Trapani

Colombaia, entro settembre via alla riqualificazione

TRAPANI – Dovrebbe partire entro settembre il restauro del castello della Colombaia, anche se i lavori sarebbero dovuti iniziare nel mese di marzo. In ballo ci sono 27 milioni di euro di finanziamenti del Pnrr. Non c’è, tuttavia, ancora un’idea sulla fruizione dell’immobile dopo il restauro. Cristina Cimminisi, vice presidente della commissione Ue dell’Ars, ha sollecitato l’audizione del dirigente generale del dipartimento regionale Beni culturali e della soprintendente di Trapani per conoscere i motivi del ritardo e soprattutto quale sarà l’utilizzo della struttura dopo il restauro. È intervenuta la soprintendente di Trapani, Girolama Fontana.

La Colombaia uno dei simboli della città

Ad ottobre la commissione aveva ascoltato il dirigente generale del Dipartimento regionale Beni culturali, soggetto attuatore del progetto con la Soprintendenza, che è anche stazione appaltante. La Colombaia, detta anche Torre Peliade o Castello di mare, è una delle cinque torri dello stemma della città di Trapani. Una fortezza di 32 metri, con 4 piani sovrapposti, posta su un’isoletta all’estremità occidentale del porto, la cui costruzione fu attribuita ad Amilcare Barca nel 260 a.C., durante la guerra punica. “La Colombaia è un monumento molto amato dai trapanesi perché è uno dei simboli della città – dice la vicepresidente della commissione Ue all’Ars, Cristina Ciminnisi -. Purtroppo non è mai stato reso fruibile. Nell’audizione di ottobre ci avevano detto che i lavori di restauro del Castello della Colombaia sarebbero iniziati entro il primo trimestre 2024, ma i tempi non sono stati rispettati”.

Nell’ultima audizione in rappresentanza del Dipartimento non si è presentato nessuno. E poiché, per legge, la comunicazione istituzionale è vietata alle pubbliche amministrazioni in periodo elettorale, non è stato possibile al momento approfondire l’argomento, soprattutto sull’utilizzo finale dell’immobile, con l’assessore regionale per i Beni culturali e identità siciliana. Nel Medioevo la torre Peliade fu ricostruita dagli aragonesi e poi subì altre trasformazioni. Ospitò i patrioti siciliani del Risorgimento, fu utilizzata dai Borboni come prigione e restò carcere fino al 1965. Ma una volta restaurato, cosa ne sarà del castello della Colombaia? “Manca una visione strategica – prosegue Ciminnisi – sull’utilizzazione dell’immobile dopo il restauro. A distanza di mesi dalla precedente audizione si naviga ancora nel buio. Nell’ultima seduta abbiamo appreso di servizi collaterali rispetto alla creazione di un possibile polo museale, come bar, foresteria. Tuttavia, non c’è ancora un progetto specifico nemmeno sul museo. In ogni caso mi auguro che il monumento sia di pubblica fruizione”.

Negli ultimi anni l’immobile è finito sotto i riflettori tra i beni da valorizzare. “Ho ritenuto che l’isola e il castello della Colombaia fossero un luogo unico, inserito in un contesto straordinario come quello di Trapani, in passato purtroppo non valorizzato – racconta Alberto Samonà, assessore per i Beni culturali e identità siciliana del precedente Governo regionale -. Pertanto, è nata l’idea di restaurare La Colombaia, che è stata sposata dal Ministero al punto che il suo recupero è stato inserito fra i 14 progetti strategici del programma cultura del Pnrr nazionale”. A dicembre 2021 il ministero della Cultura ha sottoscritto un disciplinare con il Dipartimento regionale Beni culturali per il restauro del castello della Colombaia. Nel 2023 sono stati assegnati i 3 lotti previsti: servizi tecnici di progettazione, verifica della progettazione ed esecuzione dei lavori. Tuttavia, gli approfondimenti richiesti nell’ambito dei servizi tecnici di progettazione hanno allungato i tempi fino a maggio di quest’anno.

La Soprintendente Fontana, si legge sul sito dell’Ars, ha risposto che il progetto esecutivo è già in stato avanzato e a metà giugno potrà essere completato. Il documento poi passerà in commissione regionale Lavori pubblici. La soprintendente ha rassicurato sull’inizio dei lavori entro settembre 2024 e sul completamento entro il 31 dicembre 2028 (tempi per legge per questa linea di interventi). La scelta sulla destinazione museale degli ambienti restaurati dovrebbe riguardare il dipartimento Beni culturali. “Ci aggiorneremo con la Soprintendenza e il Dipartimento Beni culturali dopo l’estate – conclude Cimminisi – Il restauro con i fondi Pnrr è un’occasione da non perdere”.