Vitalizi, Corte giustizia Ue respinge ricorso eurodeputati - QdS

Vitalizi, Corte giustizia Ue respinge ricorso eurodeputati

Gabriele DAmico

Vitalizi, Corte giustizia Ue respinge ricorso eurodeputati

venerdì 23 Ottobre 2020

I giudici: “Sì alla riduzione degli assegni”. Fico: “Sentenza storica indica bontà delibera su tagli da me firmata"”. Giro (Fi): "Non degno per un presidente della Camera accanimento ossessivo"

LUSSEMBURGO – I giudici della Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue) si esprimono positivamente sul taglio dei vitalizi degli europarlamentari italiani deciso dal parlamento Ue, che aveva optato per parametrarli a quelli degli ex inquilini di Camera e Senato in seguito alla sforbiciata promossa dal presidente di Montecitorio, Roberto Fico, nel 2019.

Subito dopo la decisione dell’organo legislativo dell’Ue, gli europarlamentari italiani che si sono trovati senza i generosi vitalizi, avevano fatto ricorso alla Cgue, portando in giudizio il Parlamento europeo. Purtroppo per loro, gli eurogiudici, con una sentenza dello scorso 15 ottobre, hanno definito questo ricorso “irricevibile”.

“Respingendo il ricorso presentato da alcuni ex europarlamentari italiani che hanno subito una riduzione del loro trattamento – dichiara Roberto Fico – i giudici europei con le loro conclusioni rafforzano, nel merito e nel metodo, la delibera approvata dall’ufficio di presidenza della Camera dei deputati. Nella sentenza il tribunale ha affermato alcuni principi fondamentali: non serve una legge per ricalcolare i vitalizi; non si possono abolire in quanto diritto acquisito ma nulla impedisce di rivederne l’importo; la razionalizzazione delle spese pubbliche è un obiettivo di interesse generale che può giustificare il taglio. Ed aggiunge che non è vero che la delibera viola il principio di proporzionalità. Tutto questo conferma il lavoro serio che abbiamo portato avanti”.

Tuttavia, la sentenza della Corte Ue (definita “storica” da Fico) non ha sindacato la legittimità del taglio dei vitalizi deciso da Montecitorio, bensì ha confermato che nella delibera del parlamento Ue dove vengono allineati i vitalizi degli europarlamentari italiani a quelli degli ex componenti di Camera e Senato, non c’è nessuna violazione delle norme del diritto dell’Unione. Per il Movimento 5 stelle, questa sentenza, resta in ogni caso una legittimazione della loro battaglia contro la casta.

“I giudici europei della corte del Lussemburgo ci danno pienamente ragione – dichiarano in una nota i deputati M5s in commissione Politiche Ue – La nostra battaglia di taglio ai vitalizi era giusta e, soprattutto, legittima. Una sentenza storica che evidenzia, nel merito e nel metodo, l’efficacia della delibera della Camera voluta dal presidente Fico e sostenuta con vigore da tutto il Movimento cinque stelle. La Casta se ne faccia una ragione, sono finiti i tempi dei bagordi”.

Dall’opposizione, in particolare dal partito (Forza Italia) che al Senato, dalla Commissione contenziosa, è riuscito a riesumare i “supervitalizi”, c’è molto scetticismo sulla storicità di questa sentenza.

“Non voglio deludere il presidente Roberto Fico – chiosa il senatore forzista Francesco Giro – ma la sentenza della Corte europea di giustizia di Lussemburgo non è una sentenza storica. Lo sarebbe stato, e presto lo sarà, una sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo. La prima Corte si limita a valutare i gradi di compatibilità e non contraddittorietà fra diritto comunitario dei trattati e diritto nazionale degli Stati membri. La seconda Corte, questa sì delegata a risolvere la vexata quaestio dei vitalizi, dovrà invece valutare, e presto lo farà, l’eventuale lesione dei diritti costituzionali dei ricorrenti. Lasciate in pace gli ex parlamentari ottantenni e novantenni di cui oggi – davanti alla vostra incapacità – rimpiangiamo molto la qualità politica e culturale. Faccia piuttosto il presidente della Camera invece di insistere a considerare gli ex componenti della sua e della nostra aula parlamentare degli imbroglioni. È una cosa sbagliata e non degna per un presidente della Camera questo accanimento ossessivo”.

Anche in questo caso, tuttavia, dai politici italiani arriva una notizia imprecisa, in quanto la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo non potrà sancire la costituzionalità o meno del taglio dei vitalizi, ma potrà semplicemente dare un parere non esecutivo. Dunque, l’ultima parola spetterà alla Corte costituzionale italiana.

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