Violenza donne, Regimenti (Lega), "Aumentare tutele e sussidi" - QdS

Violenza donne, Regimenti (Lega), “Aumentare tutele e sussidi”

redazione

Violenza donne, Regimenti (Lega), “Aumentare tutele e sussidi”

venerdì 24 Luglio 2020

“La
normativa sul “Codice rosso” ha garantito indagini più veloci, pene severe e
l’introduzione di nuove tipologie di reati, come l’omicidio d’identità e il revenge
porn
, risultati importanti e decisivi per contrastare la violenza sulle
donne. Ora occorre proseguire su questa strada e assicurare alle donne vittime
di violenza fisica, psicologica o sessuale, che in Italia sono 8 milioni, di
qualsiasi estrazione sociale, maggiori tutele quando denunciano il loro
aguzzino, un sussidio e una casa sicura per continuare a vivere senza ulteriori
traumi o paure”. Lo afferma l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, che
sottolinea come
“il tema della violenza sulle donne sia estremamente
attuale, con episodi di cronaca quotidiani e agghiaccianti. Permane il problema
delle pene ed è prioritario garantire la sicurezza di chi, con coraggio, decide
di denunciare il sopruso, anche perché spesso sono le vittime stesse a finire
nel vortice dei servizi sociali e della casa famiglia, molte volte allontanate
dai propri figli”.

Insieme
alla Rete europea delle donne, una sorta di ‘contenitore’ di
professionalità femminili impegnato in attività sociali e nella lotta alla
violenza di genere, coordinato da Antonella Sambruni e di cui Regimenti è
presidente onorario, “portiamo avanti una battaglia politica e sociale
quotidiana su questo tema – sottolinea l’esponente leghista – e in
particolare, attraverso il coinvolgimento del Parlamento europeo, lavoriamo per
inserire nel codice penale italiano l’aggravante di femminicidio, un tipo di
reato ancora non contemplato nel nostro ambito giuridico, per punire l’omicidio
con maggiore severità”.

“Serve
un passo in avanti sotto il profilo normativo – conclude Regimenti – a
sostegno di un reale cambiamento culturale nella società, sempre più urgente e
necessario, considerato quanto ancora sia grave il pregiudizio che addebita
alla donna la responsabilità della violenza sessuale subita, con il 39,3% della
popolazione, secondo l’Istat, che ritiene una donna in grado di sottrarsi a un
rapporto sessuale se davvero non lo vuole, mentre solo il 2% suggerirebbe di
chiamare il 1522”.

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