Ustica, Mattarella, "gli alleati collaborino alla verità" - QdS

Ustica, Mattarella, “gli alleati collaborino alla verità”

redazione web

Ustica, Mattarella, “gli alleati collaborino alla verità”

sabato 27 Giugno 2020

Il premier Conte, "le vittime e i loro familiari meritano giustizia". La presidente del Senato Casellati, "subito la decisione finale sulla desecretazione". Il presidente della Camera Fico, "deve essere una questione di Stato"

Sono le 20.59 del 27 giugno 1980 quando sul radar della torre di controllo di Ciampino sparisce il segnale del DC9 Itavia, partito da Bologna con direzione Palermo, mentre si trova in volo sul tratto di mare compreso tra le isole di Ponza e Ustica.

A bordo ci sono 81 persone, tra passeggeri e membri dell’equipaggio.

Da quel giorno sono trascorsi quarant’anni esatti, sono state scritte due milioni di pagine di istruttoria, migliaia di testimoni sentiti e un’ottantina di rogatorie internazionali.

Quella strage però, “impressa nella memoria della Repubblica con caratteri che non si potranno cancellare”, come ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è ancora senza colpevoli.

E la verità completa, che la presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, Daria Bonfietti, invoca da decenni, non riguarda esclusivamente l’Italia, visto che quella sera sui cieli di Ustica non c’era solo il DC9, ma anche altri aerei militari, francesi e americani.

“Non può – ha proseguito il Capo dello Stato nel suo messaggio – e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive giungere a una loro ricostruzione piena e univoca, richiede l’impegno delle Istituzioni e l’aperta collaborazione di Paesi alleati con i quali condividiamo comuni valori. Il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la Repubblica”.

Del resto, ha specificato Mattarella, “il quadro delle responsabilità e le circostanze che provocarono l’immane tragedia tuttora non risulta ancora ricomposto in modo pieno e unitario”.

Il premier Giuseppe Conte, dal canto suo, ha assicurato che “l’impegno del Governo e delle istituzioni nella ricerca della verità non deve conoscere soste. La memoria da sola non basta: le vittime e i loro familiari meritano giustizia”.

L’Italia intera “reclama chiarezza” ha detto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, dichiarando “La prossima settimana convocherò di nuovo il Consiglio di Presidenza perché si arrivi subito alla decisione finale sulla desecretazione”.

Le parole di Sergio Mattarella sono arrivate poco prima che a Bologna cominciasse la cerimonia in ricordo delle 81 vittime, alla presenza anche del presidente della Camera, Roberto Fico, che ha sottolineato come “quella notte nei cieli ci fu una guerra” e quindi “vogliamo sapere chi ha premuto quel pulsante sganciando quei missili, quali caccia erano lì e perché”.

“E’ chiaro – ha proseguito – che Ustica è una ferita immensa per tutto il nostro Paese. Ustica deve essere una questione di Stato e tutto lo Stato deve sentire il senso profondo di questa ferita”.

Per Fico, che ha ricordato di essere stato in Francia anche per parlare della vicenda di Ustica, serve una “risposta sostanziale” alle rogatorie internazionali.

“Chiedo anche a pezzi del nostro Stato – ha esortato il presidente della Camera – che conoscono perfettamente la vicenda e pezzi dello Stato che hanno depistato, di dire tutta le verità”.

E un contributo importante per allontanare l’ipotesi di una implosione strutturale e avallare la tesi del missile, si deve al giornalismo d’inchiesta, ha ricordato Fico.

A Roma, in ogni modo, rimane aperta una indagine da parte della Procura.

“A questi giudici – è la richiesta di Bonfietti – deve essere fornito ogni tipo di documentazione. Crediamo a un ruolo determinante del ministero della Giustizia per la gestione delle rogatorie internazionali – ha aggiunto – e per questo chiediamo al ministro Bonafede sforzi ulteriori, mentre gli riconosciamo l’impegno preso per la digitalizzazione di tutti gli atti relativi alla vicenda di Ustica”.

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