Migranti, un flash mob a Vizzini per dire no alla tendopoli - QdS

Migranti, un flash mob a Vizzini per dire no alla tendopoli

Antonino Lo Re

Migranti, un flash mob a Vizzini per dire no alla tendopoli

giovedì 06 Agosto 2020

Da parte dei militanti della Lega Nord. Nonostante il Viminale abbia annunciato che a partire dal dieci agosto prenderanno il via i rimpatri di migranti, non si placa la polemica sulla gestione dell'immigrazione in Sicilia

VIZZINI (CT) – Non si placano le polemiche attorno al Governo Conte che ha scelto di istituire a Vizzini le tendopoli per rifugiati e richiedenti asilo nell’ex deposito dell’Aereonautica.
Proprio quest’oggi alle 10 i militanti della Lega saranno presenti nel Comune etneo, con un flash – mob per ribadire la propria contrarietà all’apertura di un ennesimo centro di accoglienza, proprio nel comune del calatino.

“Un nuovo Cara di Mineo è l’ultima cosa – ha dichiarato il Commissario provinciale della Lega, Anastasio Carrà – che serve ai cittadini di Vizzini e del Calatino. Scelte come questa sono gravemente irrispettose nei confronti di chi negli ultimi mesi si è dovuto scontrare con una pandemia globale e adesso sta finalmente provando a ripartire. Un territorio come quello del Calatino ha bisogno imprese, industrie, musei e di attrazioni turistiche e non di essere sfruttato per interessi superiori che gravitano attorno il business dell’immigrazione, siamo al fianco di tutti gli abitanti di questi territori” .

Parole non di certo più morbide quelle rilasciate dal segretario regionale del Carroccio in Sicilia, Stefano Candiani: “In una terra dove i servizi e le infrastrutture per i siciliani vanno a rilento è davvero paradossale che una mega tendopoli per migranti venga messa in piedi in pochissimi giorni. Ci stanno rifilando la nuova edizione del Cara di Mineo con contorno di virus”.

“Conte e Lamorgese – ha aggiunto – se ne stanno infischiando della Regione siciliana, dei sindaci del calatino e degli abitanti di Vizzini. Impiegano anni per riparare un’autostrada e invece ci vogliono pochi giorni per creare una nuova struttura di accoglienza per immigrati che impegnerà le forze dell’ordine, necessiterà della videosorveglianza che le nostre città non hanno e danneggerà l’immagine di un territorio che sta provando a ripartire con il turismo”.

Il segretario regionale della Lega ha poi concluso ribadendo: “Saremo a Vizzini per dire no – ha concluso Candiani – a un nuovo Cara di Mineo, un ghetto ignobile, ricettacolo di criminalità e che rischia di diventare una bomba biologica, un fattore di diffusione incontrollata del virus in Sicilia”.

Ancora più duro e deciso il leader della Lega Matteo Salvini: “Ho chiuso il mega centro di Mineo come promesso, se lo riaprono lo chiuderemo di nuovo”.

“Una scelta frutto di una logica miope che non tiene minimamente in considerazione le preoccupazioni espresse senza mezzi termini da amministratori locali, dal governo regionale e dalle comunità del Calatino”. É la posizione dei deputati del gruppo parlamentare “Ora – Sicilia al centro” sulla costruzione della tendopoli di Vizzini progettata per ospitare i migranti posti in quarantena dopo lo sbarco sull’isola.

“L’ostinazione del governo centrale ad andare avanti – dichiarano Luigi Genovese, Luisa Lantieri, Totò Lentini e Daniela Ternullo -, evidentemente in contrasto con la volontà del popolo siciliano e dei suoi rappresentanti, palesa una logica che incenerisce ogni forma di dialettica in favore di una ‘visione’ che punta sull’imposizione e sull’accoglienza scaricata integralmente sulle spalle dei siciliani. Un diktat che non prevede alcuna considerazione per gli effetti collaterali nocivi che questa parte di Sicilia ha subito e continua a subire dopo l’esperienza, devastante, del Cara di Mineo”.

“Un coro di ‘No’ – aggiungono i 4 deputati regionali -, di perplessità, di motivata preoccupazione è arrivato da sindaci, partiti politici, esponenti del governo regionale e da migliaia di cittadini che non accettano il piglio decisionista di un governo nazionale che fa orecchie da mercante, non curandosi delle rimostranze di un popolo la cui natura inclusiva, certificata dalla storia, non può e non deve essere scambiata per accettazione incondizionata di una visione della Sicilia come terra senza diritto di espressione. Noi questa visione la respingiamo e la osteggeremo sempre”.

“I quattro deputati non accettano “soluzioni imposte che rischiano di far esplodere definitivamente – sul piano sanitario, sociale ed economico – una crisi irreversibile di cui, eventualmente, l’attuale governo centrale dovrà assumersi tutte le responsabilità. I siciliani, stavolta, non sono disposti a fare sconti a nessuno”.

Open Arms, Salvini: “invito italiani a venire a Catania”

Restando in tema migranti, Matteo Salvini, leader della Lega, a proposito del processo Open Arms, ha invitato gli italiani a Catania il 3 ottobre: “Affronterò il 3 ottobre a testa alta, col sorriso e penso che tanti italiani mi accompagneranno a Catania. Penso che il 3 ottobre sarà una festa di libertà, democrazia, di orgoglio italiano”.

“Invito già da oggi – ha concluso – tutti gli italiani liberi, onesti e orgogliosi a esserci. Penso che Catania sarà al centro dell’attenzione di mezzo mondo perché è un processo politico, è un processo alle idee, è un processo all’Italia. Non vedo l’ora che arrivi quella giornata di solito i politici scappano dai processi . Non vedo l’ora che arrivi il tre ottobre”.

Twitter: @AntoninoLoRe

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