Variante Omicron, secondo caso in Sicilia, anche lei doppia dose - QdS

Variante Omicron, secondo caso in Sicilia, anche lei doppia dose

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Variante Omicron, secondo caso in Sicilia, anche lei doppia dose

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sabato 18 Dicembre 2021

Lo ha confermato l'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza: "Prontamente identificata grazie al sequenziamento nei laboratori di Palermo

Un secondo caso di variante Omicron in Sicilia. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza: “Prontamente identificata grazie al sequenziamento nei laboratori di Palermo. Si tratta di una giovane donna di 31 anni. Grazie alla doppia vaccinazione anche lei, come il precedente caso, è paucisintomatica ed isolata al domicilio — dice Razza -. Due considerazioni: ottimo il sistema di sorveglianza che, in 5 giorni (a tempi record, quindi!), ha consentito la identificazione della variante; benchè due casi siano ancora pochi per una valutazione organica, si conferma, inoltre, che la variante sui soggetti vaccinati non alza le possibilità di ospedalizzazione. Quindi: Vaccinatevi!”

Il primo caso

Cinque giorni fa era stato annunciato il primo caso di Omicron da Musumeci stesso: “Nei laboratori regionali del Cqrc di Palermo è stato sequenziato, anche in Sicilia, il primo caso di variante Omicron. Non è una sorpresa e a questo era predisposto il nostro sistema di sorveglianza epidemiologica – aveva detto Musumeci -. Si tratta di un uomo con doppia vaccinazione e, anche per questa ragione, solo con lievi sintomi e isolato al domicilio. La macchina della prevenzione ha provveduto a effettuare il tracciamento tempestivamente”.

I vaccini

Il governatore dell’Isola ha quindi rivolto un invito «ancora una volta a tutti i siciliani al rispetto delle dieci cautele principali: vaccinarsi, anche con la terza dose, e adottare ogni misura di precauzione, dall’areare spesso i locali all’uso consapevole della mascherina. Non dobbiamo avere più timori – conclude Musumeci – di quello che la scienza ci rappresenta, ma dobbiamo immaginare una costante crescita di contagi che le nostre condotte consapevoli possono evitare di creare condizioni di esponenziale crescita dell’ospedalizzazione. Come sempre, molto dipende da noi».

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