Viviana Parisi, le intercettazioni choc, "Ha ucciso Gioele, non si è curata" - QdS

Viviana Parisi, le intercettazioni choc, “Ha ucciso Gioele, non si è curata”

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Viviana Parisi, le intercettazioni choc, “Ha ucciso Gioele, non si è curata”

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venerdì 03 Settembre 2021

E' quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali inserite dalla Procura nella richiesta di archiviazione dell'inchiesta

Nessuno doveva sapere del tentato suicidio di Viviana Parisi, la deejay morta la scorsa estate con il figlio Gioele. Neppure gli inquirenti che indagavano sulla scomparsa e poi sulla morte di madre e figlio. E’ quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali inserite dalla Procura nella richiesta di archiviazione dell’inchiesta, e visionate dall’Adnkronos. 

“E’ appena uscita adesso, al telegiornale, che hanno trovato il secondo certificato, di quando mia sorella ha tentato il suicidio…”, dice la sorella di Viviana, Denise Parisi, al suo compagno. La donna specificava che di questa vicenda non ne aveva fatto parola con nessuno “…che io non ho detto nulla a nessuno, ovviamente…”.

“Effettivamente Denise Parisi, escussa in data 5 agosto, si era ben guardata dal riferire tale circostanza agli inquirenti, pur se di indubbia rilevanza – scrive il Procuratore capo Angelo Vittorio Cavallo – Il suo compagno la rassicurava, dicendole che loro non potevano anche non saperlo (….e va beh, potevamo non saperlo no?!!). Dall’evolversi della conversazione, si comprendeva come anche il suo compagno fosse a conoscenza dell’intera vicenda; costui, addirittura, suggeriva a Denise di negare di aver mai visto quel certificato o comunque di essere a conoscenza del suo contenuto, qualora qualcuno glielo lo avesse richiesto (“… tu questo certificato lo hai visto che l’hai visto, e c’è scritto altro, quindi, hai capito? … … cioè, se chiunque ti dice… senti, guarda, a me non risulta!!…”.

“… Eeeh… io mia sorella l’ho vista e l’ho vista sana e a me risul… anche l’altro certificato che invece ho visto, eeh, diceva tutto una cosa diversa di quello che han detto loro!…”). “Comunque, e boh…tanto doveva venire fuori, Cica, lo sappiamo viene tutto fuori adesso eh…e se anche, ti faccio un esempio, tua sorella aveva uno scheletro nell’armadio qualsiasi, verrà fuori …”, dice il compagno Emanuele. “Se faccio un esempio se tua sorella aveva l’amante viene fuori, Daniele aveva l’amante verrà fuori…”. “Adesso verrà fuori tutto, tutto, tutto, tutto… comunque…”.

Familiari volevano portarla dall’esorcista

Dopo l’ennesima crisi di Viviana, i familiari la volevano portare da un esorcista. E’ quanto emerge dalle intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo gli inquirenti Viviana avrebbe strangolato il figlio e poi si sarebbe uccisa lanciandosi da un traliccio. “Tutte ‘ste crisi… ma senti, andiamo dal prete? La volevo portare dal prete, quello là di Gazzi, che è un prete esorcista…”, dice Mariella Mondello, cognata della deejay, parlando con un’amica il 20 agosto 2020, cioè il giorno dopo il ritrovamento del piccolo Gioele. “Poi una le pensa tutte…”, dice Mariella Mondello. E l’amica Daniela replica: “e non ci è voluta venire?”. “No, per carità, al solito suo…!”.

La madre al nipote: “Gioia mia, è andata fuori di testa”

“E’ andata proprio fuori di testa, gioia mia”. Sono le parole di Carmela Trusso Cafarello, la madre di Viviana Parisi. Parlando con il nipote Agostino, senza sapere di essere intercettata, come apprende l’Adnkronos, la donna ricordava le vicissitudini di Viviana, i momenti di depressione, i due ricoveri in pronto soccorso, la “mania” di leggere la Bibbia ad alta voce (“… é andata proprio fuori di testa, gioia mia, proprio fuori di testa; poi, quando lei ha avuto questa crisi qua che è stata all’ospedale… anche se ha avuto un’altra ricaduta ed è finita di nuovo all’ospedale, perché poi pensava che magari il merito non le volesse bene, che la tradisse… ogni tanto cadeva… Daniele gli aveva proibito pure di leggere la Bibbia, gli ha detto guai a te… io te la tolgo, te la brucio, non leggere più la Bibbia…”). Ricorda al nipote, tra le lacrime, che la figlia “era dimagrita, non stava tanto bene, però lei si manifestava che stava bene gioia mia, …incomp… e poi non lo so… (piange) omissis…”.

