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Tartarughe marine, nel ragusano il Wwf mette in salvo un terzo nido

redazione

Tartarughe marine, nel ragusano il Wwf mette in salvo un terzo nido

martedì 02 Giugno 2020

Scoperta casuale di un operaio della forestale: si tratta della specie “Caretta caretta”
L’appello dell’organizzazione: “Evitare pulizia meccanica delle spiagge”

RAGUSA – Ancora un nido, il terzo, e ancora prescelta è stata la spiaggia di Randello (dell’omonimo Demanio forestale) a circa due chilometri dai 2 nidi scoperti e messi in sicurezza dal Wwf nel territorio di Ragusa.

Questa volta a segnalare la probabile escursione di una Caretta caretta è stato un operaio della forestale, Vito Pavone. I volontari sono giunti subito sul posto per verificare, hanno fatto il monitoraggio delle spiagge ma hanno trovato solo tracce di un probabile tentativo, senza nidificazione. Successivamente è stato ripetuto il monitoraggio e sull’ultima spiaggia la bella sorpresa, con le tracce di tartaruga ma questa volta c’era anche la caratteristica area di scavo. Probabilmente si tratta di tartarughe che sono tornate nelle spiagge dove sono nate 20 o 30 anni fa per ripetere a distanza di tanti anni il rito della riproduzione.

La scoperta conferma l’importanza delle attività di sorveglianza e monitoraggio delle spiagge che il Wwf svolge, anche quest’anno, grazie ai volontari supportati dal progetto Life EuroTurtles in Calabria, Sicilia e Basilicata. Proprio a seguito della scoperta del terzo nido, messo in sicurezza dai volontari, l’associazione per la difesa dell’ambiente rivolge un appello alle amministrazioni costiere per non effettuare la pulizia meccanica delle spiagge, che danneggia le nidificazioni sia del fratino che della tartaruga marina, cancellando eventuali tracce e dunque compromettendo individuazione e difesa dei nidi.

“Se fossimo arrivati più tardi sul secondo nido, il passaggio del trattore, documentato dalla foto, avrebbe cancellato ogni traccia del passaggio della tartaruga marina, impedendoci di ritrovare l’area della deposizione delle uova” ha dichiarato Oleana Prato del programma Tartarughe dell’organizzazione. Lo stesso sta avvenendo in questi giorni nelle spiagge della Basilicata jonica, a Policoro, dove i responsabili dell’Oasi pattugliano ogni mattina i lidi nella speranza di trovare le fatidiche tracce prima del passaggio delle macchine. Proprio sul territorio stanno per partire i campi di volontariato dedicati alle tartarughe marine.

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