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Ue vieta tatuaggi a colori, da gennaio 2022 solo in bianco e nero

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Ue vieta tatuaggi a colori, da gennaio 2022 solo in bianco e nero

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giovedì 16 Dicembre 2021

Con l'anno nuovo i tatuatori dovranno adeguarsi alle nuove regole imposte dall'Ue, che vietano l'utilizzo di ventisette pigmenti per i tattoo colorati che diventano vietati

Da gennaio 2022, tatuaggi solo in bianco e nero. Entra in vigore il nuovo regolamento Ue che vieta i tatuaggi con colori a rischio. Dalla Germania all’Austria, che hanno lanciato per primi l’allarme e si sono fatti promotori di un’interrogazione parlamentare a Bruxelles, all’Italia: i professionisti sono disorientati, perché dei 4000 prodotti che il nuovo regolamento Reach della Ue (articolo 75, comma 12) renderà illegali tra poche settimane, ci sono anche i 27 pigmenti con cui hanno sempre lavorato.

“Non potremo svolgere pienamente la nostra attività, perché di fatto saranno consentiti soltanto il bianco e il nero”, dice il presidente dell’AssociazioneTatuatori.it Ugo Eliseo Giuseppin.

“Una questione annosa – la definisce – di cui si iniziò a parlare nel 2013 e che, in tutto questo tempo, non si è riusciti a rendere né chiara e né semplice. Una norma, oltretutto, lacunosa, a differenza della precedente (ResAP(2008)1), perché non impone più che nell’etichetta dei pigmenti sia indicato che il prodotto è sterile e la sua scadenza”.

“Esiste inoltre una questione interpretativa – dice ancora Giuseppin – Se non posso utilizzare prodotti che non superino lo 0,1 per cento di determinati pigmenti, a parte il fatto che con questa diluizione non colorano affatto, per ottenere l’effetto desiderato posso ripassarli 20 volte e rispettare allo stesso tempo le regole: una contraddizione. E’ come se per non far ubriacare le persone proibissero i super alcolici e non il numero di birre che si possono bere. E poi mi domando se sia giusto considerare tossiche nella stessa misura tutte le molecole soggette a restrizioni. Esistono evidenze scientifiche che dicano che oltre lo 0,1 per cento sono tutte tossiche oppure è giusto ipotizzare che alcune lo siano allo 0,1 e altre al 2 per cento o più?”.

“Altra faccenda incomprensibile – prosegue – è il concetto stesso di tossicità collegata alle date a partire dalle quali alcuni prodotti si bandiscono: perché, infatti, se il pigmento ‘Blu PB 15:3′ e il ‘Verde PG 7’ sono dichiarati tossici non vengono tolti immediatamente dal commercio e, per farlo, si aspetta, invece, il 2023? Se questi due colori sono tossici vanno proibiti subito, perché attendere? …Per dare ai produttori più tempo per la loro sostituzione nonostante gli stessi abbiano evidenziato alla Commissione europea la loro insostituibilità? Non lo capisco io, e questo è facile, oppure le norme sono imperfette e inapplicabili. Certo, si è fatto poco perché il Regolamento fosse chiaro e lo dico anche e soprattutto per i nuovi tatuatori, i quali cosa vuole che ne sappiano dopo appena 90 ore di corso per fare questo lavoro? Una mia triste previsione? Molti tatuatori saranno spinti a lavorare nel underground – conclude – con buona pace della sorveglianza sanitaria, del gettito fiscale e contributivo”.

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