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Tutto parla di Coronavirus, così i lettori rischiano il sovraccarico news

redazione

Tutto parla di Coronavirus, così i lettori rischiano il sovraccarico news

martedì 07 Aprile 2020

ROMA – Che la crisi sanitaria attuale sia stata accompagnata da un’inarrestabile marea di informazioni risulta evidente da un rapido esame delle prime pagine dei giornali, dalle notizie messe in risalto da ogni canale di news o dai trending topics di Twitter.

Tutto ormai parla di Covid-19. Ne consegue un effetto Tmi (too much information, troppa informazione) che rischia di diventare un pericoloso sovraccarico di informazioni, un fenomeno studiato per oltre vent’anni dal professor David Bawden e dalla dott.ssa Lyn Robinson del Dipartimento di Information Science della City University of London.

Il sovraccarico si verifica quando arrivano troppe informazioni rilevanti, in particolare quando esse ci giungono attraverso la lente “uniformante” del browser, il che rende difficile distinguere le informazioni utili e affidabili da quelle che non lo sono. Questo sovraccarico ci fa sentire sopraffatti e impotenti. Causa ansia, stanchezza e immobilismo. Effetti abbastanza gravi in qualsiasi momento, pericolosi durante una pandemia.

Le notifiche push, in particolare sui dispositivi mobili, hanno aumentato la percezione del sovraccarico di informazioni che vengono costantemente “imposte” all’utente senza bisogno che questi effettui una ricerca. All’ubiquità dei dispositivi mobili si è aggiunta la sindrome always-on (sempre connesso), che è spesso associata al sovraccarico di informazioni. Bawden e la Robinson ritengono inoltre che, in reazione, le persone cerchino, a modo loro, di semplificarsi la vita optando per il sensazionale o evitando di informarsi: pur sapendo che ci si dovrebbe informare presso fonti affidabili, come il Servizio sanitario nazionale o il ministero della Salute, spesso è invece più facile affidarsi alle bolle dei social media.

Peggio ancora, di fronte a un flusso di informazioni apparentemente infinito, si tende a individuare il bizzarro e sensazionale. Ad esempio, leggere che il coronavirus è stato creato in laboratorio come uno strumento per dominare il mondo ma che può essere sconfitto bevendo acqua calda è in un certo senso più attraente che concentrarci sulle raccomandazioni sul rimanere a casa e sul lavarsi regolarmente le mani.

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