Zes, Provenzano, un commissario per i ritardi - QdS

Zes, Provenzano, un commissario per i ritardi

redazione

Zes, Provenzano, un commissario per i ritardi

venerdì 01 Novembre 2019

Deciso il ministro per il Sud, "Non mi interessa di chi sia la colpa, bisogna farle partire e il governo se ne assume la responsabilità con un Commissario, che deve assicurare una governance semplificata"

“Far partire le Zes”, Zone economiche speciali, “però subito”.

Lo ha scritto il ministro per il sud, Giuseppe Provenzano, in un post con le misure della manovra.

“Troppo ritardi sulle Zone economiche speciali (e infatti abbiamo prorogato l’incentivo). Non mi interessa di chi sia la colpa, bisogna farle partire e il governo se ne assume la responsabilità con un Commissario, che deve assicurare una governance semplificata”.

Fra le misure per il Sud, Provenzano ricorda anche “il rilancio della Strategia nazionale per le aree interne” con cui “abbiamo assegnato ulteriori duecento milioni di euro” che “consentiranno un sostanziale raddoppio delle aree interessate, per dare una risposta a quelle escluse”.

Una zona economica speciale è una regione geografica dotata di una legislazione economica differente dalla legislazione in atto nella nazione di appartenenza.

Le zone economiche speciali vengono solitamente create per attrarre maggiori investimenti stranieri.

Zone economiche speciali sono state create in diversi Paesi del mondo, tra i quali Cina, India, Giordania, Polonia, Kazakistan, Filippine, Corea del Nord e Russia.

Nell’agosto di quest’anno il presidente della Regione Nello Musumeci aveva varato due Zes, una per la Sicilia orientale e una per quella occidentale, corrispondenti alle Autorità portuali di Catania e di Palermo.

La Zona economica speciale della Sicilia Orientale comprende le aree industriali di Gela, Paternò, Belpasso, Messina-Larderia, Villafranca Tirrena, Augusta-Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa, Milazzo-Giammoro, Enna, il porto di Catania con il retroporto, l’Asi, l’interporto e Mas, Tremestieri, il retroporto di Milazzo, il porto di Augusta, l’aeroporto di Comiso, l’interporto di Melilli, il porto di Pozzallo con il suo retroporto, il porto di Messina e la zona della fiera.

Della Zona economica speciale della Sicilia Occidentale fanno parte le aree industriali di Aragona-Favara, Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imerese e Trapani, il porto di Palermo, il porto e il retroporto di Termini Imerese, la stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona Palermo-Partanna Mondello, il porto di Trapani, l’aeroporto di Trapani-Birgi, i porti di Mazara del Vallo, Licata e Porto Empedocle con il suo retroporto e i retroporti di Mazara del Vallo e Marsala.

“La Sicilia – aveva sottolineato in quell’occasione il Governatore – ha a disposizione 5.580 ettari di terreno entro i quali far ricadere le aziende già esistenti e quelle che vorranno investire nel futuro. Le caratteristiche essenziali dell’aree individuate sono la presenza di un porto, di un retro-porto e di una consolidata tradizione industriale”.

Musumeci aveva aggiunto che con le Zes si rendono “vantaggiosi gli investimenti in Sicilia attraverso il credito d’imposta per investimenti, sgravi fiscali, agevolazioni sul lavoro, ammortamenti per le aziende”.

Due settimane fa UniCredit aveva reso noto di aver messo a disposizione un plafond di un miliardo di euro a favore delle imprese che vogliono investire nelle Zes siciliane.

Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit, sottolineando quanto abbiano ben funzionato le Zes in altri Paesi, ha detto di puntare a rafforzare “il suo ruolo di banca di riferimento per tutte quelle iniziative imprenditoriali che possono fornire un contributo significativo alla crescita economica della Sicilia”.

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