Mettersi in gioco puntando sulle proprie idee

PALERMO – “La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi”.

Così parlava Albert Einstein e il suo pensiero ancora oggi è quanto mai attuale. Tanti giovani sperano nel posto fisso, ma la dura verità è che ormai sta scomparendo. Qualcuno obietterà che così anni di rivolte sindacali e lotte per i diritti dei lavoratori non sono serviti a niente. Ma il mondo è cambiato, con l’avvento del web non esistono più barriere e i modelli sociali vanno completamente ripensati. Chiunque con un po’ di inventiva può sfondare: è la democrazia moltiplicata cento da internet.

Anche in Sicilia si assiste a un rapido cambiamento degli usi e costumi. Disoccupazione, contratti atipici, salari bassi stanno convincendo sempre più giovani a decidere di scommettere su stessi piuttosto che sperare in una manna dal cielo. Chi di speranza campa, disperato muore. E si sa, quanto a fatalismo i siciliani non sono secondi a nessuno.
 
Oggi la strada più semplice per avvicinarsi al mondo delle imprese è quella delle startup. Si tratta, però, di un percorso che richiede pazienza, coraggio e dedizione. Per entrare, per esempio, nella web economy non basta creare un sito per aver successo, specialmente quando la Rete ti mette in competizione con uno scenario che supera i confini nazionali per abbracciare l’intero pianeta. Per avviare una startup servono i giusti contatti con gli investitori, i partner e i clienti. Bisogna avere competenze e organizzare un team di persone esperte nei campi chiave del progetto. Non è necessario fare tutto da soli. Esistono numerose realtà che vengono incontro a coloro che vogliono investire su se stessi. In Italia vi sono diversi Venture Capitalist disposti a sopportare il rischio a fronte di un rendimento futuro atteso altrettanto elevato e che continuamente sondano il territorio per scovare idee vincenti. Inoltre esistono soggetti come Invitalia e Sviluppo Italia Sicilia,che permettono di accedere a fondi pubblici destinati appositamente alle iniziative giovanili.
 
Fabio Lilli, fondatore di Indigeni digitali, ha dichiarato: “Ogni angolo dell’Italia, potenzialmente, è una piccola Silicon Valley. Ogni città nasconde centinaia di talenti ancora da scoprire. Il problema è che non si conoscono l’uno con l’altro. Mettersi in comunicazione, incontrarsi e confrontarsi, è il primo passo per dare vita a progetti di successo”. Ecco un altro aspetto fondamentale per non lasciare marcire in un cassetto le proprie idee, cioè condividerle, parlarne con altri startupper e creare una rete di contatti. Siamo nell’era della condivisione, dove solo l’unione fa la forza.
 
A partire dalla prossima settimana e per ogni venerdì, il Qds darà spazio ai ragazzi che stanno provando a farsi largo nel mondo delle startup per dare forma ai loro sogni e per costruirsi da soli il proprio futuro. Inizieremo un viaggio attraverso le realtà più interessanti. L’appuntamento è quindi il prossimo venerdì con Youthub di Mario Scuderi. Intanto l’edizione odierna è dedicata alle opportunità offerte da Working Capital e Mind the bridge. Per segnalazioni scrivete su twitter a @tonibandini.