PALERMO – Nel 2017 i Comuni siciliani hanno “investito” nella spesa sociale 414 milioni di euro. Lo rivela l’Istat, in un report pubblicato ieri.
Più nello specifico, la spesa media per abitante è stata di appena 82 euro.
Il dato pro capite colloca la nostra Isola ben al di sotto della media nazionale che è di 119 euro, ma allo stesso tempo al di sopra del dato medio registrato in tutto il Mezzogiorno (58 euro).
A livello nazionale, spiega l’Istituto nazionale di Statistica, il 2017 ha registrato un incremento della spesa per il welfare del 2,5% rispetto all’anno precedente (cioè circa 177 milioni di euro in più).
Per spesa sociale si intende la spesa stanziata dai Comuni per famiglie, minori, anziani e persone con disabilità (che assorbono l’82% della spesa media); la quota rimanente, secondo i dati riportati, tocca alla popolazione più povera e gli adulti con disagi (7,4%); per gli aiuti agli immigrati il 4,8% e solo lo 0,3% è versato per la popolazione con dipendenze di alcool e droga.
Il Sud presenta una situazione “eterogenea”: da una parte troviamo la Sicilia che, insieme alla Sardegna (229 euro), è tra le regioni che spendono di più sui servizi destinati al sociale. All’opposto, troviamo Campania e Calabria che, con una spesa pari a, rispettivamente, 56 e 22 euro) si collocano sul fondo della classifica.
Nonostante il dato siciliano non sia tra quelli più bassi d’Italia, la consapevolezza è che c’è comunque ancora tanta strada da fare per “raggiungere” l’efficienza dei Comuni del Nord che spendono nettamente di più.
Nel Nord-est, ad esempio, la spesa media pro capite per il welfare raggiunge la sorprendente cifra di 172 euro. Andando poi a guardare singolarmente le regioni, da sottolineare il dato relativo a Bolzano (597 euro), al Trentino Alto Adige che segna 423 euro in media e quello relativo al Friuli Venezia Giulia con 286 euro.
Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, si dice preoccupato: “Questi dati attestano che il problema del Mezzogiorno è ancora irrisolto, anche sotto il profilo dell’offerta di servizi sociali”
“Nel Sud la spesa media per abitante per i servizi sociali è la metà rispetto alla media nazionale, mentre è addirittura un terzo rispetto al Nord Est. Un divario che attesta come le famiglie in difficoltà non trovino nel Sud adeguato sostegno” prosegue.
“Anche se il reddito di cittadinanza certo ha migliorato la situazione sotto il profilo dell’assistenza ai poveri, purtroppo nulla serve rispetto al resto dei tanti bisogni dei cittadini, dall’assistenza agli anziani all’aiuto ai disabili”, conclude Dona.