Caltanissetta

Il vescovo Russotto a confronto con i poliziotti nisseni

CALTANISSETTA – La sala Emanuela Loi della Questura ha ospitato nei giorni scorsi monsignor Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta, per un incontro con i poliziotti nisseni.

Il vescovo, accolto dal questore Pinuccia Albertina Agnello e dai funzionari, ha tenuto un confronto con il personale affrontando la tematica “Fra paura e disagio: il coraggio dell’ascolto”, nel quadro della formazione sulla prevenzione del disagio psicosociale del personale della Polizia di Stato. Un’occasione che rientra nell’ambito del più generale contesto di aggiornamento professionale disposto dal questore di Caltanissetta secondo le indicazioni del Dipartimento della Pubblica sicurezza, diramate dal capo della Polizia-direttore generale della Pubblica sicurezza. Un percorso formativo-informativo che già da qualche mese vede i poliziotti della provincia coinvolti in sedute didattiche curate dal medico provinciale della Polizia di Stato e tenute da qualificati relatori del Settore Salute mentale dell’Asp nissena, nonché da funzionari di Polizia formati nel campo specifico.

La pandemia ci ha lasciato il “solipismo”

Nel corso del suo intervento il vescovo ha toccato l’argomento della frantumazione del sapere e dell’unitarietà della società che hanno portato alla non conoscenza e alla carenza di relazioni e di come la chiusura nel privato generi “solipsismo”. “Il dato più toccante che ci ha lasciato la pandemia – ha detto il vescovo – è il solipsismo. L’altro è uno dal quale dobbiamo guardarci. L’altro è un nemico che può danneggiarci, che può scavalcarci. Ciò genera rivalità. Viviamo nella paura di essere scavalcati e strumentalizzati. Crediamo di non poterci più fidare dagli altri. Quanto più nei confronti degli altri ci poniamo in maniera aggressiva, tanto più perdiamo fiducia nell’altro”.

Tutti vittima della società delle apparenze

“Nella società delle apparenze – ha aggiunto – se non appari non esisti. Se non ti fai notare rischi di essere nessuno. Pur di essere ammessi all’interno di un gruppo siamo disposti a rinnegare i nostri valori. Siamo quindi tutti vittima della società delle apparenze, siamo disposti a dissimulare pur di non rimanere soli”.

Monsignor Russotto, nel corso del suo intervento, ha offerto ai poliziotti nisseni diversi spunti di riflessione su cui confrontarsi, facendo emergere l’importanza di porsi sempre in una posizione di ascolto al fine di mettere gli altri in condizione di parlare, aprirsi e di non sentirsi soli ed arrivare a credere di essere senza scampo. Il vescovo, congedandosi, ha consegnato tre “A” ai poliziotti nisseni: “Attenzione”, che deve essere considerata una virtù, per interessarsi alla storia dell’altro senza giudicare; “Ascolto”, per ascoltare i propri limiti e i propri talenti, e sviluppare la capacità di ascoltare l’altro; “Amore”, in una società priva di amore, l’amore bene è il bene dell’altro.

Il questore al termine della conferenza ha invitato i poliziotti a non perdere mai lo spirito di Corpo e il senso di appartenenza all’Istituzione, che da sempre contraddistinguono gli appartenenti alla Polizia di Stato, e a dare senso alle tre “A” consegna dal vescovo. Infine, ha ringraziato monsignor Russotto donandogli un crest della Questura di Caltanissetta contraddistinto dalla raffigurazione della Cattedrale di Santa Maria La Nova.