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Turismo in ripresa in Sicilia, ma ora si aspettano gli extraeuropei

Il turismo in Italia nel 2022 segna un netto miglioramento: quasi 400 milioni di presenze secondo i dati di Assoturismo-Confesercenti (+38,2% sul 2021) e oltre 194 milioni di presenze di stranieri in più rispetto allo scorso anno.

Com’è andata per la Sicilia?

Sul tema è intervenuto Vittorio Messina, siciliano e presidente nazionale della già citata associazione, che ci ha parlato anche delle prospettive per il 2023 appena iniziato.

“Per la Sicilia il 2022 è andato bene – afferma Vittorio Messina – e non poteva che essere così perché rispecchia il dato nazionale ma è giusto sottolineare che anche nel 2021 il dato disaggregato per l’Isola non era andato tanto male, in quanto anche in quel periodo, di covid e di restrizioni, la nostra regione era comunque riuscita a fare il pieno sebbene limitato ad un periodo dell’anno, quello della stagione estiva, perché è stata in grado di attrarre soprattutto il turismo di prossimità”.

Poi aggiunge: “Nel 2022 si conferma l’andamento positivo ma più spalmato in tutti i mesi dell’anno anche se siamo ancora lontani dalle presenze registrate nel pre-covid, quindi nel 2019. Però, i dati di quest’anno, confermano in un certo modo il fatto che abbiamo agganciato la ripresa. Il problema adesso – sottolinea il presidente nazionale di Assoturismo — sta nel confermare questi dati perché continuano ad esserci tutte le criticità e le preoccupazioni che possono influire negativamente sulla ripresa: la continuazione della guerra russo-ucraina, il conseguente caro-energia a cui si aggiunge l’aumento dell’inflazione che drenerà risorse delle famiglie che verranno tagliate dai beni voluttuari, comprese le vacanze”.

Per il 2023, spiega Messina, le preoccupazioni restano perché “è indubbio che ci troviamo in una posizione migliore rispetto a quella attraversata durante i 25 mesi di covid ma dobbiamo stare ancora molto attenti, monitorare questa ripresa e abbiamo soprattutto necessità che la politica continui a svolgere il proprio ruolo mostrando quell’attenzione che tutto sommato ha già mostrato nei confronti del settore del turismo anche se tra una serie di chiaroscuri. Il turismo – evidenzia ancora Messina – non può essere abbandonato perché ha dimostrato, sia durante il periodo del covid sia nei primi mesi di inizio ripresa, grandissima vivacità, ha dimostrato di potere fare numeri immediati e di essere da traino non solo per la filiera del turismo ma anche per il commercio dei centri storici e per tutto ciò che è legato all’economia del settore”.

Bilancio per il 2022 e previsioni per il nuovo anno

Al presidente nazionale di Assoturismo abbiamo anche chiesto di farci un bilancio per il 2022 e delle previsioni per il 2023 riguardo al turismo straniero.

“Il turismo straniero nel 2022 è ripreso nella prima parte dell’anno soprattutto grazie alla presenza dei turisti europei – ha affermato -. Nell’ultima parte dell’anno, quindi dal ponte di Ognissanti a seguire, abbiamo registrato anche il ritorno in maniera significativa del turismo extraeuropeo, soprattutto degli americani. È chiaro che ancora manca il turismo russo, il turismo orientale che continua a muoversi poco sia per la crisi causata dalla guerra sia a causa del ritorno del covid e mi riferisco soprattutto alla Cina. Detto ciò, – ha aggiunto – ci aspettiamo un 2023 con un trend in continuo aumento soprattutto per quanto riguarda il turismo straniero extraeuropeo, quello che fa i numeri. L’Italia può cominciare a parlare di una ripresa quando si avvicinerà a quel famoso 13,5% di Pil che determinava il turismo prima del covid. Ritornarci è un’impresa non impossibile ma complessa se pensiamo che a determinare quei numeri era anche il turismo che oggi definiremmo da assembramento; non dimentichiamo che prima del covid parlavamo di overbooking a Venezia o a Firenze. Recentemente, si è registrato per il ponte dell’Immacolata e prima del covid si registrava quasi in tutti i mesi dell’anno. Quindi è un recupero che stiamo costruendo gradualmente e siamo sicuri di arrivarci anche se tutte queste variabili negative che incontriamo nel nostro percorso non ci aiutano ma mi auguro che la filiera trovi le proprie risorse per poterle superare.

Questa – afferma Vittorio Messina – è la visione italiana ma in scala la stessa cosa riguarda la nostra regione.

In Sicilia si vede tanto turismo straniero europeo ma manca ancora il turismo extraeuropeo. – ha dichiarato – È chiaro che gradualmente lo vedremo anche nella nostra Isola ma dovremmo agire sugli eventi, su quelle attività che risultano vincenti in termini di attrattiva dei flussi turistici. La politica in Sicilia oggi potrebbe aiutarci mettendo in campo eventi sportivi, culturali, eventi-spettacolo che possano aiutare a recuperare i turisti italiani, stranieri e quindi anche extraeuropei”.

Turismo extraeuropeo: “Dati incoraggianti”

Ai nostri microfoni è intervenuto anche Giovanni Ruggieri, presidente dell’Osservatorio sul turismo dell’economia delle isole che parla di dati incoraggianti proprio a proposito del turismo extraeuropeo.

“Per il 2023 – ha detto – i dati sono in incremento soprattutto per i mercati stranieri europei ed extraeuropei. Si stima che si ritornerà quasi a livello del 2019 considerando anche l’investimento sui nuovi collegamenti e sui nuovi accordi raggiunti per gli aeroporti siciliani con compagnie aeree per nuove destinazioni”.