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Tre danzatrici siciliane volano a l’École di Parigi, chi sono e il loro segreto

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Tre danzatrici siciliane volano a l’École di Parigi, chi sono e il loro segreto

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domenica 15 Agosto 2021

Impegno, passione, forza e determinazione. Queste le caratteristiche del successo delle tre giovani selezionate che potranno lavorare con grandi coreografi internazionali.

Marta Lo Nigro, Vitalba Zerilli e Alessia Marino sono i nomi delle tre danzatrici siciliane che sono state selezionate al Teatro Vascello di Roma per il triennio universitario dell’Acts, l’École de danse contemporaine di Parigi.

Allieve del maestro Marcello Carini e dello staff Ensemble Company 2.0 asd di Palermo, le ragazze studieranno in accademia e avranno la possibilità di lavorare con grandi coreografi del panorama internazionale contemporaneo con l’obiettivo di ottenere nel triennio il diploma universitario per danzatore professionista.

“È di certo un grande traguardo perchè è davvero un momento di rinascita, nel senso che purtroppo la pandemia ha penalizzato il settore a causa di chiusure e situazioni alle quali non eravamo preparati. Anche nel trovare nuovi metodi come i corsi online. Riuscire anche in un periodo così complicato a mantenere salda la speranza e riaccenderla nei ragazzi è stato veramente difficile”, ha spiegato il Maestro Carini, entusiasta sia per le allieve sia per l’ennesimo riconoscimento ottenuto da Ensemble Company 2.0 asd di Palermo che periodicamente forma danzatori, oggi presenti in molte compagnie italiane.

“Sono incredula. È stata un’emozione assurda. È un sogno che si sta realizzando. Tra l’altro Parigi è una città che amo da sempre. Per me riuscire a vivere lì e fare di una passione il mio lavoro è impagabile questa sensazione”, dice Vitalba Zerilli, 20 anni, originaria di Petrosino e che per la danza si è trasferita quattro anni fa a Palermo per studiare con i migliori docenti.

La pandemia ha minato al mondo del teatro e di conseguenza alla danza e questo grande risultato è un riscatto per le tre danzatrici siciliane.
“Cercherò di migliorarmi sempre di più e di crescere tanto – continua Zerilli -. È un’università quindi spero di laurearmi e di diventare una danzatrice professionista. Ringrazio i miei genitori e il maestro Marcello per l’opportunità che mi ha dato e per avermi fatto crescere così tanto”.

Felice e incredula anche Marta Lo Nigro, 20 anni, di Altofonte: “Io non me lo aspettavo minimamente. Ho preso questa audizione come un modo per ricominciare. Due anni fa, a inizio pandemia, avevo partecipato ad un’audizione ma non sono stata presa e mi ero scoraggiata. Questa audizione mi ha dato la forza di ricrederci ancora di più”. La mente è già al futuro e alla vita a Parigi: “Mi sono ripromessa di impegnarmi sempre di più e di migliorarmi artisticamente e personalmente. Mi troverò in una situazione completamente diversa, lontano dai genitori”. Per Marta Lo Nigro, non basta avere talento, ma “la danza è impegno, costanza e dedizione. E anche amore”.

Alessia Marino, 18 anni, di Palermo, si dice incredula e ammette: “L’idea di trasferirmi in una città per fare ciò che amo, mi emoziona”. La danzatrice ha spiegato che della danza ama il fatto stesso di non riuscire a tramutare in parole ciò che sente e di poter avere questo strumento per comunicare. La sua danzatrice preferita è Marianela Nunez: “Anche se è una ballerina prettamente classica, amo di lei la sua continua ricerca di perfezionarsi tecnicamente”.

Sulle danzatrici prossime a volare a Parigi per coronare il loro sogno, il maestro Marcello Carini potrebbe “scrivere un trattato”, ma le descrive così: “Vitalba la apprezzo e la ammiro perché ha creduto davvero in questo sogno e ha avuto la forza di allontanarsi dalla famiglia, di credere in questa cosa, di maturare tanto e di crescere artisticamente. Marta è instancabile. È una personalità che lavora tanto e si arrende diffcilmente. È molto burlona, quindi ha anche questo suo modo di prendersi in giro e tira fuori sempre il meglio dalle situazioni complicate. Alessia è quasi un dipinto che si muove. È come se vedessi uno dei miei quadri prendere vita. Per me sono delle piccole opere d’arte che vanno in giro per il mondo”.

In ultimo, sulla danza, il Maestro Marcello Carini sostiene: “Si deve lavorare tanto. Spesso è una dote innata e il maestro deve saperla tirare fuori. Più semplicemente si deve avere una luce che io intendo come poesia interiore, quella non si insegna. La si può soltanto individuare e tirare fuori. Ognuno di loro ha un anno in cui succede questa magia. Quando si parla del lavoro di danzatore, non si può spiegare come i ragionieri o gli scienziati. È un qualcosa dove la poesia e l’amore sono gli ingredienti principali”.

Sandy Sciuto

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