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Totò Cuffaro vuol far ripartire la Dc, anche da Caltagirone

redazione web

Totò Cuffaro vuol far ripartire la Dc, anche da Caltagirone

domenica 16 Maggio 2021

L'ex governatore condannato per mafia progetta un grande centro con Fi e Iv per battere quei partiti populisti "privi di ideali". Ma qualcuno commenta, "La sua Dc? Devoti di Cuffaro"

L’idea meravigliosa di Totò Cuffaro, quella che – ha dichiarato – gli ha fatto rompere la promessa fatta a sé stesso di non rimettersi mai in politica, è quella di una rinascita della Democrazia cristiana, della quale è commissario in Sicilia.

“Vogliamo riportare – ha detto Cuffaro, condannato a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato alla mafia – nel panorama della politica l’ideologia: se la gente non si sente rappresentata e non si riconosce negli attuali partiti è perché manca il vincolo ideologico. Ho cominciato con la Dc, ho studiato Sturzo, De Gasperi, ho vissuto un clima dove la politica era innanzitutto un ideale. Oggi ci si avvicina alla politica per motivi disparati e diversi, tranne che per una scelta ideale. I partiti di oggi sono populisti, sovranisti ma non c’è di fondo un’ideologia”.

La Dc, dunque, come annunciato dallo stesso Cuffaro, scenderà in campo già nelle prossime elezioni comunali. Anche in luoghi simbolo, come Caltagirone, la patria di don Luigi Sturzo, in cui nacque nel 1919 quel Partito Popolare che sarebbe poi diventato lo scudocrociato.

“Dovunque ci sia il proporzionale – ha rivelato Cuffaro – la Dc presenterà la sua lista. Dove c’è l’uninominale, sceglieremo di stare insieme con coloro che condividono le nostre scelte”.

“Sto lavorando – ha aggiunto – per presentare liste in tutta la Sicilia: a San Cataldo, a Favara, a Porto Empedocle, ad Adrano, Giarre, Misterbianco. E a Caltagirone”.

Sì, Caltagirone. Attualmente guidata da un sindaco, Gino Ioppolo, considerato – dopo l’incidente politico occorso a Ruggero Razza – il braccio destro del governatore Nello Musumeci.

Ioppolo, che nelle ultime elezioni aveva strappato la poltrona di sindaco al centrosinistra, ha annunciato che non si candiderà. E Cuffaro, probabilmente, pensa di inserirsi nel gioco che vede tra papabili nella corsa alla sindacatura della città della ceramica il dem Fabio Roccuzzo.

Ma a Caltagirone – dove l’ultimo Gattopardo democristiano fu il senatore Ciccio Parisi, morto da un lustro a 86 anni – l’iniziativa di “Totò vasa vasa” sarebbe stata accolta con un certo scetticismo e una battuta che circola di bocca in bocca: “Questa nuova Dc non sarebbe l’acronimo di democrazia cristiana, ma di devoti di Cuffaro”.

All’esterno dei bar (ancora per poco) interdetti per la pandemia, si chiacchiera e si sorride di quest’ennesimo tentativo di resurrezione della “Balena Bianca”. E si sottolinea come i “partiti personali” non siano la miglior garanzia di pluralità. Nessuna anima, nessun futuro. Solo ambizioni personali. Come già avvenuto per l’Udeur di Cossiga, il Ccd di Casini, e, in Sicilia, il Mpa di Lombardo e, più di recente, Diventeràbellissima.
Partiti personali, senza né dibattiti né programmi. Niente ideologia, solo ambizione.

“Non sono candidato a nulla – ha dichiarato Cuffaro – , tra l’altro non posso esserlo perché sono interdetto. Capisco la pesantezza della mia sentenza e non aspiro a ricoprire più nessun ruolo istituzionale. Cosa diversa è lavorare da mediano di spinta per ricostruire la Democrazia Cristiana e per dare la possibilità a tanti giovani di conoscerla, di capirne i valori e di poterli rappresentare, dove c’è sempre più bisogno di un partito che innanzitutto riporti al centro il rigore, il coraggio e soprattutto la passione”.

L’allievo prediletto di Calogero Mannino ha le idee chiare sul progetto politico della “nuova” Dc.

“Vogliamo costruire – ha sottolineato – un centro moderato. Un centro che non urla, che ragiona, un centro che voglia fare una rivoluzione perché le vere rivoluzioni sono quelle che costruiscono, non quelle che distruggono. E penso che si possano mettere insieme i partiti che si ispirano a una politica centrista: Italia Viva, Forza Italia, tutta la galassia post democristiana dall’Udc a tutti gli altri, al movimento Azione di Calenda, a Più Europa. Tutti insieme possiamo costruire un centro importante”.

E quale migliore viatico per questo nuovo centro, se non la conquista di Caltagirone?

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