Migranti, emergenza sbarchi e fughe dai centri. Scoppia la polemica sulla tendopoli di Vizzini - QdS

Migranti, emergenza sbarchi e fughe dai centri. Scoppia la polemica sulla tendopoli di Vizzini

Paola Giordano

Migranti, emergenza sbarchi e fughe dai centri. Scoppia la polemica sulla tendopoli di Vizzini

martedì 04 Agosto 2020

Mentre, arrivata la nave-quarantena a Lampedusa, il Viminale ne cerca un'altra e si pianifica lo sgombero del centro di Porto Empedocle, fortissime sono le reazioni, anche sui social, alla struttura temporanea nel Catanese. Il sindaco Cortese, che ieri ha rappresentato le sue riserve nella Prefettura di Catania durante la riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, lamenta, "sono stato informato soltanto venerdì scorso". La difesa del M5s, che però sottolinea "non diventerà mai un nuovo Cara di Mineo", e le accuse dei tanti contrari al centro di raccolta, dal governatore Musumeci alla senatrice Sudano all'assessore Razza

“Missili in giardino” si intitolava un romanzo pubblicato nel 1956 da Max Shulman da cui fu tratto un film di successo.

Si narrava della cittadina americana di Putnam in cui montava la protesta dei cittadini contro l’installazione di una base missilistica, per via dei pericoli che avrebbe potuto causare.

Se ai missili sostituiamo i migranti, con le loro fughe dai centri, e la paura per la diffusione del coronavirus, ecco che la polemica sulla progettata tendopoli di Vizzini, nel Catanese, non deve stupire.

Un week end infuocato

Un fine settimana infuocato quello appena trascorso per la comunità vizzinese. Non solo per le altissime temperature (si sono sfiorati i 40 gradi) ma soprattutto per la notizia che ha infervorato gli animi dei cittadini: l’allestimento di una tendopoli per migranti nell’ex deposito dell’Aviazione Militare sito a Vizzini Scalo, area militare di proprietà del Ministero della Difesa, da anni abbandonata e vandalizzata. All’insaputa di tutti, istituzioni locali comprese.

Il primo cittadino di Vizzini, Vito Cortese, ne è venuto a conoscenza verso l’ora di pranzo dello scorso venerdì, a ormai giochi fatti: “Sono stato informato da Sua Eccellenza il Prefetto di Catania – spiega – che il Governo Nazionale ha deciso di utilizzare il sito dell’ex deposito militare di Vizzini Scalo per stabilirvi una tendopoli, destinata all’accoglienza di migranti da sottoporre a quarantena nell’attuale complicata fase di crisi umanitaria, annunciandomi l’imminente arrivo di una colonna di mezzi della Croce Rossa nell’area in questione”.

Una decisione arrivata però “senza preavviso e senza il necessario confronto e condivisione con le Istituzioni del territorio”.

Il Viminale, “struttura per emergenze”

Il ministero dell’Interno ha confermato che l’allestimento della tendopoli è a carico della Croce Rossa e la struttura, fanno sapere fonti del Viminale, sarà utilizzata per la quarantena dei migranti solo in caso di emergenza.

Ossia se non dovessero esserci più posti disponibili negli altri Centri sparsi sul territorio.

Una struttura analoga, è stato reso noto, è inoltre in corso di realizzazione in un’altra regione.

M5s favorevole con riserva, tanti contrari

Sulla tendopoli sono state espresse in questi giorni diverse opinioni.

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha scritto sul proprio profilo Facebook “Il governo della Regione Siciliana è totalmente contrario. Forse qualcuno a Roma, al posto di arrossire per l’incapacità manifestata nell’adottare un Piano organico sull’immigrazione durante l’emergenza Covid, pensa di poter continuare a trattarci da campo profughi d’Europa”.

“Avevo detto – si legge ancora – che siamo e saremo contrari al ritorno del business dell’immigrazione e delle facili illusioni per disoccupati disperati. Pensare a una sorta di campo di concentramento per centinaia e centinaia di persone, in tempo di epidemia, significa essere semplicemente irresponsabili. Il ministro dell’Interno intervenga: di tendopoli e di affaristi la Sicilia non vuole più sentirne”.