“C’è stato ‘sto lockdown e io forse ho trasmesso anche paura, poi dopo dalla scuola siamo rimasti tutti in casa, io sono sincera, io non mi affacciavo nemmeno più sul balcone, sono stata in malattia… perché pensavo che il virus fosse sopra la testa, mi mettevo nel letto, avevo paura, gioia mia, io sono sincera, forse ho trasmesso anche più ansia di quella che …incomp… che poi ho cercato di correggere, però molto probabilmente in quel momento era tanto fragile, che poi si è trovata qui chiusa in casa… omissis… é andata proprio fuori di testa, gioia mia, proprio fuori di testa; poi,quando lei ha avuto questa crisi qua che è stata all’ospedale, è stata due giorni dalla suocera a Messina, quando poi lei ha voluto… che si sentiva meglio rientrare a casa, la Polizia l’ha fermata e l’ha fatto un bel verbalone… omissis… ma Vivianetta poi si era ripresa comunque gioia mia… omissis… anche se ha avuto un’altra ricaduta ed è finita di nuovo all’ospedale, perché poi pensava che magari il merito non le volesse bene, che la tradisse, e cose… ma quello magari è un momento di manie che aveva che… incomp… ogni tanto cadeva… Daniele gli aveva proibito pure di leggere la Bibbia, gli ha detto guai a te… io te la tolgo, te la brucio, non leggere più la Bibbia”. Come emerge da alcuni interrogatori Viviana, durante il lockdown, nonostante il divieto di uscire, si recava davanti alla chiesa di Venetico e si metteva a leggere ad alta voce la Bibbia.

“Si è trovata in un momento veramente che il cervello in quel momento gli è andato fuori di testa, gioia mia, ma questo Viviana stava bene, credimi Viviana stava bene… omissis…. perché lei era depressa, era depressa, la depressione purtroppo le avevano dato delle pastiglie sostituite dal suo medico curante, va bene la sostituzione delle pastiglie all’ospedale … incomp… la prima volta, lei è andata lì come che predicava, ha preso la Bibbia, andava sulla terrazza qui e leggeva ad alta voce la Bibbia come impazzita, questo io lo dico, perché lo so, l’ho detto anche alla Polizia, era impazzita, leggeva la Bibbia veramente… omissis….”.

La cognata: “Ha ucciso mio nipote, non si è voluta curare”

“Sono arrabbiata con Viviana … io sono arrabbiata perché lei, va… a mio nipote me lo ha ammazzato lei! Per la sua testa, per le sue cose, noi ci abbiamo messo tutto il nostro impegno, ma lei non si è voluta curare…!”. A parlare al telefono, senza sapere di essere intercettata, è Mariella Mondello, la sorella di Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi. Se agli inquirenti il marito e la cognata dicevano che la donna era una madre amorevole e una moglie devota, la realtà, ascoltando le intercettazioni, visionate dall’Adnkronos, sembra essere diversa. Parlando con l’amica Vincenza, il 10 agosto, cioè all’indomani del ritrovamento del cadavere, la donna ricordava anche come i genitori di Viviana avessero fatto ben poco per aiutare la figlia (“… i suoi genitori, non abbiamo avuto il supporto, glielo ‘avevamo detto noi ‘scendete, curiamola…”), da tempo in preda ad una forte depressione”. Il 20 agosto, parlando con un’altra amica, Mariella rincara la dose. “Sempre con il senno del poi… questo bambino non doveva essere lasciato solo con sua madre…”, le dice Enza, l’amica. E Mariella Mondello risponde: “Quella un bastarda era, mio fratello, quella mattina, gli aveva…”.

