PALERMO – Anche Gian Antonio Stella si occupa di una questione che il QdS ha messo in luce più volte: il taglio da 90 a 70 parlamentari regionali, approvato il 7 dicembre 2011 dall’Ars e presentato come una grande innovazione politica, salterà per la prossima legislatura nel momento in cui si andrà a elezioni anticipate.
La pagina dedicata sull’argomento sul Corriere della sera, il giornalista veneto ha scelto di passare in rassegna le dichiarazioni trionfalistiche rilasciate dai politici regionali alla fine dello scorso anno, a partire dal presidente Raffaele Lombardo. Da contraltare, tuttavia, ha fatto il loro comportamento dopo l’approvazione del Senato della Repubblica della prima deliberazione per cambiare lo Statuto regionale, il 18 aprile scorso.
Ed è così che quattro ore dopo le prime notizie sul voto, Lombardo ha anticipato l’intenzione di andare ad elezioni anticipate, vanificando di fatto la riforma per la prossima legislatura regionale. Affossata ulteriormente dalle ultime iniziative come la sfiducia contro il presidente.
Le ultime dichiarazioni, come il tweet del presidente dell’Ars Francesco Cascio (“Sono certo che Lombardo manterrà la parola data sulle dimissioni, e non sarà necessaria la sfiducia”) confermano che venti parlamentari manterranno il loro posto per altri cinque anni, aumentando “il discredito nei confronti di una classe dirigente che non ha la capacità di governare la Sicilia ma usa tutti i mezzi per salvaguardare la propria poltrona”, parole del deputato Pd Giovanni Barbagallo riprese proprio da Stella.