COMISO (RG) – “Credo di essere riuscito a mettere in campo un’iniziativa che potrebbe salvare l’aeroporto di Comiso che la bozza del Piano nazionale dei trasporti avrebbe invece potuto relegare a un ruolo di marginalità e di difficile operatività”. Il primo cittadino di Comiso, Giuseppe Alfano, si dice ottimista dopo una lunga riunione presso la direzione generale per gli aeroporti e il trasporto aereo del ministero delle Infrastrutture.
Insieme al direttore generale Mario Pelosi, il sindaco della città casmenea ha affrontato ancora una volta la complicata questione dell’aeroporto di Comiso, le problematiche connesse alla sua apertura ma soprattutto la necessità di rendere operativa sin da subito la struttura. Nonostante sia stato considerato di interesse nazionale e nonostante le stime sottolineano la sua importanza e la sua centralità, lo scalo di Comiso potrebbe essere equiparato ad altri piccoli aeroporti con un traffico passeggeri annuo irrilevante e, proprio per questo, abbandonato dallo Stato per ciò che concerne il pagamento del servizio di volo.
La questione, infatti, è ferma da mesi in questo assioma: fino a quando non verranno garantiti l’assistenza e le somme necessarie ad essa, l’aeroporto di Comiso non potrà mai decollare. Lo sa bene, comunque, il primo cittadino Giuseppe Alfano che, durante quest’ultimo incontro, ha provato a illustrare al direttore Pelosi le peculiarità dello scalo casmeneo.
“Ho chiesto – ha sottolineato Alfano – che il nostro aeroporto sia messo nelle condizioni di operare per verificarne l’efficienza e poter di conseguenza valutare la situazione con maggiore cognizione di causa. Stato, Regione, Comune e società di gestione nel frattempo faranno la loro parte in merito alla gestione economica e si potrà procedere alla classificazione dell’aeroporto di Comiso, se di interesse nazionale o meno, ad un tempo successivo”.
Le difficoltà maggiori sono però di tipo economico e, nonostante l’apertura al dialogo e i buoni propositi dei rappresentanti del Governo, la situazione resta ancorata a questi grandi interrogativi che, a quanto pare, riunioni e incontri non sembrano in grado di risolvere. Dalle varie parti politiche, intanto, si cercano possibili canali di confronto con le istituzioni, proponendo iniziative e azioni in grado di smuovere l’intera Provincia da questo stallo burocratico.
Accanto alle proposte singole, però, c’è chi propone il massimo coinvolgimento delle forze in campo e dei cittadini. “Mi pare sia giunto il tempo di passare dalle iniziative personali, simboliche e rituali – ha riferito tra tutti Concetto Scivoletto, coordinatore regionale del Movimento per il partito del lavoro, Federazione della sinistra – alla mobilitazione generale e straordinaria della provincia di Ragusa e di tutti i Comuni interessati al bacino aeroportuale di Comiso”.
In merito all’assistenza al volo, inoltre, Scivoletto propone di “cogliere subito l’occasione offerta dal cosiddetto decreto Sviluppo. Su iniziativa governativa o parlamentare – ha detto – è possibile sancire definitivamente il carattere nazionale dell’aeroporto di Comiso e assicurare la copertura finanziaria dei servizi di assistenza al volo. Questo risultato può essere ottenuto entro 60 giorni, cioè nei tempi di conversione in legge del decreto".
“Ore sotto il sole” la protesta atipica di un comitato
COMISO (RG) – Le azioni di protesta in favore dell’aeroporto di Comiso e della sua apertura rimangono comunque molteplici. Dopo lo sciopero della fame inscenato dal deputato regionale nonchè ex sindaco della città casmenea, Giuseppe Digiacomo, e dopo la creazione di una community virtuale, è operativo da qualche settimana il comitato cittadino “Apriamo l’aeroporto” che, dal 15 maggio, ha messo in pratica un’iniziativa alquanto singolare.
La protesta “Ore sotto il sole”, che si tiene presso l’aeroporto stesso, si articola in sit-in ripetuti a distanza di una settimana, con la particolarità di aumentare progressivamente le ore di permanenza sotto il sole. Lo stesso commissario straordinario della Provincia, Giovanni Scarso, ha preso parte alla quinta di queste giornate condividendo le finalità di questo comitato – di cui fanno parte numerose associazioni e gruppi politici – e ribadendo la determinazione di realizzare una serie di colloqui a Roma con il Governo, al fine di rendere operativa al più presto quest’importante struttura.