Turismo, alla scoperta dei Cammini Francigeni di Sicilia - QdS

Turismo, alla scoperta dei Cammini Francigeni di Sicilia

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Turismo, alla scoperta dei Cammini Francigeni di Sicilia

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domenica 09 Maggio 2021

Davide Comunale, fondatore dell’associazione "Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia" spiega in cosa consistono gli itinerari nella Sicilia profonda attraverso antiche strade dell'Isola

Il turismo come scoperta di tradizioni, come valorizzazione dei rapporti umani e come esperienza interiore. Sono questi i concetti cardine che guidano l’azione degli Amici dei Cammini Francigeni di Sicilia, un’associazione no profit che coordina e organizza degli itinerari nella Sicilia profonda, attraverso delle antiche strade poi diventate trazzere, le Vie Francigene.

Come ci racconta Davide Comunale, fondatore dell’associazione, nasce tutto nel 2009.

Cinque soci, diventati nel tempo oltre venti, iniziano a studiare sulle mappe questi antichi percorsi, risalenti all’Impero Romano, utilizzati costantemente fino in epoca normanna e, in parte, anche ai giorni nostri.

Una intensa fase di studio, culminata con l’esperienza sul campo, zaino in spalla, per verificare la percorribilità della Agrigento – Palermo (Magna Via Francigena): “Abbiamo verificato, con stupore, che era percorribile. Il sistema quindi rimaneva, soprattutto nelle aree interne, mentre nelle coste era più soggetto all’antropizzazione.

Abbiamo anche fatto una ricerca di tipo architettonico e toponomastico, studiando le ragioni che avevano portato all’edificazione di queste strade. Tutto ciò è durato fino al 2013, da quel momento fino al 2015 abbiamo studiato la Magna Via e abbiamo iniziato a progettare, cogliendo le opportunità offerte dai progetti regionali ed europei. Insieme ad una serie di Comuni, che hanno collaborato con noi, è nato il primo progetto che si è concluso nel 2017, quando abbiamo inaugurato la prima strada. L’anno dopo è stata la volta della Palermo – Messina via montagne. Poi ci sono la Via Fabaria e la Via Mazarense, quest’estate – Covid permettendo – apriremo la prima, che va verso Catania”.

E quando chiediamo a Davide per quale motivo vivere un’esperienza del genere, risponde senza esitazione: “Per cambiare punto di vista, per vedere davvero quello che ogni giorno abbiamo sotto gli occhi e non valutiamo.

La Sicilia non è solamente il mare, il teatro greco di Taormina, Corso Umberto o Via Etnea. La Sicilia è anche ciò che c’è all’interno, che nessuno hai mai visto perché nessuno c’è mai andato per davvero, all’interno. Ed è proprio questo che ci ha motivato, che ha spinto me e Irene, l’amica con cui è partito tutto, ad affrontare questa avventura”

Una scoperta che, inoltre, permette di superare certi stereotipi: “Va superato anche l’immaginario dell’entroterra con i campi di grano e la mafia, non a caso abbiamo scelto di passare da Corleone e di rompere lo stereotipo che lo vorrebbe solo come paese di mafia. Così come abbiamo scelto di passare attraverso Gela e Partinico, realtà bellissime ma poco considerate. Tutto questo sistema, che comprende 120 comuni, è un modo per raccontare in maniera differente la nostra terra.

Abbiamo deciso di ribaltare il ‘levici manu’, che ci veniva spesso ripetuto ogni qual volta spiegavamo questa idea, per arrivare al ‘mettici manu’, che è l’esatto opposto. Vale a dire impegnati, sporcati le mani per fare le cose”.

Ma
qual è la giornata tipo di un camminatore? :“Somiglia a quella dei camminatori
e dei pellegrini di tutta Europa: sveglia al mattino presto per sfruttare al
massimo le ore di luce, otto ore di cammino, otto ore di riposo, otto ore per
mangiare e fare il turista. Si passa all’interno di luoghi molto silenziosi, di
campagne poco antropizzate, quindi c’è molto tempo per stare con sé stessi.

Altro aspetto emblematico di questa esperienza è quello legato all’accoglienza. Momento significativo per i turisti e occasione di rilancio per le economie locali: “Da metà del 2017 abbiamo distribuito quasi 5000 credenziali (una sorta di passaporto per i camminatori), un numero significativo nell’arco di pochi anni.

Quello che tutti loro percepiscono in maniera evidente, al di là del giudizio sui luoghi, è proprio l’incontro con la gente. Abbiamo messo in piedi una rete di comitati d’accoglienza, di gente che sta nei luoghi e si prende cura di chi arriva. Vitto e alloggio, infatti, sono facilitati da questi comitati sul territorio.

All’interno di ogni paese ci sono accoglienze diversificate anche per il prezzo, si va dal Bed and Breakfast all’agriturismo, dalla parrocchia alla casa ospitante. Questo sistema, inoltre, ha permesso a paesi come Prizzi o Castronovo di Sicilia di aprirsi al turismo. In questi luoghi ad esempio non c’era mai stata una struttura ricettiva. C’erano le case degli emigrati, che restavano chiuse per undici mesi l’anno. Noi, allora, abbiamo proposto di aprirle ai camminatori.

Oggi Prizzi conta 60 posti letto, che prima non c’erano. Il nostro modo di fare ha coinvolto gente che non ci aspettavamo, c’è chi ha aperto strutture e oggi lavora, o chi si è messo in gioco tenendo il bar o il ristorante aperto qualche ora in più. È un progetto che va avanti nel tempo e si autofinanzia, anche con la pubblicità. Basti pensare che una noto marchio di birra locale ha voluto renderci protagonisti di uno spot a livello nazionale”.

Quella lungo le  Vie Francigene, inoltre, si caratterizza, sotto molteplici punti di vista, come la ‘vacanza perfetta’ in tempi di Covid, sottolinea infine Davide: “Essendo in contatto con tanti sindaci delle realtà locali, capisco come questa diventi un’opportunità anche per loro, visto che in questo periodo vengono meno le sagre e tutti quegli eventi che sono sempre stati una vera e propria risorsa.

L’anno scorso, nonostante la nostra operatività sia durata solo da giugno a settembre a causa delle restrizioni, da noi sono arrivate quasi 1200 persone. Da gennaio ad  aprile abbiamo totalizzato oltre 200 richieste, cosa che ci fa pensare ad un boom per i mesi estivi.

Il comparto cammini (comprese le escursioni e il trekking), in questa fase, può essere l’unico in grado di garantire un turismo responsabile, visto che le attività si svolgono all’aria aperta. E per chi volesse conoscere meglio il nostro progetto, i percorsi o richiedere le credenziali, basta visitare il nostro sito ufficiale http://www.viefrancigenedisicilia.it”.

Vittorio Sangiorgi

Vittorio Sangiorgi

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