La terza ondata frena ma non in Sicilia, "atteggiamenti sbagliati" - QdS

La terza ondata frena ma non in Sicilia, “atteggiamenti sbagliati”

Luigi Ansaloni

La terza ondata frena ma non in Sicilia, “atteggiamenti sbagliati”

martedì 19 Gennaio 2021

Fra le regioni ieri è stata la Sicilia a registrare il maggiore incremento di nuovi casi in 24 ore, con 1.278; seguono Lombardia (1.189), Emilia Romagna (1.153), Veneto (998) e Campania (714). Dal 10 al 17 gennaio i nuovi contagiati nell'Isola sono stati 12.674, record assoluto e mai raggiunti prima

Cominciano finalmente a farsi sentire gli effetti del Dpcm di Natale. Dappertutto in Italia, ma purtroppo non in Sicilia.

Una riduzione dei nuovi casi pari al 24% nell’ultima settimana e con numeri che non si vedevano da ottobre.

L’andamento dei dati è positivo e incoraggiante anche secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, per il quale la curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia “al momento sembra una curva sotto controllo”.

IL CASO SICILIA

Fra le regioni ieri è stata la Sicilia a registrare il maggiore incremento di nuovi casi in 24 ore, con 1.278; seguono Lombardia (1.189), Emilia Romagna (1.153), Veneto (998) e Campania (714).

Dal 10 al 17 gennaio i nuovi contagiati nell’Isola sono stati 12.674, record assoluto e mai raggiunti prima.

Gli attuali positivi sono 46425, valore più alto dall’inizio della pandemia, le persone in isolamento domiciliare sono 44.795, anche questo un primato.

Dato da non sottovalutare, quest’ultimo: un simile numero “isolato” è una bomba, visto che è impossibile controllare tutte queste persone, e come abbiamo visto soprattutto nell’ultimo periodo, non tutti rispettano le regole. Anche se si è positivi e in quarantena.

In ospedale si è arrivati a 1630, di cui 208 in terapia intensiva, aumentati di 157 unità rispetto alla settimana precedente, con 2989 morti, un aumento di 261 rispetto a sette giorni fa, tristissimo record pure questo.

“Ce la siamo cercata stavolta, c’è poco da dire. A differenza della prima ondata, il virus ce lo siamo trasmetti da soli – aveva detto a qds.it il commissario regionale all’emergenza Covid Renato Costa -. La Regione ha preso provvedimenti giustissimi per frenare i contagi da fuori, ma ci sono stati comportamenti sbagliati a Natale. Troppi”.

Costa parla di “amici pizzaioli che mi raccontano di ordinazioni per 20, 30 persone, per una mangiata e altro. In questo modo la terza ondata sarà devastante, la Sicilia è già in grossa difficoltà e altre restrizioni sono inevitabili“.

A prescindere dal colore, in Sicilia non stiamo rispettando le indicazioni, le regole, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti – continua Costa -. E’ un peccato, perchè nel giro di 6 mesi, tra vaccini e rispetto delle restrizioni, ne potremmo essere fuori”.

IL RESTO D’ITALIA

I dati mostrano l’effetto positivo delle misure restrittive adottate nel periodo festivo anche secondo le analisi sull’andamento settimanale fatte dal fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook Coronaviurs-Dati e analisi scientifiche” del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’. La settimana conclusa il 17 gennaio ha inatti registrato la riduzione del 24% di nuovi casi e di circa il 21% degli ingressi nelle unità di terapia intensiva, oltre alla riduzione del 13% dei decessi.

“Finalmente si vedono gli effetti del Dpcm Natale. Venivamo infatti – ha osservato l’esperto – da due settimane consecutive di aumento dei contagi, dopo ben sei settimane di riduzione”. Incoraggiante anche il numero di nuovi casi dell’ultima settimana, con 104.000: “è un numero molto basso, che non avevamo dalla settimana 19-25 ottobre, quando i casi erano stati 111.000”, ha detto ancora Sestili. Sono dati che si devono al fatto che “l’Italia è stata in zona rossa per due settimane” e, secondo il fisico non si può escludere una graduale risalita dei contagi conseguenza dell’apertura del 7 gennaio e che potrebbe diventare evidente a partire dal 25 gennaio.

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