Varianti Covid in Sicilia, sotto esame 60 casi, ecco dove - QdS

Varianti Covid in Sicilia, sotto esame 60 casi, ecco dove

Luigi Ansaloni

Varianti Covid in Sicilia, sotto esame 60 casi, ecco dove

mercoledì 10 Febbraio 2021

Tutti sono stati ovviamente tracciati, con le Regione che aspetta i risultati dei campioni mandati al Centro regionale di qualità (Crqc) e dall’Istituto zooprofilattico

Sarebbero circa sessanta i casi sospetti in Sicilia da variante di coronavirus, tra quella inglese e quella sudafricana. Molti erano già stati individuati all’arrivo in Sicilia, negli aeroporti, e sono tutt’ora in studio.

Sono stati segnalati a Palermo, nel Catanese, nel Messinese e nel Siracusano.

Tutti sono stati ovviamente tracciati, con la Regione che aspetta i risultati dei campioni mandati al Centro regionale di qualità (Crqc) e dall’Istituto zooprofilattico.

“Le varianti sono comunque una forma del virus, che per stessa definizione muta. Non c’è assolutamente allarme in questo momento – dice il commissario straordinario per l’emergenza Covid in Sicilia Renato Costa -. E comunque queste varianti hanno lo stesso principio di trasmissione: se tutti teniamo la mascherine, le distanze e seguiamo tutte le precauzione, non ci sono problemi”.

Un caso sospetto di variante sudafricana in Sicilia è stato individuato ieri a Partinico. Si tratta di un sacerdote, rientrato dalla Tanzania giorno 29 e ricoverato, sintomatico, giorno 4 febbraio.

Il prete è risultato positivo ed è stato ricoverato al Covid hospital della cittadina palermitana. L’uomo è stato isolato e sono stati rintracciati i contatti stretti.

È invece destituita di fondamento la notizia relativa alla presenza in Sicilia di soggetti affetti da Covid-19 con variante brasiliana.

“Sono in atto, invece, le sequenziazioni sulla ricerca del gene S della variante inglese su alcuni pazienti in cura nell’Isola”, dice in una nota il Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute della Regione siciliana.

Le varianti del virus SarsCov2 comunque corrono sempre più veloci in molti Paesi e crescono le preoccupazioni rispetto all’efficacia dei vaccini in uso.

Per quello Oxford-AstraZeneca sembrerebbero però fugati i timori di un’efficacia di appena il 10% contro la variante sudafricana emersi da alcuni studi preliminari: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si è infatti detta “ottimista” che il farmaco funzioni.

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