a valutare il progetto più idoneo da presentare alla Giunta, al fine di affidare il servizio in concessione per almeno cinque anni. Un project financing, insomma, del valore di circa tre milioni di euro, per la gestione diretta del sistema di segnalazione delle infrazioni commesse dai mezzi non autorizzati al passaggio, a eccezione appunto dei residenti e dei turisti residenziali che potranno usufruire di autorizzazioni a tempo, in collaborazione con le strutture ricettive locali.
Twitter: @MassimoMobilia