Ue: grandi infrastrutture di nuovo a rischio

PALERMO – Infrastrutture strategiche a rischio. La Commissione europea potrebbe far saltare i cofinanziamenti per le grandi infrastrutture contenute nella cosiddetta Scheda Grandi Progetti. A rivelarlo è l’europarlamentare Salvatore Iacolino che ha attaccato il governo regionale, responsabile, secondo il politico, di imperdonabili ritardi nell’adeguare i progetti alle prescrizioni della Commissione e per l’ipotesi che possano essere aiuti di stato in violazione della concorrenza. Giorno 20 giugno (mercoledì prossimo, ndr) è previsto un incontro con il Commissario agli Affari regionali, Johannes Hahn.
Nel mirino dell’Ue ci sarebbero proprio quelle infrastrutture strategiche che dovrebbero servire a far rientrare nei mercati europei i prodotti siciliani e più in generale a rilanciare la crescita isolana: il progetto di sviluppo e completamento del porto commerciale di Augusta, l’interporto di Termini Imerese, il raddoppio della Catania-Ragusa (sopra, il tracciato), la realizzazione di alcuni porti turistici e altre infrastrutture essenziali per la crescita della Sicilia.
Prima di luglio Salvatore Iacolino incontrerà Hahn per scongiurare l’eventualità di un taglio dei fondi. “Rappresenteremo al Commissario Hahn – ha scritto Iacolino – l’importanza della realizzazione delle opere nell’area industriale di Termini Imerese e del completamento del grande hub portuale di Augusta che oltre ad essere di vitale importanza per quell’area valorizzerebbe la centralità della Sicilia nel Mediterraneo per realizzare quella piattaforma della Sicilia Sud Orientale – individuata nella pianificazione regionale attraverso l’interconnessione con il porto di Catania, l’interporto di Catania Bicocca – che consentirebbe di ampliare e sviluppare il flusso delle merci nella regione euro-mediterranea e il rafforzamento del ruolo dell’Aeroporto di Catania”.
La Regione aveva risposto all’eventualità della perdita dei fondi con una nota della Presidenza in cui si rilevava che al “31 dicembre 2011 risultano rispettati tutti gli obiettivi di spesa e di impegno necessari per evitare che la Sicilia perda le risorse comunitarie assegnate”. Iacolino, però, rilancia. “Chissà se Lombardo – prima dell’auspicato passo d’addio al Governo della Regione siciliana – possa avere quel sussulto di dignità per ammettere che quando diceva che non un euro si è perso dei finanziamenti si sbagliava clamorosamente ed il tempo scaduto possa riconoscere la responsabilità del fallimento del suo governo”.