E l’amica: “Perché era una pazza… era una pazza…”. Maria: “Una mattina… quella mattina gli ha detto: vengo anche io… lui… no no… (gne…. gneeee), e dice gli aveva attaccato… poi gli ha detto che voleva venire perché mi sento un poco male e non voleva restare da solo e lei se ne è “fottuta” , no, doveva andare da sola, dice che lui stanotte se l’è sognata e lei gli ha detto che dice che lei stava andando la’…”.

In un’altra conversazione telefonica intercettata la cognata della deejay si sfoga: “Lei (Viviana ndr) ogni tanto diceva: io non voglio vivere in questo mondo… lei l’ha detto ah! Lei l’ha detto durante il lockdown, a me questo mondo… e piangeva… non mi piace!”. Maria, come emerge dalle intercettazioni della Procura di Patti, inserite nella richiesta di archiviazione, rimproverava al fratello di essere stato sempre troppo accondiscendente con la moglie e di averle permesso di uscire in auto da sola, la mattina del 3 agosto, portando con sé il figlio Gioele, nonostante conoscesse le sue condizioni di salute. “Mio fratello, per evitare… dice lei si stava alterando, per evitare che si alterasse, come sempre, perché mio fratello evitava, dice: va bene, va, vai da sola, ma portati il telefono… portati il telefono… e lui dice: lei gli ha detto: si, si l’ho preso… invece il telefono lei, ho pensava di averlo in borsa, perché lei lo lasciava dentro questo telefono, o non lo ha preso apposta non lo so. Dopo di che se n’e andata.…”.

IL MARITO: “NON HA UCCISO GIOELE”

Daniele Mondello, il marito di Viviana Parisi, la deejay di 43 anni morta un anno fa nei boschi di Caronia (Messina) con il figlio Giole di 4 anni, come apprende l’Adnkronos, farà opposizione alla richiesta di archiviazione depositata a luglio dal Procuratore di Patti Angelo Vittorio Cavallo. “Al momento stiamo studiando le carte – dice l’avvocato Pietro Venuti, legale del marito, all’Adnkronos – ma è certo che faremo opposizione”. La famiglia di Viviana contesta la tesi della Procura secondo cui Viviana Parisi, dopo un incidente in galleria, sull’Autostrada Messina-Palermo, sarebbe prima scappata nel bosco e poi avrebbe ucciso il figlio Giole prima di suicidarsi lanciandosi da un traliccio.

“Il fascicolo è composto da migliaia di pagine – spiega il legale – e non le abbiamo ancora lette tutte. Ci sono tante stranezze in questa vicenda che vengono riportate anche dai consulenti del pm. Ad esempio, il luogo in cui è stato trovato il corpo della signora Viviana è una zona boschiva abbastanza silenziosa. Perché sono stati fatti sopralluoghi, sia di giorno che di notte, ed era possibile udire il rumore di persone e animali che stavano a distanza anche di 100 metri. Siccome in quel contesto c’erano operai di sugheri che stavano lavorando, hanno udito qualcosa? Se avesse compiuto un gesto estremo si sarebbero sentite delle grida. Invece non è stato sentito nulla”.

E ricorda la perizia psicologica, chiamata ‘autopsia psicologica’ fatta sulla donna, che aveva problemi psichiatrici. “Il consulente Massimo Picozzi – dice si basa su quattro dichiarazioni e non tiene conto di un dato: che prima dell’incidente, la signora si era fermata a Sant’Agata per chiedere informazioni per acquistare delle scarpe al bambino. E la testimone ha detto di non avere riscontrato nessuna problematicità nella signora Viviana. Una donna che vuole uccidere il figlio e poi suicidarsi si ferma per chiedere il prezzo di un paio di scarpe?”.

“Una situazione di disagio c’era ma riteniamo che questa condizione di disagio non poteva, nella maniera più assoluta condurla a un gesto estremo”, dice. E poi ricorda che “per quanto riguarda la morte del bambino la Procura non è in grado di accertare la causa di morte di Gioele. Fanno ipotesi, in termini di possibilità astratta. Dicono che può essere stato ucciso o che ha avuto un malore”.

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