Il viceministro, "la Regione doveva eliminare la frana che ha fatto collassare il ponte ma, a parte inutili polemiche, non ha fatto nulla". Poi parla di consegna in luglio "per chiudere questa pagina vergognosa" e ipotizza azioni contro il Cas
“Il viadotto Himera è collassato a causa di una frana cinque anni fa: stamattina durante il sopralluogo ho visto che quella frana è ancora lì. La Regione siciliana che doveva mettere in sicurezza il costone non ha mosso un centimetro di terra. Lì sopra ci sono ancora criticità”.
Lo ha detto il viceministro Giancarlo Cancelleri dopo un controllo in cantiere lungo l’autostrada Palermo-Catania per verificare lo stato di avanzamento dei lavori per la riapertura del ponte, ollassato cinque anni fa per il cedimento di un pilone a causa di una frana.
“Ho chiesto all’Anas – ha dichiarato Cancelleri – di aprire il viadotto Himera entro la fine di luglio, voglio chiudere questa pagina vergognosa. Questa è l’unica risposta a chi fa solo chiacchiere e polemiche. Tutti guardano alle opere pubbliche dell’Anas, è arrivato il momento per il Ministero di porre attenzione ai lavori del Consorzio autostrade siciliane, che non è esente da valutazioni su eventuali revoche”.
“Da quando ho assunto l’incarico al ministero – ha detto – , la mia attenzione per questo cantiere è stata massima, ho trovato una situazione con innumerevoli problemi, un cantiere fermo e notevolmente in ritardo ma, grazie sia alla ditta in cantiere che ad Anas, abbiamo raggiunto ritmi ordinari. Adesso voglio mettere un punto a questo vergognoso capitolo per i siciliani e consegnare presto il viadotto”.
“Spero anche che la Regione Siciliana – ha aggiunto – invece di sperticarsi in inutili polemiche, esegua i lavori sulla frana che sta a monte del viadotto, la vera causa del crollo nel 2015. Il governo sta infatti finendo la ricostruzione del ponte senza che la Regione abbia messo in sicurezza il versante della montagna e ridato la strada ai cittadini di Caltavuturo”.
“Ancor oggi infatti – ha concluso – per raggiungere il paese i cittadini devono percorrere la trazzera costruita a suo tempo, in cento giorni, dai parlamentari del Movimento 5 Stelle”.