Variante Delta, in Israele il 40% contagiati con doppia dose Pfizer - QdS

Variante Delta, in Israele il 40% contagiati con doppia dose Pfizer

Luigi Ansaloni

Variante Delta, in Israele il 40% contagiati con doppia dose Pfizer

martedì 29 Giugno 2021

I timori aumentano, in primis perché la variante ha dimostrato di riuscire a "bucare" i vaccini, e poi per la sua velocità di infettare

Un nuovo allarme sulla variante Delta arriva da una nazione che fino ad ora è stato presa da tutti come esempio nella lotta alla pandemia, cioè Israele: il 40% dei nuovi contagi da questa mutazione di coronavirus avviene dopo il richiamo Pfizer.

Dunque, i timori aumentano, in primis perché la variante ha dimostrato di riuscire a “bucare” i vaccini, anche in due dosi, e poi per i risultati di uno studio dall’Australia, secondo il quale il contatto avverrebbe in tempi rapidissimi: secondo le conclusioni della ricerca, basterebbe un’esposizione tra i 5 e i dieci secondi per trasmettere la mutazione. 

Fino ad ora l’unica buona notizia è che sono poche ospedalizzazioni e i casi gravi, ma anche per questo bisogna attendere del tempo per essere certi che sia una tendenza e non un caso: come sappiamo, infatti, chi si ammala di covid ci mette un pò a peggiorare e dunque a richiedere in caso l’ospedalizzazione.

IL CASO ISRAELE

I dati in Israele dunque sono in aggiornamento e considerati i tempi qualsiasi conclusione sarebbe prematura. Proprio per questo, sottolineano gli esperti, non ha senso usare queste poche evidenze per screditare i vaccini, che invece a completamento del ciclo sembrano continuare a fornire una buona protezione nei confronti delle varianti, Delta compresa.

Stando alle dichiarazioni rilasciate dall’epidemiologo Ran Balicer, responsabile della direzione generale di sanità israeliana, il 50% delle nuove infezioni riguarderebbe i minori, moltissimi dei quali non sono stati ancora vaccinati (Israele ha approvato la vaccinazione anti-Covid anche per i 12-15enni da poco tempo), mentre dell’altro 50% tra gli adulti la metà si sarebbe verificata tra persone vaccinate.

IL CONTAGIO SUPERVELOCE

Non sono ancora chiare le ragioni per le quali la mutazione si trasmetta così facilmente. Catherine Noakes, membro del Comitato scientifico britannico per le emergenze (Sage), ha ipotizzato tre ragioni. La prima, le persone che si contagiano potrebbero avere una carica virale più alta. La seconda, perché il virus si trasmetta è sufficiente l’esposizione a una piccola quantità virus. Infine la terza, ovvero che sia sufficiente un breve tempo di esposizione affinché avvenga il contagio.

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