Voto ex Province, non si placa la polemica su mancato rinvio - QdS

Voto ex Province, non si placa la polemica su mancato rinvio

Raffaella Pessina

Voto ex Province, non si placa la polemica su mancato rinvio

venerdì 07 Febbraio 2020

L'assessore Grasso nega che "l’orientamento del Governo sia andato sotto, è passata la linea che sosteniamo da tempo". Lo Curto (Udc): “Maldestra riforma di Crocetta con stampella del M5s”. Lupo (Pd): “Non saranno esclusi i Comuni chiamati al rinnovo delle amministrazioni”

PALERMO – Si allungano i tempi per portare a compimento la riforma delle Province in Sicilia.

Nel corso dell’ultima seduta a Sala d’Ercole, infatti, doveva essere incardinato il disegno di legge finalizzato a stabilire il rinvio del voto, inizialmente previsto dalla giunta di Nello Musumeci per il 19 aprile prossimo.

Invece, il Parlamento siciliano ha dovuto prendere atto della bocciatura del testo in commissione Affari Istituzionali.

Sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per martedì prossimo, ad affrontare la questione del rinvio del voto nelle ex Province.
A chiarire la posizione del governo è stato l’assessore regionale alle Autonomie locali, Bernardette Grasso: “Abbiamo accolto positivamente l’esito della votazione in commissione Affari istituzionali. Non è vero che è stato l’orientamento del Governo regionale ad andare sotto, e anzi è passata la linea che sosteniamo da tempo: tornare alle urne al più presto, cioè il 19 aprile, come stabilito in giunta. Una posizione fortemente sostenuta, peraltro, in commissione e in conferenza dei capigruppo. Intendiamo, infatti, rispettare l’impegno a restituire rappresentatività democratica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi, chiudendo la lunga e difficile stagione dei commissariamenti. Il ‘no’ all’ennesimo rinvio della consultazione, dunque, non può che lasciarci soddisfatti”.

A spingere per il rinvio del voto di secondo livello nei Liberi consorzi sono stati proprio i capigruppo della maggioranza che hanno portato il tema nei giorni scorsi all’attenzione del governo. Il voto del 19 aprile impedirebbe ai comuni, che andranno a elezioni in primavera come Agrigento ed Enna, di avere i propri rappresentanti nelle ex Province e per questo lo si vuole rinviare a un momento successivo all’insediamento dei nuovi sindaci e dei nuovo consigli dopo le amministrative. La capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto parla di fiera delle ipocrisie tra Pd e Cinquestelle. “Non consentire a 60 comuni siciliani, tra cui due capoluoghi come Agrigento ed Enna e diversi centri con decina di migliaia di abitanti quali Marsala, Barcellona, Vittoria e Carini, di poter esprimere democraticamente la rappresentanza nei Liberi consorzi e nelle Città metropolitane è un fatto assolutamente esecrabile. Se è vero che non si vota da ben dodici anni nelle ex province, ciò è esclusivamente dovuto alle maldestre riforme del governo Crocetta, sostenuto da Pd con la stampella dei Cinquestelle – aggiunge – Fa specie che i partiti di opposizione, nonostante avessero sottoscritto l’emendamento per posticipare le elezioni di secondo livello, si siano rimangiati tale impegno. Rimango convinta che la strada più corretta per un processo elettorale autenticamente democratico sia quella del posticipo della data di elezione”.

Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, risponde tacciando di demagogia chi lancia accuse contro l’opposizione addebitando al Pd la mancata riforma delle province.
“Il centrodestra continua a litigare sul voto delle ex Province e i gruppi parlamentari della maggioranza continuano ad attaccare il governo Musumeci. Ma è bene chiarire un aspetto: anche i sindaci e i consiglieri dei Comuni che in primavera saranno chiamati al rinnovo delle amministrazioni, potranno partecipare all’elezione del 19 aprile per gli organi di secondo livello dei Liberi consorzi comunali e Città metropolitane. Chi afferma il contrario, lanciando false accuse nei confronti delle forzedi opposizione, o fa demagogia o non conosce la legge”.

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