GELA (CL) – Dodici anni di problemi per la gestione del servizio, settimane di polemiche soltanto nell’ultimo periodo, tante sedute del Consiglio comunale dedicate al tema. Alla fine, però, è stato approvato il Regolamento sul trasporto dei disabili.
Lo scontro più duro si è giocato sulla gara unica per il servizio di trasporto ai centri di riabilitazione e a scuola, che la dirigente Maria Morinello ha bocciato due volte. La gara separata è stata approvata con l’inserimento di altre quattro opzioni previste dalla legge, per dotare così l’Ente, finalmente, di un documento necessario per rendere servizi efficienti alle famiglie.
L’assessore ai Servizi sociali, Nadia Gnoffo, è finita al centro delle polemiche ed è stata protagonista, come abbiamo scritto anche nei giorni scorsi, di accesi scontri con la Consulta per i disabili e vari esponenti politici. La rappresentante della Giunta è arrivata ad accusare anche i suoi stessi colleghi di non leggere le carte e di non avere saputo usare l’istituto degli emendamenti per apportare qualche aggiustamento allo schema di regolamento. In effetti, è stato proprio attraverso gli emendamenti che alla fine è stato possibile mettere d’accordo le parti.
“Contava solo una cosa – ha commentato Nadia Gnoffo – ovvero poter tornare a garantire un servizio efficiente ai diversamente abili e alle loro famiglie, con un regolamento che tutelasse tutti allo stesso modo. Al netto di polemiche sterili e incomprensibili tentativi di delegittimazione, alla fine l’obiettivo è stato raggiunto”.
“Non ci sono stati né vincitori né vinti – ha aggiunto – ma sicuramente ha prevalso la linea della trasparenza e del buonsenso, che fin dall’inizio ha caratterizzato il lavoro del settore Servizi sociali. Il regolamento che è stato votato in Aula ci consentirà di fornire un servizio più efficiente ai soggetti fragili e alle loro famiglie. Il tutto nel pieno rispetto della legge, sembra superfluo sottolinearlo ma, considerate tutte le polemiche di questi giorni, è giusto ribadirlo”.
“Di questa storia – ha concluso la rappresentante dell’Esecutivo – resta l’amarezza di chi ha pensato di usare un argomento così delicato per attaccare me e la forza politica che rappresento, utilizzando bugie e falsità. Così come resta il silenzio di chi poteva mettere fine a questo scontro ma ha preferito tacere, senza prendere posizione”.