TRAPANI – Arrivano gli aumenti della Tari, e non potevano mancare le polemiche. Il consiglio comunale trapanese ha deliberato un aumento delle tariffe del 3% circa per le utenze domestiche, e del 6% per le utenze commerciali. Sulle tasche dei privati, secondo i dati in possesso degli uffici comunali, ciò si concretizzerebbe in un esborso aggiuntivo di circa 15 euro all’anno in più. Un aumento che inverte la tendenza degli ultimi anni.
Nel 2020, 2021 e 2022, infatti, secondo quanto riferisce il sindaco Giacomo Tranchida, il consiglio comunale ha sempre ridotto il balzello, per un totale, nel triennio, di una contrazione del 25%, dopo che la cittadina era salita agli onori delle cronache come città più costosa d’Italia in termini di spesa per la Tari.
L’opposizione non ha mancato di farsi sentire: “Preparatevi ad un nuovo aumento sulla Tari – afferma il consigliere comunale Tore Fileccia -. In una città dove sicuramente non spicca la pulizia, il metodo più semplice è quello di gravare sui cittadini. La giunta, come comunicato sulla pagina ufficiale di Facebook, ha approvato questo aumento. Non solo la rimodulazione dello sgravio per chi conferisce nel centro di raccolta comunale, adesso si cercherà distrazione di massa indirizzando l’attenzione sugli incivili che abbandonano in strada la spazzatura per fare pagare di più ai trapanesi”.
Una presa di posizione molto dura, che va in controcorrente rispetto alla espressione di grande soddisfazione da parte della giunta comunale, guidata da Tranchida. Che non è comunque sorpreso dalle rimostranze dell’opposizione: “Secondo uno spartito oramai scontato, giungono le strumentalizzazioni della minoranza consiliare del Comune di Trapani – ha detto Tranchida -. Questa volta, oggetto delle fantasiose ricostruzioni della minoranza è la delibera sulla Tari. Costoro cercano di raccontare una storia nella quale la maggioranza di governo avrebbe aumentato a dismisura la Tari, come invece fatto in passato”. Il sindaco, invece, reclama al proprio governo cittadino la diminuzione sostanziosa della Tari degli anni precedenti, e l’avvio della raccolta differenziata porta a porta, che ha permesso, in pochi anni, “grazie alla lungimiranza di governo, che ha attivato politiche efficienti”, afferma Tranchida, di portare la differenziata al 67% “senza gravare sulle tasche dei cittadini”. Ancora, ribadisce come “tali odierni modesti aumenti, sono stati contenuti, grazie alla politica di lotta all’evasione (pagare tutti per pagare meno) intrapresa in questi anni, che ha consentito di far fronte all’aumento dei costi”.
La maggiorazione sarebbe dovuta, infatti, alla crescita del costo di smaltimento e trattamento dei rifiuti, derivante dal caro trasporti e dall’assenza nel territorio siciliano di impianti adeguati per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dell’umido. Non sono solo i trapanesi a doversi sobbarcare l’aumento della Tari. Anche nella vicina Alcamo sono state aumentate le tariffe. Un esborso consistente, per molte famiglie, che avevano goduto, lo scorso anno, dell’utilizzo deciso dalla Giunta di circa 1,1 milioni di euro recuperato attraverso i cosiddetti fondi emergenziali. Si tratta di quei soldi non spesi per le varie manovre legate al covid, e dunque all’emergenza sanitaria ed economica stanziati dallo Stato. Quest’anno non si potrà attingere a nulla, con una spesa media, in più, rispetto allo scorso anno, di circa 80 euro. La percezione dell’aumento è legata anche alla interruzione di tutte le agevolazioni legate alla condizione pandemica, per cui in molti nel 2020 e 2021 avevano visto la bolletta azzerarsi o quasi, mentre nel 2022 l’utilizzo dei fondi residuali aveva permesso una buona riduzione.