Università bandita, la Procura di Catania ricorrerà contro l'ordinanza del Gip - QdS

Università bandita, la Procura di Catania ricorrerà contro l’ordinanza del Gip

redazione

Università bandita, la Procura di Catania ricorrerà contro l’ordinanza del Gip

lunedì 01 Luglio 2019

Perché aveva chiesto, senza ottenerli, tredici arresti domiciliari e ventisette divieti di dimora nei confronti di altrettanti docenti universitari nell'inchiesta sui concorsi truccati. Il Gip Cannella ha intanto fissato gli interrogatori di garanzia

La Procura di Catania presenterà ricorso contro l’ordinanza del Gip che, nell’ambito dell’inchiesta “Università Bandita”, ha disposto la sospensione dell’esercizio dal pubblico ufficio per il rettore Francesco Basile, del pro rettore Giancarlo Magnano di San Lio, dell’ex rettore Giacomo Pignataro e di altre sette professori universitari.

La Procura aveva chiesto per loro e per altri tre loro colleghi gli arresti domiciliari e il divieto di dimora per altri 27 docenti indagati.

L’ufficio retto dal procuratore Carmelo Zuccaro sta valutando i profili penali per cui presentare ricorso e quale provvedimento cautelare chiedere al Tribunale del riesame per alcuni degli indagati.

I magistrati etnei stanno per trasmettere alle Procure competenti gli atti su presunte irregolarità emerse in altre facoltà dalle indagini della polizia di Stato.

Al centro di due anni di accertamenti della Digos della Questura di Catania 27 presunti concorsi truccati, che sono finiti nell’inchiesta “Università Bandita”.

Ma un “faro” resta acceso su altre “97 procedure concorsuali sulle quali – ritiene la Procura – sussistono fondati elementi di reità circa la loro alterazione”.

E per fatti che non sarebbero stati commessi soltanto a Catania.

Intanto il Gip Carlo Cannella ha fissato il calendario degli interrogatori di garanzia nei confronti dei dieci docenti sospesi dall’attività per stabilire, per ciascuno, l’eventuale la durata del provvedimento.

I primi ad essere sentiti dal Giudice per l’udienza preliminare, il prossimo quattro luglio, dalle 16 in poi, saranno: Giuseppe Barone, direttore in quiescenza del dipartimento di Scienze Politiche, il rettore Francesco Basile, il prorettore Giancarlo Magnano San Lio, l’ex rettore Giacomo Pignataro e Roberto Pennisi, direttore del dipartimento di Giurisprundenza.

Gli interrogatori di garanzia riprenderanno l’indomani, sempre di pomeriggio, con: Michela Cavallaro, direttore del dipartimento di Economia, Filippo Drago, direttore di Scienze Biomediche, Giovanni Gallo, direttore di Matematica, Carmelo Giovanni Monaco, direttore di Scienze Biologiche, e Giuseppe Sessa, presidente del coordinamento della facoltà di Medicina.

I reati contestati dalla Procura di Catania sono associazione a delinquere, corruzione e turbativa d’asta.

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