Se le misure di contenimento non dovessero essere sufficienti a
rallentare il contagio e fosse necessario un nuovo lockdown generalizzato, è
probabile che si possa arrivare per fine anno a una riduzione di circa il 70%,
pari a una perdita di oltre 40 milioni di viaggiatori e di 30 miliardi di euro
per la spesa turistica nel 2020. È quanto emerge da un’indagine dell`Ufficio
studi del Touring Club.
Per quanto riguarda, infine, i flussi domestici –
quelli su cui si è basata la timida ripresa estiva -, secondo lo studio è probabile
che, se dovesse bloccarsi la macchina del turismo invernale, l’andamento di
fine anno sarebbe ugualmente drammatico. I dati provvisori gennaio-giugno
segnalano già -58% e la chiusura 2020 potrebbe segnare una perdita
complessiva di 125 milioni di presenze cui parallelamente potrebbe
corrispondere un calo della spesa domestica stimata in circa 40 miliardi di
euro rispetto al 2019.
“Crediamo che la strategia di rilancio del
settore debba far leva su alcuni aspetti principali. In primo luogo, una più
spinta digitalizzazione dell`offerta perché sia più attrattiva e nota a livello
internazionale, un approccio sempre più sostenibile e responsabile per
rispondere in modo contemporaneo alle sfide dello sviluppo puntando sui valori
dell`accoglienza, che connota ancora il viaggio in Italia, e una maggiore
centralità delle aree interne che possono diventare attrattori fondamentali per
il nuovo corso del turismo”, afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring
Club Italiano -.