PALERMO – Far ripartire il lavoro attraverso il bene più prezioso: l’acqua. Così il Dipartimento regionale degli interventi infrastrutturali per l’agricoltura in linea con la direttiva regionale “Acqua e lavoro” destinerà oltre 230 milioni di euro per un piano triennale di interventi (2012-2015) volti alla tutela e valorizzazione delle acque e del suolo, per lo sviluppo della produzione agricola dell’Isola.
A presentare ieri a palazzo d’Orleans il piano ed i relativi investimenti, il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il dirigente generale del Dipartimento Dario Cartabellotta e l’assessore alle Risorse agricole ed alimentari Francesco Aiello. Con la legge regionale 25 del 2011 obiettivi e interventi sono affidati alla gestione unica dei consorzi di bonifica, in capo al dipartimento regionale per gli Interventi infrastrutturali in agricoltura.
La gestione unica dei consorzi darà la possibilità di risolvere alcune criticità che incidono sull’efficienza e sulla economicità dei consorzi stessi, che per altro, come ha annunciato Cartabellotta “passeranno da undici a quattro consorzi di secondo grado”. Niente spreco di acqua è il refrain della conferenza stampa di ieri, quindi, spiega il dirigente “vigileremo sulla manutenzione ordinaria delle reti di distribuzione che dovrà essere totalmente convertita verso le reti in pressione, ieri erano canali a pelo libero. Ma baderemo anche ai costi, spesso consorzio ed agricoltore non hanno idonei strumenti per stabilire volumi e turni di adacquamento; questo determina inevitabilmente sprechi della risorsa con danni diretti al consorzio e alle imprese agricole per i maggiori costi sostenuti e all’ambiente per la riduzione della qualità delle acque superficiali e sotterranee, a causa dei nutrienti, in particolare azoto”.
E ancora in tema di inutili perdite di acqua l’assessore Aiello risponde alle domande del Quotidiano di Sicilia su eventuali progetti che la Regione siciliana intende portare avanti per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura. “In effetti – dice – abbiamo pensato a delle misure per il riutilizzo ed in parte il piano della direttiva Acqua lavoro prevede anche questo”.
“Già la città di Siracusa ha avviato un interessante progetto – gli fa eco Cartabellotta – e speriamo di poterlo estendere alle altre città della regione”.
A tutte le attività consortili andrà applicato il Protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa. Le opere saranno realizzate con diverse linee di intervento: ex-Agensud, compreso il fondo per la progettazione; Psr Sicilia 2007-2013, misura 125/b, che prevede interventi sulle opere secondarie sovraziendali di distribuzione efficiente delle risorse idriche ad uso irriguo; misura 321, acquedotti rurali, insieme con gli interventi con finalità irrigua, il Psr Sicilia ha previsto degli interventi migliorativi dei servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale, che include gli acquedotti rurali destinati all’approvvigionamento idro-potabile.
Si tratta di interventi che dovrebbero migliorare la qualità della vita e dell’attrattiva dei territori per le imprese e per la popolazione. Sarà istituita una cabina di regia composta da professionisti che lavorano nei consorzi che agirà in stretto raccordo con Agensud e gli enti finanziatori di opere.