Economia

Turismo, la Sicilia adesso deve puntare sugli indecisi

Saranno vacanze brevi e “di prossimità” quelle di quest’estate.

L’elemento che più colpisce dell’Osservatorio Confturismo Confcommercio e Swg sull’indice di fiducia del viaggiatore relativo a giugno è infatti la “qualità” della vacanza programmata: quasi quattro intervistati su dieci pensano di fare una vacanza di appena due o tre giorni e non lontano da casa. La metà ipotizzano vacanze di una settimana, ma sempre senza spostarsi molto.

Gli intervistati che hanno dichiarato di volersi concedere una vacanza sono lievemente saliti – dal 35% al 38% in un mese -, ma il 39% è ancora indeciso e aspetterà ancora prima di spostarsi da casa.

A questi ultimi si somma poi un ulteriore 19% di indecisi che vorrebbero partire ma teme di non avere disponibilità economiche o di ferie sufficienti.

Per questo Luca Patanè, presidente di Confturismo-Confcommercio, ha dichiarato: “Finito il lockdown, la crisi continua. Mi auguro che il turismo venga messo con urgenza al centro dei nuovi provvedimenti che Governo e Parlamento si apprestano a varare. E’ necessaria una cabina di regia sul turismo per programmare la ripartenza”.

Entrando nel merito, queste “vacanze brevi” segnano l’implacabile crisi delle città d’arte e saranno all’insegna di mare, enogastronomia, benessere e itinerari green.

La buona notizia è che tra le principali mete, secondo gli intervistati, c’è la Sicilia, insieme con la Toscana e la Puglia.

Pescatori per un giorno, il nuovo turismo in mare

Una proposta che sta incontrando molti favori è “pescatori per un giorno”: partecipare a escursioni in mare per imparare l’arte della pesca, mangiando a bordo nel rispetto delle norme di sicurezza anti-covid.

Sono diversi gli imprenditori della pesca, settore duramente colpito dal coronavirus, i quali, anche in Sicilia, stanno provando a ripartire puntando su attività collaterali legate appunto al turismo e alla gastronomia.

Questa estate attività come pescaturismo e ittiturismo potrebbero decollare, con sei italiani su sette che si dichiarano incuriositi dalla proposta, come risulta da un’indagine di Fedagripesca-Confcooperative.

Il problema è che l’offerta è ancora frammentata, basata quasi esclusivamente su iniziative del singolo operatore.

“Occorre creare – si legge in una nota di Fedagripesca – una rete nazionale che faccia dialogare i nostri operatori, favorendo l’aggregazione dell’offerta nelle marinerie così da proporre al turista un ventaglio più ampio e in grado di far fronte anche a richieste provenienti da gruppi”.

Gli esempi virtuosi non mancano: nello Stretto di Messina, ad esempio, le sorelle della cooperativa “I Mancuso” fanno squadra con l’associazione pescatori feluche dello Stretto, storiche imbarcazioni di legno per la pesca al pesce spada.

L’obiettivo comune è quello di è potenziare la ricettività a bordo ancora limitata per garantire la sicurezza, ma anche per soddisfare in futuro, quando le condizioni lo permetteranno, le richieste proveniente dal turismo legato alle crociere.