Trapani, "Mare Nostrum”, mostra e performance di Gio Montez - QdS

Trapani, “Mare Nostrum”, mostra e performance di Gio Montez

redazione

Trapani, “Mare Nostrum”, mostra e performance di Gio Montez

mercoledì 22 Luglio 2020

Il titolo “Mare Nostrum” esprime l’attualità e la complessità di un territorio in trasformazione con una storia antica quanto il mondo. Meta ambita di migranti e vacanzieri, è oggi più che mai protagonista di emergenze umanitarie, naufragi, epidemie, stragi; il Mar Mediterraneo è la culla della civiltà europea e il luogo in cui il mito si rinnova sempre. La forma di “Nave”composta da Gio Montez per l’occasione è un omaggio alla città di Trapani, alla sua gente e alla sua storia. La mostra, con il patrocinio del Comune di Trapani, si potrà ammirare dal 25 luglio sino al 15 settembre 2020, presso il cortile del Palazzo della Vicaria in Via S. Francesco D’Assisi, 45,  durante gli orari di apertura del museo.

IL
VERNISSAGE – Il vernissage della mostra “Mare Nostrum”è previsto per sabato 25
luglio ore 18 alla presenza del Presidente de La Salerniana Arch. Mario Alessio
Lombardo e dei soci della associazione“La Salerniana”
. Al
termine della cerimonia per la consegna ufficiale dell’opera, è in programma la
performance dal titolo “Isolazione – atto II”di Gio Montez con Valentina
Rimauro, Lucio Fabale, Laura Grispigni, Giuseppe Grasso, Michael Landau, Hanna
Malchanava, Lorenzo Hadjigeorgiou, Irene Innocenzi, Marco Galletti, Giacomo
Capogrossi, Francesco Perri
.

La
scultura modulare anamorfica di Gio Montez è caratterizzata dalla
assenza di una forma fissa. Anamorfica per l’appunto. Si genera così un
paradosso logico di una forma senza forma che è sostanzialmente e
costitutivamente movimento, azione. In questo senso la forma “Nave”ormeggiata
nel cortile del museo è archetipo del viaggio, una celebrazione dell’esistenza
e del divenire atto di tutte le cose. Questa rappresentata in un momento di
quiete, come se fosse appena rientrata da un lungo viaggio e al contempo anche
in procinto di salpare per uno nuovo.

IL
TEMA DEL VIAGGIO
“È affascinante – spiega Marcella
Magaletti
quanto la scultura anamorfica dell’artista romano Gio
Montez, nella simbologia della Nave, sia storicamente legata alla città di
Trapani e al Museo che la accoglie. Già nel ’76 infatti, Michele Cossyro
realizzava  “la Barca – Situazione 76”,
oggi in permanenza presso il Museo Ludovico Corrao di Gibellina, in cui una
commistione di elementi organici ed inorganici (legno, minerale, bronzo e
acciaio) dà forma ad una barca senza timone, con i remi incrociati, simbolo di
una società in cantiere, distrutta prima ancora di essere costruita. La
potentissima, e mai così attuale, suggestione di Cossyro si traduce in
NONèTERNIT nella materialità degli elementi di metallo che necessitano della
mano dell’uomo per prendere vita. L’installazione diventa una danza, l’azione
meccanica del fissaggio dei moduli in metallo è l’archetipo del vitalismo,
azione dell’uomo eterno Prometeo che fa e disfa la materia a suo piacimento e
necessità”.

Il
viaggio di Gio Montez con la sua “Nave” sembra risalire indietro la storia fino
alle origini, al mito, che è materia viva costantemente ridiscussa,
reinterpretata.  II tema del viaggio  certamente rimanda ai celebri miti fondativi
della civiltà Europea come l’Iliade, l’Odissea o l’Eneide; in particolare Enea
era in viaggio verso il Lazio; l’approdo di Enea a Drepano, dopo che l’oracolo
di Apollo lo esortò a trovare le antiche radici della sua stirpe e destinandolo
a fondare una nuova civiltà.

NONèTERNIT
A TRAPANI –
Il progetto NONèTERNIT è promosso da MiBact e SIAE col Premio
“Per Chi Crea 2018”e da Open City Roma con il premio “Creature 2018”come
migliore esperimento di arte urbana di Roma. L’opera NONèTERNIT – Forma #7 –
“Nave” è presentata in occasione dell’inaugurazione della mostra “Mare
Nostrum” e sarà trasferita alla collezione d’arte contemporanea de “La
Salerniana” in collocazione permanente all’interno dei nuovi spazi del museo
civico G. Perricone, assieme ad un corredo informativo di video e foto che
raccontano la nascita dell’opera e il suo viaggio da Roma, attraverso l’Italia,
l’Austria e la Germania e il suo approdo finale a Trapani-.

COS’E’
NONèTERNIT –
Si tratta di un’istallazione modulare anamorfica
di 35mq, composta da circa 50 moduli di metallo, ricavati dal materiale di
risulta dei lavori di riqualificazione di un relitto urbano sito nella storica
periferia di Pietralata, a Roma, divenuto in seguito sede della factory di arte
contemporanea “Atelier Montez” di Gio Montez.

L’opera
nasce nel 2018, quando l’Associazione Open City Roma assegna ad Atelier Montez
il premio “Creature – esperimenti d’arte in laboratori urbani” in qualità di
miglior esperimento di arte urbana dell’anno. È in quel momento che nasce in
Gio Montez la volontà di rendere “replicabile” il processo partecipativo di
rigenerazione urbana che ha trasformato i resti di un vecchio capannone
industriale in un vivace e dinamico centro di produzione artistica, con
l’obiettivo di esportare, anche fuori dal territorio, un modello positivo ed
efficace di rigenerazione urbana.

IL
LUNGO VIAGGIO DI NONèTERNIT –
Semioforo di rigenerazione,
NONèTERNIT può dunque assumere diverse forme. Il suo viaggio inizia da Roma,
dove “Altare d’organo” diventa il palcoscenico per il concerto d’organo in
situazione del Maestro Hermann Nitsch, in occasione del vernissage della
mostra “Nitsch e il suo Doppio” che ha avuto luogo nell’ottobre 2019 in Atelier
Montez. Da lì è partita per Francoforte, dove ha assunto le forme di
Testuggine romana, Mura di cinta e Porta del sole per farsi scenografia,
ambiente ed elemento attivo di scena nel ciclo di performance “Arrivano i
Romani”.

Nel
gennaio 2020 arriva a Vienna, dove trasforma l’interno della galleria AA
Collections in un Labirinto non solo fisicamente, ma anche metaforicamente,
ingannando il fruitore nell’assurda razionalità di una forma informale. È
infine nella forma della Montagna che NONèTERNIT si presenta alla mostra
“Prometeo” allestita presso la B#S Gallery di Treviso, ed è proprio nel
titolo della mostra che si coglie la profondità del gesto, l’essenzialità
dell’intervento dell’artista che nel trasformare materiale di scarto in
elemento rigenerativo si trasforma anch’egli in un moderno Prometeo, donando
nuova forma e significato.

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017