23 Distretti per rilanciare il turismo

PALERMO – Dopo anni di sprechi che hanno visto una promozione delle eccellenze siciliane disomogenea, disorganica, ripetitiva, e che dunque non riusciva a raggiungere gli obbiettivi attesi, nasce un nuova primavera per il turismo siciliano al quale viene dato un nuovo strumento per renderlo ottimale entro i prossimi anni.
L’assessorato Regionale al Turismo ha da poco attuato la Legge Regionale n.10/2005 istituendo ben 23 Distretti Turistici per la cui attivazione verranno impiegati i fondi del Po-Fesr 2007-2013 della misura 3.3.3.4.
 “Per la prima volta – racconta Marco Salerno (Dirigente Generale Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia) – la Sicilia ha individuato una strada per la rinascita del settore turistico, immaginando la creazione di Distretti Turistici, così come il legislatore voleva, composti da pubblico e privato, e accompagnati da una forte programmazione che verrà da essi stessi portata avanti. Sono certo che questo percorso riuscirà a darci l’esattezza circa gli obbiettivi che questi distretti, attraverso i loro progetti, vorranno realizzare come offerta turistica per i prossimi 3 anni”.
23 distretti dunque, 16 territoriali e 7 tematici. Ogni Distretto, per essere riconosciuto come tale, doveva possedere requisiti come: almeno 12 comuni aderenti, almeno 150 mila abitanti nel territorio interessato, non meno di  7.500 posti letto e 1 esercizio commerciale ogni 350 abitanti. Requisito più importante: ogni distretto doveva possedere una compagine sociale a titolarità privata pari ad almeno il 30%. Ovviamente presupposto indispensabile resta la presenza, nell’ambito del Distretto Turistico, degli elementi di attrazione turistica e delle emergenze culturali, ambientali e paesaggistiche che caratterizzano il territorio nonché le sue potenzialità. Ai promotori dei Distretti è stata richiesta inoltre la predisposizione di un piano di sviluppo turistico non inferiore a tre anni, e relativo piano finanziario che contenga una dettagliata ricognizione delle risorse turistiche rilevanti, disponibili nell’area.
I Distretti Turistici della regione Siciliana sono quindi pensati come organismi che attraverso lo studio e la valutazione delle risorse e degli elementi condizionanti esistenti in un territorio, ne programmano lo sviluppo, con particolare riguardo al contesto economico fondato sul turismo, attraverso l’attuazione di specifiche azioni. Un modo di rivalutare e potenziare la capacità dei comuni dell’isola lasciando loro il compito di auto aggregarsi, auto valutarsi e, conseguentemente, stabilire il proprio modello di sviluppo.
Per agevolare l’attuazione dei piani di sviluppo triennali di ogni Distretto l’Assessorato stanzierà 40 milioni di € dei fondi europei a disposizione, 20 mln di € in una prima fase e il resto nelle fasi successive.
“Secondo l’Istat, – spiega Daniele Tranchida (Assessore Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia) – nel primo trimestre 2012, su 5 mln di abitanti, in Sicilia abbiamo 1.392.000 occupati di cui 1.037.000 nel pubblico impiego e 355.000 lavoratori autonomi. Ciò vuol dire che settori come l’agricoltura, servizi, piccole e medie imprese, i cosiddetti ambiti economici tradizionali, sono fortemente deficitari, e ci rendiamo conto che è indice di una tendenza che va cambiata. Un modello di sviluppo che si basi su un’economia turistica è l’unico modello di sviluppo possibile, non l’unico sostenibile, l’unico che possa dare un futuro reale ai nostri figli”.
 

 
Fondi Ue per il turismo: spesa certificata al 22%
 
Quando si parla dei fondi Po-Fesr 2007-2013 la polemica che spesso nasce è legata alla paura che la burocrazia siciliana rischia di non riuscire a spendere i fondi a disposizione entro il termine dovuto. Ad oggi solo il 22% dei fondi a disposizione dell’Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia risultano spesi. “Siamo di fronte ad un dato non falso, – spiega Marco Salerno (Dirigente Generale Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia) – bensì falsato. In realtà l’Amministrazione Regionale in ambito turistico ha speso quasi più dell’80% dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, ma per un gioco burocratico assai lento la spesa certificata è pari al 22% del disponibile. L’Amministrazione non aveva abbastanza personale per potere disimpegnare questa spesa già effettuata, ma speriamo, adesso che i 23 distretti sono stati ufficializzati, di riuscire a far combaciare i due dati entro l’anno ”.