“Una cosa è certa – avevano replicato i portavoce pentastellati alla Camera e all’Ars Gianluca Rizzo, Eugenio Saitta e Francesco Cappello – a Vizzini non ci sarà un nuovo Cara come quello di Mineo: quello previsto non è un campo profughi e ci batteremo affinché non lo diventi mai”.

Per l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza “pensare che si possa creare una tensostruttura o una tendopoli con centinaia di migranti in un sito Unesco davvero mi sembra un controsenso e mi riporta alla memoria dei momenti non felici: quando si pensò a strutture del genere, in Italia c’era un signore arrestato nella vicenda del business dell’immigrazione”.

La senatrice di Italia Viva Valeria Sudano ha scritto su Facebook “Luogo, tempi e modalità sono completamente sbagliati: non si possono imporre ai territori che già sono stati generosi, scelte così forti”.

“Invito il premier Conte – ha aggiunto – e la ministro Lamorgese a rivedere questa soluzione, impegnandosi con serietà ed equilibrio e non mettendo la polvere sotto il tappeto. L’Italia non può assolutamente pensare che la Sicilia debba caricarsi il peso del fenomeno migratorio del Mediterraneo. Serve l’Europa e gli accordi europei per le redistribuzioni. Serve il buon senso del Governo che non può scaricare in una terra già martoriata e in grande crisi economica il fenomeno migratorio”.

A intervenire è stato anche Paolo Ragusa, presidente regionale di Als-Mcl Sicilia e vice Presidente nazionale dell’Associazione Lavoratori Stranieri del Movimento Cristiano Lavoratori.

“L’idea – ha detto – di realizzare una tendopoli nell’ex deposito militare di Vizzini Scalo appartiene ad una logica di improvvisazione che rischia di non tutelare la dignità dei migranti, mortifica la vocazione produttiva di quel territorio e lo rende insicuro in tempo di Covid”.

“Se serve un hub dell’accoglienza – aggiunge – si abbia il coraggio di riaprire quello che è stato chiuso (il Cara di Mineo, ndr) solo per mostrare i muscoli e non perchè non fosse più necessario!”.

La sicurezza prima di tutto

Intanto le cose vanno avanti, e si cerca almeno di evitare problemi più grandi.

“È stato garantito – ha dichiarato al Qds il sindaco Cortese – che il sito sarà presidiato da Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e, su mia espressa richiesta, anche da parte dell’Esercito Italiano”.

Nel pomeriggio di ieri il sindaco vizzinese ha rappresentato le sue riserve in seno al Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato in Prefettura.

Intanto il Consiglio comunale domenica pomeriggio ha approvato in seduta straordinaria una mozione nella quale, dichiarandosi “fortemente contrario all’allestimento di una tendopoli nell’ex deposito dell’Aviazione Militare, decisione presa d’imperio dal Governo Nazionale senza confronto con le Istituzioni locali”, ha chiesto a quest’ultimo “di rivedere immediatamente la decisione di allestire la tendopoli nell’ex deposito dell’Aviazione Militare di Vizzini Scalo”.

Una pagina Fb contro la tendopoli

Poche ore dopo la diffusione della notizia, è nato inoltre su facebook il gruppo “NO al centro QUARANTENA per migranti” che ha raccolto oltre 1.700 adesioni.

Le preoccupazioni dei cittadini, segnalate nero su bianco anche nella citata mozione, sono tante:

– se siano state effettuate una preventiva verifica dei luoghi da parte degli organi competenti e un’accurata bonifica del sito, “escludendo, in tal modo, qualsivoglia pericolo per gli eventuali ospiti, per i lavoratori della Cri e della protezione civile che stanno operando sui luoghi”;

– quali protocolli sanitari e quali strumenti sono previsti nel caso di individuazione di soggetti con Covid19 all’interno della struttura;

-in che tempi si intende ripristinare la recinzione dell’area al fine di evitare la facilitazione di fughe dal campo;

– quanti soggetti possano essere accolti all’interno dell’accampamento e per quanti giorni ogni singolo migrante rimarrà all’interno del campo; quante unità ordinarie e straordinarie delle forze dell’ordine saranno adibite a tutela dell’area per evitare eventuali fughe.

