TORINO – L’emergenza Coronavirus non ha bloccato il crossover dei trapianti dalle varie zone d’Italia. La catena di solidarietà ha permesso di intervenire su una paziente di 33 anni che, dializzata a Torino, ha ricevuto un rene da una donatrice vivente di Bari. L’intervento è stato eseguito all’ospedale Molinette, nel capoluogo piemontese.
Quella che si è conclusa a Torino è stata una vera e propria ‘catena di solidarietà’, che dopo essere iniziata in Piemonte lo scorso novembre, ha attraversato l’Italia da nord a sud permettendo di salvare la vita a quattro pazienti in trattamento dialitico in Veneto, Sicilia e Puglia. A Bari il rene è stato donato – come segno di riconoscenza – dalla giovane moglie di un paziente che ne aveva ricevuto uno da Palermo. L’organo, dopo essere stato prelevato in mattinata, è stato portato a Torino con la collaborazione delle forze di polizia di Bari e, nello stesso giorno, impiantato alla trentatreenne, che era in dialisi dal 2014. Il programma crossover, attivo in Italia da qualche anno, consente di ottenere trapianti anche in caso di incompatibilità immunologica con un donatore vivente, nel caso in cui il passaggio dell’organo tra persone legate affettivamente non sia possibile. Le coppie con questo problema vengono “incrociate” a livello nazionale e, combinando i dati, grazie ai donatori samaritani diventano possibili gli interventi in successione.
“In questo momento di emergenza nazionale la rete trapianti dimostra ancora una volta di essere unita dal Nord al Sud del Paese, al servizio dei tanti pazienti in attesa di un organo”. è quanto afferma Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti, in merito al crossover che si è concluso a Torino. “Ringrazio – aggiunge – il Centro trapianti di rene di Torino, i centri di Padova, Palermo, Bari e i coordinamenti delle regioni coinvolte, per l’impegno e la collaborazione nell’avere portato a compimento questa catena di donazioni”.