Un secondo pianeta attorno a Proxima Centauri - QdS

Un secondo pianeta attorno a Proxima Centauri

redazione

Un secondo pianeta attorno a Proxima Centauri

venerdì 17 Gennaio 2020

roxima Centauri, la stella più vicina al Sistema solare, ad “appena” 4,2 anni luce dal Sole, potrebbe avere un secondo pianeta in orbita attorno a sé oltre a Proxima b

TORINO – Proxima Centauri, la stella più vicina al Sistema solare, ad “appena” 4,2 anni luce dal Sole, potrebbe avere un secondo pianeta in orbita attorno a sé oltre a Proxima b, scoperto nel 2016.

Lo ha rivelato uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances; la scoperta è stata realizzata da un team internazionale di ricercatori guidati da Mario Damasso, dell’Istituto nazionale di astrofisica a Torino e Fabio Del Sordo, dell’Università di Creta e dell’Istituto di astrofisica del Forth, grazie ai dati raccolti con spettrografi installati in Cile.

Nuove osservazioni di Proxima Centauri hanno permesso di rivelare la presenza di un possibile pianeta di piccola massa in orbita a una distanza 1,5 volte maggiore di quella che separa la Terra dal Sole. Rispetto ad altri candidati scoperti attorno a stelle più lontane, Proxima c – come è stato battezzato il nuovo pianeta – è un pianeta ideale per essere osservato con tecniche complementari che potranno confermarne l’esistenza nell’immediato futuro. Analizzando anche queste nuove misure, per un totale di circa 17 anni di osservazioni, il team coordinato da Damasso e Del Sordo, che include anche altri ricercatori dell’Inaf di Torino, ha rivelato la presenza di un segnale con periodo di 5,2 anni compatibile con l’esistenza di un secondo pianeta con massa minima circa sei volte la massa della Terra.

“Secondo la nostra analisi, la presenza del segnale periodico appare molto convincente e i dati a nostra disposizione non sembrano indicare una chiara causa fisica alternativa alla presenza di un pianeta, anche se ancora non possiamo completamente escludere altre spiegazioni – ha commentato Damasso – è, infatti, molto difficile rivelare un pianeta con una massa minima relativamente piccola e un periodo orbitale così lungo utilizzando soltanto la tecnica basata sulle velocità radiali. Un segnale come quello che abbiamo trovato potrebbe essere dovuto a un ciclo di attività magnetica di Proxima, che può imitare la presenza di un pianeta. Quindi, per confermare la nostra scoperta sono necessarie altre osservazioni nel corso dei prossimi anni”.

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