E’ stata la gara della marcia 50 km ad aprire la mattinata olimpica giapponese, nel giorno in cui il Giappone ricorda la tragedia di Hiroshima con polemica per il mancato minuto di silenzio ai Giochi, per scelta del Cio e del comitato organizzatore.
A Sapporo si è imposto il polacco Dawid Tomala, specialista della 20 km passato da non molto alla distanza più lunga: la scelta ha pagato e ora in patria sperano che diventi l’erede del grande Robert Korzeniowski, mito assoluto di questa specialità dell’atletica.
Per lui sarebbe come vincere un’altra volta. Male gli italiani, con Agrusti 23/o e De Luca e Caporaso ritirati. Alla 50 km ha preso parte lo spagnolo Jesus Angel Garcia, che a 51 anni è diventato il più anziano partecipante in una gara dell’atletica delle Olimpiadi.
Il campione del mondo 1993 ha stabilito anche un altro record, quello di aver preso parte a otto edizioni dei Giochi, primato che nel suo sport condivideva finora, a quota sette, con Merlene Ottey.
Nella lotta l’azzurro Abraham Conyedo Ruano (anche lui, come Chamizo, cubano naturalizzato) è passato ai quarti del torneo di Tokyo 2020, dopo aver battuto agli ottavi il romeno Albert Saritov 6-1, ma ha perso con l’americano Kyle Frederik Snyder e ora spera nel ripescaggio.
Fuori, invece, nel kata uomini, specialità del karate (è quella contro un rivale immaginario), l’azzurro Mattia Busato, che non è riuscito a ottenere la qualificazione per la seconda fase.
foto Ansa