Vaccini Covid, dopo quanto tempo si è immuni dopo la prima dose - QdS

Vaccini Covid, dopo quanto tempo si è immuni dopo la prima dose

Vaccini Covid, dopo quanto tempo si è immuni dopo la prima dose

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mercoledì 21 Aprile 2021

Quanti sono i vaccini disponibili e quanto dura l'immunità contro il Covid19? Sono alcune delle domande che tutti gli italiani si fanno in questo momento

Quanti sono i vaccini disponibili e quanto dura l’immunità contro il Covid19? Sono alcune delle domande che tutti gli italiani si fanno in questo momento, chiedendosi quanto ci vuole a tornare alla normalità.

I VACCINI

In Italia sono 4 i vaccini anti-Covid gia’ in pista per la campagna di immunizzazione: quello di Pfizer-Biontech, quello dell’azienda statunitense Moderna, il vaccino di AstraZeneca (ribattezzato dopo le note vicende in Vaxzevria) e quello di Johnson & Johnson, disponibile già da oggi anche dopo il legame di causa-effetto tra il vaccino e rari eventi di trombosi segnalati in Usa, rilevando che i benefici di questo farmaco superano i rischi.

In Italia ministero della Salute e Aifa hanno dato un’indicazione all’utilizzo di questo vaccino per la fascia degli over-60, stessa indicazione data anche per il vaccino AstraZeneca che utilizza una piattaforma a vettore virale come quella di J&J. Per entrambi i vaccini sono stati segnalati casi rari di trombosi.

Ma molti altri sono i vaccini allo studio o in fase avanzata di sperimentazione, come l’italiano ReiThera che potrebbe essere a disposizione dall’autunno (più probabile per il prossimo anno). Due ulteriori vaccini sono pero’ i piu’ prossimi al via libera da parte dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema): Curevac e Novavax. Anche il russo Sputnik e’ all’esame dell’Ema. Diverse le piattaforme tecnologiche utilizzate dai differenti vaccini: la piu’ innovativa e’ quella a RNA messaggero (mRNA), mentre altri utilizzano vettori virali.

L’IMMUNITA’ DOPO I VACCINI

Premesso che ancora, come è ovvio, non si hanno certezze sulla durata dell’immunità, solo sugli studi preliminari. E’ infatti passato troppo poco tempo (paradossalmente) sia dall’inizio della pandemia sia dalla commercializzazione dei sieri in grande scala. Una cosa però sembra certa: tutti sono efficaci per evitare l’ospedalizzazione e la malattia grave.

ASTRAZENECA: Secondo le ultime indicazioni raccomandato ai soggetti sopra i 60 anni. Si basa sulla tecnologia del vettore virale: viene cioe’ utilizzato un virus simile a SarsCov2 ma non aggressivo (un adenovirus da scimpanze’ ) cui vengono aggiunte le informazioni genetiche che dovrebbero allertare la risposta immunitaria dell’ organismo.

In questo caso, l’adenovirus trasporta la proteina Spike di SarsCov2, che e’ l’artiglio molecolare utilizzato dal virus per agganciare le cellule sane e invaderle. Sono previste due dosi a distanza di 12 settimane. L’immunità ancora non è nota, ma studi recenti parlano tra i 6 e i 9 mesi, con una copertura a partire dalle 2 alle 3 settimane dopo la prima dose

JOHNSON & JOHNSON: Anch’esso come Astrazeneca sarà utilizzato per gli over 60. Come AstraZeneca e’ un vaccino a vettore virale. Ha il grande vantaggio di essere monodose e non necessita di un richiamo. Puo’ essere conservato in frigo senza congelamento. Anche qui la risposta immunitaria si stima tra 9-12 mesi. Non necessita di seconda dose, e la copertura dovrebbe iniziare dopo circa tre settimane.

PFIZER-BIONTECH (COMIRNATY): Per i soggetti a partire dai 16 anni. utilizza una tecnologia innovativa, quella dell’RNA messaggero. Questa tecnica consiste nell’utilizzare la sequenza del materiale genetico del nuovo coronavirus, ossia l’acido ribonucleico (Rna), che rappresenta il messaggero molecolare che contiene le istruzioni per costruire le proteine del virus. L’obiettivo e’ quello di somministrare direttamente l’mRna che controlla la produzione di una proteina contro la quale si vuole scatenare la reazione del sistema immunitario. In questo caso la proteina e’ la Spike. Sono previste due dosi a tre settimane di distanza. Si parla di una immunità media di 6-9 mesi a due settimane dalla seconda dose, e una copertura (seppur molto parziale) dopo due settimane dalla prima dose.

MODERNA: per i soggetti a partire dai 18 anni, utilizza anch’esso la tecnologia a RNA messaggero. Sono previste due dosi a distanza di 4 settimane. Secondo i piu’ recenti dati pubblicati sul New England Journal of Medicine, gli anticorpi indotti persistono 6 mesi dopo la seconda dose. Una prima copertura, anche in questo caso parziale, si ha dopo circa 2-3 settimane dalla prima dose.

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