L'accusa per i tre è di tentato furto aggravato in concorso.
I carabinieri di Piraino (ME), in collaborazione con i colleghi di Gioiosa Marea e del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia di Patti, hanno arrestato 3 uomini per tentato furto aggravato in concorso ai danni di una ditta.
L’episodio si è verificato lo scorso 4 aprile. Gli arrestati sono tre cittadini romeni, di età compresa tra i 20 e i 35 anni.
Il tentato furto alla ditta di Piraino
I carabinieri della stazione di Piraino, impegnati in un servizio di controllo del territorio nel pomeriggio di martedì scorso, hanno notato alcuni movimenti sospetti a ridosso dei locali di un’azienda impegnata nel settore termoidraulico nella frazione di Gliaca di Piraino. Lì, recentemente, erano stati commessi alcuni furti. Pertanto i militari hanno deciso di eseguire un controllo in quella zona e, prima di procedere all’ispezione, hanno richiesto alla Centrale Operativa di Patti l’intervento di ulteriori pattuglie dell’Arma presenti sul territorio per bloccare tutte le vie di fuga.
La giusta intuizione dei carabinieri di Piraino ha trovato immediato riscontro durante la manovra di avvicinamento all’ingresso dell’azienda, poiché gli operatori hanno notato tre soggetti di sesso maschile che, alla vista dei militari dell’Arma, tentavano invano la fuga, venendo bloccati dopo meno di cento metri, dalle ulteriori pattuglie dell’Arma intervenute. Il sopralluogo successivamente condotto ha consentito di riscontrare l’effrazione di un infisso, attraverso il quale i malfattori si erano introdotti nei locali dell’azienda, verosimilmente con lo scopo di rubare materiale termoidraulico lì custodito.
Gli arresti
Alla luce di quanto accertato i tre soggetti, due dei quali già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, sono stati arrestati per tentato furto aggravato in concorso e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, ristretti ai domiciliari nelle rispettive abitazioni.
Ieri pomeriggio, su richiesta della locale Procura della Repubblica, si è tenuta l’udienza di convalida con rito direttissimo, all’esito della quale, oltre alla convalida dell’arresto, il giudice del Tribunale di Patti ha disposto, nei confronti dei tre indagati, la misura cautelare personale dell’obbligo di dimora in provincia di Roma, dove sono risultati formalmente residenti, anche se domiciliati in provincia di Messina.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.