In Sicilia il più alto numero di operatori bio

PALERMO – Il Sud produce, il Nord consuma. In estrema sintesi è questo il quadro del biologico in Italia secondo il report di Fondazione impresa che ha fornito gli ultimi dati disponibili sull’indice di imprenditorialità, gli operatori bio (coltivatori e preparatori) e la distribuzione.
Bene la Sicilia, che vanta il più alto numero di operatori bio d’Italia, anche se la preparazione, cioè la parte della filiera che lavora, trasforma, conserva, condiziona o importa prodotti certificati ottenuti con il metodo di produzione biologico, è concentrata tutta al Nord.

“Ciò che il Sud produce, il Nord trasforma, commercializza e consuma”. Si apre così il rapporto di Fondazione Impresa sul biologico in Italia. E i dati confezionano il seguito: il 62,7% dei produttori è ubicato al Sud e il 48,2% dei preparatori al Nord. Sempre nella parte settentrionale del Paese si trovano il 53,2% dei punti vendita biologici e il 71,8% dei consumi domestici di prodotti biologici confezionati. Il biologico ha retto anche alla crisi. “Nel 2009, – si legge sul report – l’Italia ha infatti guadagnato la quarta posizione nella graduatoria europea dei fatturati da vendita di prodotti biologici”.
In Italia ci sono oltre 47 mila operatori bio, pari a 78,6 ogni 100 mila abitanti, che vanno distribuiti tra produttori (81,2%) e preparatori (11,7%). Tra il 2009 e il 2010, in barba alla crisi, i punti vendita bio (aziende agricole con vendita diretta, negozi alimentari e mercatini) sono cresciuti del +7,7%, anche se risultano ancora poco diffusi, essendo mediamente 6,3 ogni 100 mila abitanti.

Al Sud spetta di diritto l’indice di imprenditorialità bio, che disegna un podio con Calabria, Basilicata e Sicilia, rispettivamente con 335,5, 238,6 e 164,5 operatori bio ogni 100 mila abitanti. Nell’Isola ci sono 8.311 operatori bio, dato più elevato tra le regioni italiane, pari a 17,4% del totale italiano di 47.663. Di conseguenza sempre verso la punta dello stivale va rintracciata la produzione, visto che, principalmente per l’apporto di Sicilia, Calabria e Puglia, al Sud si concentra il 62,7%  dei produttori bio italiani. Di converso le regioni del Nord si distinguono nella preparazione dei prodotti biologici (al Nord troviamo il 48,2% dei preparatori bio italiani, con i contributi maggiori di Emilia Romagna, Veneto e Lombardia).
La mappa del consumo indica nel Centro-Nord la maggior parte dei canali di distribuzione specializzati, con picchi significativi nelle Marche, in Trentino Alto Adige e in Umbria, dove si contano rispettivamente 15,1, 12,1 e 11,8 punti vendita bio ogni 100 mila abitanti. Tuttavia il Sud sembra progressivamente svegliarsi da anni di torpore. Si legge nel report che le regioni in cui i punti vendita sono cresciuti di più nel 2010 rispetto al 2009 sono “Veneto (+45,5%), Lombardia (+10,5%) e Sicilia (+10,3%). Una lieve flessione si è registrata invece in Trentino Alto Adige (-1,6%)”.

I dati isolani sono generalmente in crescita. La variazione 2009/2010 in termini di operatori biologici ha fatto registrare un deciso aumento (+12,1%), una performance confermata anche dal risultato sul fronte della superficie bio coltivata (+9,3%).