Consumo

Vacanze, le regole per viaggiare in Europa

ROMA – Per Natale sarà un italiano su 4 a fare i bagagli per vivere alcuni giorni fuori dopo la serrata dello scorso anno. Tra le destinazioni vincono montagna e agriturismo, seguono le città d’arte e le destinazioni termali. Mentre una fetta considerevole partirà per raggiungere i parenti.

È quanto emerge da una indagine condotta dal Centro studi di Confcooperative. Se viaggiare in Italia, al momento, è consentito senza particolari limitazioni (salvo singoli casi che fanno eccezione), non può dirsi lo stesso per gli spostamenti all’Estero. Con l’ordinanza dello scorso 15 dicembre, infatti, il ministro della Salute, Roberto Speranza ha previsto nuove restrizioni per l’ingresso (o il rientro) nel nostro Paese: tra queste, l’obbligo di presentare al momento dell’imbarco l’esito negativo di tampone (molecolare o rapido) effettuato 48 o 24 ore prima dell’entrata in Italia.

Ma il nostro Paese non è isolato nel prevedere per i viaggiatori provenienti da altri Paesi Ue l’obbligo di effettuare test, anche per i vaccinati contro la Covid-19. Finora, davanti all’aumento dei positivi al Sars-CoV-2 causati dalla variante Delta e alla prospettiva di dover fare i conti con la Omicron, sono ben otto i Paesi Ue che hanno previsto restrizioni aggiuntive anche per i detentori di Green Pass validi. A questi vanno aggiunti la Svizzera, importante Paese di transito per chi viaggia in Europa via terra, e verosimilmente altri Paesi le cui cabine di controllo si riuniranno a ridosso delle festività.

La possibilità di introdurre restrizioni aggiuntive anche per i vaccinati era prevista nel regolamento, entrato in vigore l’estate scorsa, che ha istituito il Green Pass, come freno d’emergenza da attivare nel caso in cui fossero apparse varianti preoccupanti, quale è appunto la Omicron. Ecco una breve panoramica delle restrizioni notificate fino ad oggi alla Commissione.

AUSTRIA – Vienna ha informato la Commissione Europea durante il fine settimana di aver attivato il freno d’emergenza fino al 31 gennaio 2022, davanti all’incedere della variante Omicron. Vienna chiede ai viaggiatori di esibire o un test Pcr (molecolare) negativo, oppure la prova di aver ricevuto la terza dose di vaccino, oltre al certificato che attesta il completamento del primo ciclo vaccinale o la guarigione dalla Covid. Sono previste eccezioni, anche per i frontalieri. Le restrizioni si applicano da oggi fino al 31 gennaio.

GERMANIA – Berlino non ha ancora notificato alla Commissione restrizioni aggiuntive di viaggio.

ITALIA – Roma richiede test per tutti i viaggiatori provenienti da altri Paesi Ue, vaccinati e non. Il test molecolare (Pcr) deve essere fatto non più di 48 ore prima dell’arrivo, quello rapido antigienico non più di 24 ore prima. Le persone non vaccinate devono fare una quarantena di 5 giorni. Le misure si applicano dal 16 dicembre 2021 al 31 gennaio 2022.

CIPRO – Nicosia chiede a tutti i viaggiatori che arrivano in aereo di fare un test Pcr dopo l’arrivo, al costo di 15 euro a persona.

GRECIA – Atene chiede a tutti i viaggiatori in arrivo di presentare un test Pcr negativo effettuato entro 72 ore prima dell’arrivo, oppure un test rapido non oltre 24 ore prima.

PORTOGALLO – Lisbona chiede a tutti i viaggiatori che entrano nel Paese muniti di certificato di vaccinazione contro la Covid di esibire il risultato di un test effettuato prima di entrare. L’obbligo non vale per le persone guarite. Le disposizioni si applicano dal primo dicembre 2021 al 10 gennaio 2022.

LETTONIA – Vilnius sottopone a screening alcuni aerei in arrivo e richiede un test gratuito dopo l’arrivo, Le misure si applicano fino al 26 dicembre.

IRLANDA – Dublino chiede a tutti i viaggiatori in arrivo di effettuare un test prima della partenza. Per chi detiene un certificato Covid digitale Ue (Green Pass) che attesta la vaccinazione o la guarigione, vengono accettati sia i test molecolari che i rapidi. Chi non ha un Green Pass valido per la vaccinazione o la guarigione deve effettuare un test Pcr.

SVEZIA – Stoccolma raccomanda a tutti i viaggiatori, inclusi i cittadini svedesi, di fare un test dopo l’arrivo. Non si tratta di un obbligo, ma solo di una raccomandazione.

SVIZZERA – La Confederazione richiede a tutti coloro che arrivano di essere testati (Pcr 72 ore prima dell’arrivo, rapido 24 ore prima). Per le persone non vaccinate e non guarite, è obbligatorio un secondo test Pcr 4-7 giorni dopo l’arrivo.