Nave-quarantena a Lampedusa

Intanto stamattina è giunta a Lampedusa la nave Gnv Azzurra per la quarantena dei migranti che sbarcano nell’Agrigentino.

Il traghetto, con settecento posti per la quarantena, è partito ieri alle venti dopo l’ispezione tecnica, realizzata dalla commissione presieduta dalla Capitaneria di Porto Empedocle (Agrigento).

La nave-quarantena ospiterà la maggior parte dei migranti presenti nell’hotspot. Nella struttura ci sono circa novecento persone e la nave ne può contenere al massimo settecento.

Trecentocinquanta a bordo

Dopo l’imbarco del personale sanitario e dei volontari della Croce Rossa, che hanno creato percorsi di isolamento, trecentocinquanta migranti, tutti tunisini, sono stati fatti salire sulla nave- quarantena.

I migranti provenienti dall’hotspot, con mascherine e zaini, sono saliti a bordo a gruppi di 10 e la Croce Rossa li ha dislocati nei vari ponti.

Vento fino a ventidue nodi

L’imbarco, sotto il monitoraggio di Polizia e Carabinieri, è avvenuto a Cala Pisana fin quando il maltempo – un vento a ventidue nodi – non ha costretto la nave ad allontanarsi.

Il mare mosso e le forti raffiche di vento che soffiano nel canale di Sicilia sarebbero il motivo per cui in queste ore gli sbarchi di migranti a Lampedusa si sono fermati

Il Ministero cerca una nuova nave

Il Viminale ha avviato intanto la nuova gara per il reperimento di una seconda nave sulla quale far svolgere la quarantena ai migranti che sbarcano in Italia. Inizialmente si era pensato di dislocare l’imbarcazione in Calabria ma non è escluso che, al termine della gara, possa invece anche questa esser ancorata in Sicilia.

Stamattina lo sgombero del centro di Porto Empedocle

Intanto, dopo le fughe dei giorni scorsi, per stamattina è previsto il trasferimento dei 370 migranti ospiti della tensostruttura di Porto Empedocle (Agrigento), capiente cento persone.

Lo ha deciso la Prefettura di Agrigento che sta cercando posti disponibili fra i vari centri d’accoglienza della Sicilia. L’ipotesi è che vengano trasferiti a Caltanissetta.

Il fatto che almeno la metà dei “fuggitivi” sia tornata indietro spontaneamente appena si è sparsa la voce dello sgombero, conferma la tesi che si fossero allontanati per le condizioni terribili che vivevano nella tensostruttura, con il caldo di questi giorni.

Più Europa contro Conte

Ieri il premier Conte aveva dichiarato “Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare e permettere che i sacrifici fatti dall’Italia siano vanificati” chiedendo “durezza e inflessibilità”.

E il coordinatore della segreteria di Più Europa, Giordano Masini lo ha accusato di essere “irresponsabile”.

“La questione degli sbarchi di profughi o di immigrati irregolari – ha scritto in una nota – è solo uno dei tanti aspetti che vanno monitorati con attenzione durante questa fase delicata dell’emergenza pandemica, in cui si assiste in tutta Europa a una nuova risalita dei contagi. Bisogna fare attenzione agli ingressi dall’estero, come ai movimenti interni e agli affollamenti nelle aree a maggiore vocazione turistica, ma non ci sono situazioni che meritano ‘durezza e inflessibilità’, per usare i termini scelti oggi da Conte, e altre che meritano invece distrazione e indulgenza. Per tutte, piuttosto, c’è bisogno di serietà e senso della misura, anche nell’uso delle parole”.

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