Cominciano finalmente a farsi sentire gli effetti del Dpcm di Natale. Dappertutto in Italia, ma purtroppo non in Sicilia.
Una riduzione dei nuovi casi pari al 24% nell’ultima settimana e con numeri che non si vedevano da ottobre.
L’andamento dei dati è positivo e incoraggiante anche secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, per il quale la curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia “al momento sembra una curva sotto controllo”.
IL CASO SICILIA
Fra le regioni ieri è stata la Sicilia a registrare il maggiore incremento di nuovi casi in 24 ore, con 1.278; seguono Lombardia (1.189), Emilia Romagna (1.153), Veneto (998) e Campania (714).
Dal 10 al 17 gennaio i nuovi contagiati nell’Isola sono stati 12.674, record assoluto e mai raggiunti prima.
Gli attuali positivi sono 46425, valore più alto dall’inizio della pandemia, le persone in isolamento domiciliare sono 44.795, anche questo un primato.
Dato da non sottovalutare, quest’ultimo: un simile numero “isolato” è una bomba, visto che è impossibile controllare tutte queste persone, e come abbiamo visto soprattutto nell’ultimo periodo, non tutti rispettano le regole. Anche se si è positivi e in quarantena.
In ospedale si è arrivati a 1630, di cui 208 in terapia intensiva, aumentati di 157 unità rispetto alla settimana precedente, con 2989 morti, un aumento di 261 rispetto a sette giorni fa, tristissimo record pure questo.
“Ce la siamo cercata stavolta, c’è poco da dire. A differenza della prima ondata, il virus ce lo siamo trasmetti da soli – aveva detto a qds.it il commissario regionale all’emergenza Covid Renato Costa -. La Regione ha preso provvedimenti giustissimi per frenare i contagi da fuori, ma ci sono stati comportamenti sbagliati a Natale. Troppi”.
Costa parla di “amici pizzaioli che mi raccontano di ordinazioni per 20, 30 persone, per una mangiata e altro. In questo modo la terza ondata sarà devastante, la Sicilia è già in grossa difficoltà e altre restrizioni sono inevitabili“.
A prescindere dal colore, in Sicilia non stiamo rispettando le indicazioni, le regole, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti – continua Costa -. E’ un peccato, perchè nel giro di 6 mesi, tra vaccini e rispetto delle restrizioni, ne potremmo essere fuori”.
IL RESTO D’ITALIA
I dati mostrano l’effetto positivo delle misure restrittive adottate nel periodo festivo anche secondo le analisi sull’andamento settimanale fatte dal fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook Coronaviurs-Dati e analisi scientifiche” del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’. La settimana conclusa il 17 gennaio ha inatti registrato la riduzione del 24% di nuovi casi e di circa il 21% degli ingressi nelle unità di terapia intensiva, oltre alla riduzione del 13% dei decessi.
“Finalmente si vedono gli effetti del Dpcm Natale. Venivamo infatti – ha osservato l’esperto – da due settimane consecutive di aumento dei contagi, dopo ben sei settimane di riduzione”. Incoraggiante anche il numero di nuovi casi dell’ultima settimana, con 104.000: “è un numero molto basso, che non avevamo dalla settimana 19-25 ottobre, quando i casi erano stati 111.000”, ha detto ancora Sestili. Sono dati che si devono al fatto che “l’Italia è stata in zona rossa per due settimane” e, secondo il fisico non si può escludere una graduale risalita dei contagi conseguenza dell’apertura del 7 gennaio e che potrebbe diventare evidente a partire dal 25 gennaio.